Incontri ravvicinati con la polizia di frontiera tedesca

Si sa che le frasi migliori sono sempre quelle che non riescono mai a vedere la luce e rimangono ben nascoste a riposare nei meandri del cervello.

Le occasioni per dire qualcosa spesso non vengono colte anche se l’imperativo di proferire verbo si presenta lampante e chiaro come il tabellone luminoso delle partite di baseball. La tentazione è fortissima, la situazione è ben delineata, la frase è perfetta ma i motivi per evitare hanno la meglio.

A volte con ragione, altre volte no.

Poco più di una settimana fa stavo guidando nell’autostrada che collega i Paesi Bassi alla Germania, sul tratto che porta direttamente a Berlino. Avevo appena passato il confine quando Continua a leggere

Dipinto di un crepuscolo

Coricato sulla sdraio verde, palmi delle mani sotto la nuca, me ne sto a guardare un cielo senza nuvole. Una specie di corda annodata che penzola dal gazebo si staglia in contrasto con il blu e si muove lentamente a destra e a sinistra. Sembra una ballerina che danza. Dovrei fotografare quel nodo, me lo dico da diverse sere ogni volta in cui lo vedo, ma non lo faccio mai. Le prime due stelle della sera si vedono Continua a leggere

Di cieli stellati

Vorrei poter dire di essermi ritrovato parecchie volte a guardare in aria con fare romantico e pensoso, tipico degli animi profondi come luogo comune e ancor più tipico nei cialtroni che recitano una parte non loro, Continua a leggere

Incontro (mancato) in autostrada

Due cose mi irritano in una maniera indicibile (forse sono anche qualcuna in più) quando sono alla guida : 1) l’uso fanatico degli abbaglianti di chi arriva a tutta velocità chiedendo strada già due chilometri prima di arrivare in prossimità del mio culo come se stesse facendo la 24 Ore di Le mans  (qualunque forma di buonsenso e adattamento alla realtà suggerirebbe anche ad una delle forme più elementari di verme piatto o pianta grassa che, evidentemente, si è impegnati in Continua a leggere

Trenta. Pressappoco, circa, suppergiù, giorno più giorno meno..

Chiudere tre decadi con un bilancio che se proprio non fosse in positivo almeno non risultasse profondamente negativo in certi momenti mi sembrava veramente un’impresa impossibile, specialmente nel ricolloccarmi in quei momenti chiave in cui a guardarsi intorno il panorama non pareva proprio entusiasmante e corredato dalla sensazione Continua a leggere

Anche le rane s’incazzano

Mi sei venuta in mente poco prima di andare a dormire.

Erano quasi undici anni che non ti pensavo. Non è vero, precisamente undici anni che non pensavo a quella frase. E non sono più riuscito a prendere sonno. Ero tutto smielato nel farti capire che mi piacevi e come pronta risposta mi sentii dire Continua a leggere

La Maison Bleue

La strada per arrivare alla Maison Bleue era esattamente nel mezzo di una brutta curva priva di visuale ed iniziava subito con una breve salita impervia al cui termine c’erano pozzanghere e buche. Di quelle che ti costringono a frenare per non Continua a leggere

La bacchetta dei desideri

Per esempio, se tu avessi una bacchetta magica con cui esaudire un tuo desiderio dal punto di vista lavorativo cosa sceglieresti?”

Fermiamoci un attimo.

La domanda è stupida. E’ evidente. La classica cazzata da dire in pieno marasma etilico con qualche amico in una serata in cui proprio non si hanno più argomenti. Alle scuole medie probabilmente. O quando si vuole provare a dare una svolta pseudointimista a fronte di una conversazione in cui le parole non sono altro che un breve intercalare tra una gara di rutti e una serie ripetuta di Continua a leggere

Così non va

Mentre L’invasione degli omini verdi mi ripetono che Così non va, in una canzone che mi pare un attimo adeguata al momento, ripenso a quanto spesso mi sia ritrovato ad ascoltare canzoni adeguatissime a certe situazioni senza prestare minimamente alcuna attenzione alle parole del testo. Mi viene in mente Continua a leggere

Ricordi in musica

La prima canzone di cui abbia un ricordo, seppur indiretto, è “Find the cost of freedom”  che per me era “Fain de cos do frido”. Me la cantava mio padre quando ero piccolo, molto piccolo. E ora che sono “grande” mi piacerebbe veramente sapere dove sia la libertà. La seconda canzone è il remix di “Living on my own” di Freddie Mercury. C’era anche quello di “Time“. Bellissimo. Ho conosciuto prima lui dei Queen. L’avevo sentita via Continua a leggere