Tra il minuto 3.15 e il minuto 4.43

I racconti più fighi a volte hanno personaggi ombrosi e tormentati che se ne stanno da soli a bere birra o qualche alcolico, rigorosamente mentre fumano.

Non è questo il caso.

Philip Marlowe difficilmente se ne sarebbe stato nel suo ufficio o in qualche bar a bere una camomilla in una tazza di Continua a leggere

Non ha un nome preciso

Non ha un nome preciso.

E’ una sorta di malinconia che ogni tanto ticchetta alla mia porta. Ultimamente ci vediamo così di rado che è quasi un piacere aprirle. Mi ricorda chi ero e forse chi sono ancora. Nascosto dietro a questi muri di indifferenza.

Mentre vago per casa nelle interruzioni in cui Continua a leggere

Incontri ravvicinati con la polizia di frontiera tedesca

Si sa che le frasi migliori sono sempre quelle che non riescono mai a vedere la luce e rimangono ben nascoste a riposare nei meandri del cervello.

Le occasioni per dire qualcosa spesso non vengono colte anche se l’imperativo di proferire verbo si presenta lampante e chiaro come il tabellone luminoso delle partite di baseball. La tentazione è fortissima, la situazione è ben delineata, la frase è perfetta ma i motivi per evitare hanno la meglio.

A volte con ragione, altre volte no.

Poco più di una settimana fa stavo guidando nell’autostrada che collega i Paesi Bassi alla Germania, sul tratto che porta direttamente a Berlino. Avevo appena passato il confine quando Continua a leggere

Dipinto di un crepuscolo

Coricato sulla sdraio verde, palmi delle mani sotto la nuca, me ne sto a guardare un cielo senza nuvole. Una specie di corda annodata che penzola dal gazebo si staglia in contrasto con il blu e si muove lentamente a destra e a sinistra. Sembra una ballerina che danza. Dovrei fotografare quel nodo, me lo dico da diverse sere ogni volta in cui lo vedo, ma non lo faccio mai. Le prime due stelle della sera si vedono Continua a leggere

Di cieli stellati

Vorrei poter dire di essermi ritrovato parecchie volte a guardare in aria con fare romantico e pensoso, tipico degli animi profondi come luogo comune e ancor più tipico nei cialtroni che recitano una parte non loro, Continua a leggere

Incontro (mancato) in autostrada

Due cose mi irritano in una maniera indicibile (forse sono anche qualcuna in più) quando sono alla guida : 1) l’uso fanatico degli abbaglianti di chi arriva a tutta velocità chiedendo strada già due chilometri prima di arrivare in prossimità del mio culo come se stesse facendo la 24 Ore di Le mans  (qualunque forma di buonsenso e adattamento alla realtà suggerirebbe anche ad una delle forme più elementari di verme piatto o pianta grassa che, evidentemente, si è impegnati in Continua a leggere

Anche le rane s’incazzano

Mi sei venuta in mente poco prima di andare a dormire.

Erano quasi undici anni che non ti pensavo. Non è vero, precisamente undici anni che non pensavo a quella frase. E non sono più riuscito a prendere sonno. Ero tutto smielato nel farti capire che mi piacevi e come pronta risposta mi sentii dire Continua a leggere

La Maison Bleue

La strada per arrivare alla Maison Bleue era esattamente nel mezzo di una brutta curva priva di visuale ed iniziava subito con una breve salita impervia al cui termine c’erano pozzanghere e buche. Di quelle che ti costringono a frenare per non Continua a leggere

Elogio della barba

Una delle cose (poche a volte) che mi entusiasmano dell’essere uomo non è poter pisciare in piedi ovunque come recitava la barzelletta (anche se è fonte di grandi soddisfazioni e piaceri incommensurabili non vincolati a “posizioni” e porte che non si chiudono) e nemmeno altre varianti legate a quella zona specifica, bensì Continua a leggere

Incontri nell’inferno burocratico

Un paio di giorni persi girovagando smarrito tra uffici vari per sbrigare una pratica non è nemmeno tanto a pensarci bene, in luce del fatto che ai vari sportelli ho trovato sempre persone gentili e disponibili. Il che almeno cancella una brutta esperienza con un soggetto dalla cafoneria incalcolabile (se dovessero essergli arrivati anche solo un decimo degli accidenti che gli ho mandato a questo punto come minimo dovrebbe essere una pianta grassa impiegata come fermaporta in una discarica abusiva) incontrato in quegli stessi locali qualche anno fa.

Me ne sto seduto in sala d’aspetto Continua a leggere