Seduto sul cesso in un lunedì mattina mi ritrovo a considerare la grande lacuna di questo luogo casalingo in cui passo maggior parte del mio tempo. Ci vorrebbe una bella libreria per colorare l’ambiente e soprattutto perché al bagno c’è il bisogno imprescindibile di leggere qualcosa ed è indispensabile evitare di ridursi a leggere le etichette del sapone (o peggio ancora qualche “novella 2000” o simili lasciati da altri) per avere qualcosa da fare e non stare lì a fissare il vuoto come un imbecille. La soluzione sarebbe non starci tanto ma è un momento sacro e imprescindibile, caratterizzato da un profondo dialogo interiore (più interiore di così), con quanto di meglio si ha da dare al mondo (secondo alcuni psicologi
la merda dei bambini sarebbe un dono rivolto alla madre [curioso che crescendo non la si possa più utilizzare come presente alle persone perché sarebbe interpretata con significati diametralmenti opposti]) e con la migliore delle proprie voci, la più nascosta, la più vera ed autentica (a volte in alcune conversazioni sorge il sospetto che taluni la usino anche nel quotidiano).
E’ un momento catartico dei più sacri, in cui nessuno ti rompe i coglioni. Non c’è bisogno di fare l’eremita per isolarsi, a volte basta andare in bagno. I puristi del luogo lo addobbano come il migliore dei resort: quadri, musica, videogiochi, televisore, ma una libreria può bastare. A volte ci ho preso pure il caffè, ma solo perché ero di corsa. E’ il sancta sancotorum di ogni pensiero. Inevitabilmente, con un libro in mano, si finisce per trarre un sacco di conclusioni sull’esistenza (adesso non venitemi a dire che il famosissimo “Pensatore” di Rodin non sia seduto sopra un cesso. Dove altro potrebbe “pensare” un uomo?) e stamattina mi ha attraversato fugace un pensiero stupido (mica sono un filosofo), ma pur sempre un pensiero, basato su di un piccolo dettaglio.
Ieri, a fine concerto, ho iniziato a smontare tutte le attrezzature e mentre stavo togliendo il faro da sopra la piantana questo ha ruotato improvvisamente cadendo tutto in avanti perché non era fissato. Ora, quella piantana è stata spostata una marea di volte, abbiamo toccato tutti le alette e dato colpi su colpi affinché il musicista avesse la luce migliore senza che fosse successo nulla fino a che non l’ho appena sfiorato durante la fase di smontaggio. Se fosse successo durante il concerto sarebbe stato un disastro. E’ sorprendente come alcune cose riescano ad andare male nonostante tutte le precauzioni del caso e altre invece vadano perfettamente e lisce come l’olio (dio, odio le frasi fatte) nonostante i punti di partenza disastrosi. Avrei potuto fissare e incollare ogni maledetta vite, ma se quella doveva cedere avrebbe ceduto ugualmente. E questa invece che era tenuta su dal nulla non ha mollato se non quando poteva farlo.
Wow.
Credo di aver intuito un nuovo piano esistenziale.
Fisso vacuo il vuoto e mi ricordo dove mi trovo.
Ingredienti: Sodium Laureth Sulfatae, Sodium Chloride, Cocamide Dea, …
Ahahaha. Post geniale. Il cesso è realmente IL luogo dove le migliore decisioni vengono prese. Dove sai che puoi sconfiggere tutti quanti, dove la conquista del mondo è ad un passo da te, ad un solo strappo di carta igienica. Il fatto di avere una collezione di libri è la cosa più saggia, penso che almeno 1/8 della mia cultura proviene da quel luogo… vedi te il livello 😀
Scusa, ma vuoi non avere un Rock Hard/Metal Hammer/RarMan (il sottoscritto) o qualche libro semplice in bagno? Altolà alle etichette! 😀
Ps: comunque quando sei piccolo ti è permesso tutto… voglio vedere te quando potrai più permetterti di: a) di ruttare senza problemi; b) vomitare e cagare indisturbato; c) attaccarti al seno come non ci fosse un domani e via dicendo. Ed il tutto con l’applauso dei presenti!!! Epoca d’oro ahahah.
Ahahaha! Avere tutto a portata di strappo è una delle immagini più belle che abbia mai sentito sull’argomento. Assolutamente! Io avevo sommerso il davanzale di cd, fumetti, riviste e libri ma qualcuno non era troppo d’accordo e sono stato sfrattato! Quindi, mestamente, mi tocca portarmi le letture di volta in volta e a volte, pensando di averle lasciate, mi ritrovo solo con un pugno di mosche (per dire, eh).
ahahahahahahahahah!!! XD
Ahaha… Grazie mille. Ispirazione del momento 😀
io ho la lavatrice piena di riviste e fumetti e qualche libro… soprattutto quelli che non riesco a finire con calma quando sono a letto (pesanti o cosa di sto tipo). Il bagno è il mio regno, ho potere di vita e di morte in quel luogo!! ahahaha.
