Sei giorni a Riga

Finalmente dopo un anno di attesa (e l’intermezzo di una vacanza un poco sfigata ad Atene) riesco ad andare a Riga.

Non appena a Maggio (2019) le mie condizioni lavorative sono cambiate e migliorate l’ho prenotata subito: partenza per fine Agosto.

Comunico tutto per tempo ma ci deve essere qualche intoppo perché negli orari risulta che Continua a leggere

Atene in 5 Giorni..di cui tre da zoppo

Atene non è mai stata tra le mie principali aspirazioni per una vacanza di alcuni giorni all’estero.

L’intenzione in realtà era di proseguire, dopo Vilnius, nella zona Baltica e andare a Riga che, tuttavia, non mi sembrava il luogo adatto dove recarsi a Dicembre. Stessa ragione per cui sono state scartata Bratislava e Budapest. Obiettivo: evitare la neve. Prima motivazione a favore di Atene, che in quel periodo dovrebbe essere più calda.

Altra meta papabile era Lisbona che però, secondo la media annuale di piovosità, nel mese di Dicembre godrebbe di precipitazioni intense, quasi il triplo rispetto a Milano. Seconda motivazione a favore di Atene che avrebbe una percentuale di precipitazioni molto basse per tutto l’anno. Per un attimo mi aveva tentato l’idea di andare a Marrakech (esclusivamente per il film) ma non mi entusiasmava l’idea di andare in Africa.

L’ultima considerata era Sofia ma visto che scrivono in cirillico era stata esclusa allo stesso modo perché non avevo proprio voglia di andare in un posto in cui non fossi in grado di distinguere almeno i caratteri dell’alfabeto, memore del passaggio a Mosca. In questo caso nella scelta di Atene sul momento mi deve essere sfuggito qualcosa perché non ho alcuna conoscenza del greco, né antico, nemmeno moderno e , in ultima analisi, il loro alfabeto non assomiglia neanche vagamente a quello latino. Ma l’ipotesi di Continua a leggere

Più di 5 giorni a Vilnius..

Difficile dire da quanto tempo aspettassi questa vacanza prenotata da diversi mesi, scatenata dalla lettura di Anime Baltiche di Jan Brokken, se non altro perché il periodo di ferie estivo l’avevo passato a lavorare.

E perché pare che il motto adeguato a definire il lungo periodo precedente questa settimana di ferie fosse “se mi cade il cazzo mi rimbalza in culo“.

Per questo non mi sono stupito più di tanto che in corrispondenza della partenza Ryanair avesse annunciato un’ecatombe di voli cancellati che, incredibilmente, non ha coinvolto il mio.

Nè all’andata e nemmeno al ritorno.

Perché pure la sfiga ogni tanto riesce Continua a leggere

A scazzo per Losanna

Dopo che qualche sventurato naufrago del mare di internet (di cui questo blog rappresenta un po’ lo scoglio in mezzo alle balle della nave che va tranquilla per gli affari suoi) ha visualizzato il post dedicato a Naha, nel rileggerlo a mia volta, ritrovo la voglia di scrivere della settimana di Febbraio trascorsa nella città di Losanna.

Il titolo dice già molto sulla predisposizione d’animo che avevo in quel periodo e la distanza di tempo che intercorre di certo non mi aiuterà a ricordare il tutto con precisa dovizia di particolari. Tanto per rendere l’idea, originalmente il post iniziava con Continua a leggere

Impressioni di Amburgo

Il benvenuto ad Amburgo non può fare a meno di essere mediato dall’arrivo all’aeroporto e si comincia piuttosto bene assistendo allo scarico dei due bagagli fuori misura che vengono lanciati a terra nonostante una scritta in rosso a caratteri cubitali indichi chiaramente la dicitura FRAGILE. Siamo visibilmente piuttosto carichi di roba e la persona che ci accoglie chiede ad un uomo se può gentilmente cederci il suo taxi perché era più spazioso ma la risposta è Continua a leggere

Welcome to Norway

Si sente spesso dire che non bisogna giudicare un libro dalla copertina e questo è essenzialmente vero e ragionevole per una prima impressione. Però quando un evento si ripete con una frequenza maggiore le circostanze in ballo inevitabilmente iniziano a cambiare aspetto. Tutto questo per dire che se due volte su due la stessa compagnia aerea ti perde i bagagli in stiva inizia a ventilarsi il forte sospetto che ci sia una falla di sistema. Specialmente se in una di queste scopri che i bagagli non sono partiti insieme a te, in un secondo tempo sono stati mandati a pasturare a Vienna e finalmente ti raggiungono in ritardo per l’utilizzo che si doveva farne, la mattina stessa del ritorno, 4 ore prima di ritornare a casa. Questo era pressapoco il clima di terrore con cui Continua a leggere

Diari Norvegesi

21 Settembre – Loen              Hey He

Aspettare il tramonto per quasi un’ora è stato emozionante. Di fronte al fiordo ho aspettato che la luce smettesse di accecarmi per poter approfittare di quell’unico momento, di quei pochi istanti prima che cambiasse ogni cosa. Mi sono sentito un bambino. Il freddo pungente era lo stesso di quando ero piccolo, misto al caldo del sole. Sparito oltre alle montagne è arrivato un gelo insopportabile che non mi farà stare ancora molto seduto qua fuori. Eppure, in piedi sula tavolo della panchina, mi sono sentito bene mentre guardavo il cielo riflettersi sul fiordo. Perché non mi vergognavo. Non me ne fregava niente di quello che avrebbero potuto pensare le persone. E quelle voci che mi hanno sempre ripetuto “cosa penserà la gente?” si sono sciolte in uno specchio d’acqua e in un cielo limpido, congelati in un sorriso che vede sempre più lontane le barriere del passato e vicino il futuro cambiamento del futuro. Continua a leggere

Cinque giorni a Madrid..

…sono più che sufficienti per girare tutto il centro e vedere (quasi) tutto quello che è possibile visitare.

Primo giorno (Domenica)

Partenza in aereo alle 6:45 (il che significa essere svegli almeno dalle 3 di notte con poco più di 2 ore di sonno perché lo zaino si fa sempre rigorosamente all’ultimo) e arrivo a Madrid Barajas intorno alle 9:00. La metro parte direttamente dai terminal dell’aeroporto (si paga un supplemento) e dopo un paio di cambi (50 minuti di viaggio) si arriva comodamente in centro; da questo punto in poi è completamente inutile usarla per spostarsi perché Continua a leggere

Un poco di Naha e….declinazioni di Cesso ad Okinawa

Un poco di Naha…

Impatto. La prima impressione di Okinawa mi arriva direttamente dallo scalo aeroportuale di Naha, la città capoluogo. In attesa di recuperare i nostri bagagli mi guardo in giro e vedo un enorme cartello con tutti gli articoli che è proibito trasportare in Giappone. Non sono tanto le armi e quello che solitamente in tutti gli aeroporti del mondo è proibito trasportare a stupirmi, quanto il fatto che sia esposto un divieto chiaro ed enorme a introdurre immagini pornografiche e di nudo, esemplificate pure in maniera piuttosto esplicita. E già immagino mandrie di erotomani che Continua a leggere