Poi dipende dal momento e dall’ispirazione e posso portarmi qualcosa di nuovo da leggiucchiare.
Beh, rimanere con un pugno di mosche è una brutta cosa… soprattutto in un bagno XD ahahahahah
Idem, il mio regno sul mio trono. Anche se di solito lo chiamo “ufficio”. 🙂
ahahaha!
Grande… anche io vario fra “ufficio” e “regno”. Solitamente è su “regno” quando ho manie di grandezza o sono in versione “divina/biblica” ahahahaha 😀
ahahahah! Non posso che condividere! 😀
😀 l’uso dello sciacquone è quanto di più vicino al Diluvio Universale mi venga in mente 😀 … ahahahahah
ahahaha! In effetti è una metafora perfetta!
Che poi non ci vengano a dire che l’essere padrone del bagno non comporta dei dilemmi divini! 🙂 eheh
Geniale davvero.
Tra l’altro cagare è uno dei più grandi piaceri della vita. Ma fai finta che non l’abbia detto, perché io sono una signorina e certe cose non stanno bene.
Ahahaha, ne sono convinto anche io e apprezzo di gusto questo tuo outing.
Puoi stare tranquilla, anche perché non ho mai perso la convinzione che voi donne non lo facciate mai; nessuno manuale di anatomia e fisiologia potrà mai togliermelo dalla testa. Certe funzioni corporali così volgari semplicimente non vi si addicono. 😉
No, ti assicuro, lo facciamo, però la nostra cacca è brillante e profuma di violette! :3 (dio che trivialità)
Tu menti. Lo dici per farmi soffrire. Tutto questo è inconcepibile. 😉
Va beeeeene, lo ammetto, noi fanciulle non facciamo nulla di tutto ciò.
Mi sento sollevato ora. Ho rischiato persistenti incubi notturni. 😀
Colpa dei peperoni, mica di questo. Anche noi ragazze quando mangiamo i peperoni facciamo…ehm…no, niente.
ahahahahaha! 😀
😉
Macché momento catartico in cui nessuno ti rompe i coglioni…
Apro la porta. Chiudo la porta. Mi posiziono sul “trono”. Prendo il libro o l’etichetta del sapone.”MAMMAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA dove sono i miei occhialiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii?”
Post di merda. Posto di merda, il bagno. Meglio un prato lontano dalla civiltà!
ahahahahahaha!!! Non riesco a commentare perché capisco il dramma! XD
ciao jeremy!!
ho studiato seduta al cesso, in that fantastic post, per tutti gli esami (unicìversitari, concorsi, corsi, …nonchè canzoni in inglese da imparare a memoria!!) della mia vita!!
dato che le gambe, in seguito alle lunghe sedute letture, mi formicolavano dolorosamente ( e la circolazione del posteriore quasi mi si bloccava) … decisi, in breve, di continuare gli studi preparatori nel suddetto e ameno loco, ma seduta su tappetino (quello del lavabo, non del cesso vero e proprio, dato che mio padre e mio fratello erano ben lontani dal centrare il buco, nonostante mia madre attaccasse reiterati post it con su scritto “fatela dentro!” a caratteri cubitali … santa donna!!), in compagnia dell’adorato deumidificatore che, rigorosamente acceso in ogni stagione, emetteva un costante e rassicurante suono tipo “trrrrrrr” [quasi come quando la mia adorata ninetta fa “il trattorino” … frrrr…] …
che bei momenti … !!
ora ho un cessetto striminzito … che tocca pure pulire alla sottoscritta!!
rimane però il luogo delle anelate letture …
ti leggo sempre volentieri e … grazie per la visita!!
Sei irraggiungibile. E guardo a te con una certa ammirazione.
Assolutamente, il posto più indicato per leggere! 🙂
Grazie mille! Bellissimo gatto!
quando ero in forma ci facevo anche gli addominali …
mia mamma era molto contenta, perché evitava di spazzare in bagno … !
a presto!
un bes!
Ribadisco la tua irraggiungibilità.
ahahahahahahaha! 😀
A presto! 😉
Quel detergente è un po’ troppo aggressivo. Sallo.
Appuntato. E’ che sulle mie mani si annida uno sporco decisamente molto persistente.
ti credo: anche io volevo fare il meccanico.
Peccato che di quel sogno di bambino mi sia rimasto solo lo sporco delle mani. Di quando ero bambino.
Dai, ora hai le mani sporche di inchiostro.
E forse é molto meglio, anche se nello stesso senso del peggiore dei delitti.
davvero un post geniale,in effetti il bagno è l unico posto dove puoi stare solo con te stesse e ti viene l ispirazione…… ;D
Assolutamente!! Non c’è nulla di più ispiratore del bagno! 😀