Ipse Dixit #20#

“La vita non dura che un istante, perciò bisogna vivere facendo ciò che si ama. In questo mondo illusorio è follia vivere nella sofferenza, facendo ciò che non vogliamo fare.”

Yamamoto Tsunetomo (1659-1719)

(Bushido: La via del Guerriero, Feltrinelli, p.164)

Ipse Dixit #19#

“Il prezzo della vita aumenta fino al momento di utilizzarla.”

Jean-Jacques Rousseau

(Emilio, Laterza, p.64)

 

“Colui che non può compiere i doveri di padre non ha neppure diritto di diventarlo.”

Jean-Jacques Rousseau

(Emilio, Laterza, p.66)

….disse l’uomo che abbandonò cinque figli all’ospizio dei trovatelli.

 

Il benessere della libertà compensa molte ferite.

Jean-Jacques Rousseau

(Emilio, Laterza, p. 89)

Ipse Dixit #7#

Non può esserci felicità umana senza tempo per vivere, e il tempo non si compra, il tempo si paga con la vita.

Josè “Pepe” Mujica

(da La felicità al potere, p.130, Discorso al Senato cileno)

Ipse Dixit #6#

“Interferire nella vita delle cose significa danneggiare le cose e se stessi… Colui che impone se stesso ha un potere evidente e piccolo; colui che non impone se stesso ha un potere grande e celato. L’uomo perfetto… non interferisce nella vita degli esseri, non si impone loro, ma <<aiuta tutti gli esseri verso la libertà>> (Lao Tse). Per mezzo della sua unità egli conduce anche quelli alla loro unità, promuove la loro natura e il loro destino, libera in essi il Tao.

Martin Buber (in Carl R. Rogers, Un modo di essere, Giunti)

Il giro di boa

Quando il mio amico profugo mi risponde con un “chissà che anno sarà..” mi stupisco perché non è una frase da lui. E non so se sia per questo senso di straniamento che mi ritrovo a pensare a cosa sia l’inizio di un nuovo anno. Mi verrebbe da pensare ad un giro di boa con tanti cambiamenti, nuove direzioni. Ma la realtà è che questa solfa la sento ogni volta e, al contrario, gli anni mi sembrano Continua a leggere

Child in time

Mi hanno sempre incuriosito i collegamenti mentali. Quelli che ti vengono in mente da un input qualunque e che dopo una lunghissima catena di cose unite una all’altra ( in una personalissima e opinabile rete di nodi) ti portano altre cose che non c’entrano un cazzo con quella da cui eri partito. Senti dire “panino” e dopo una serie di flash ti ritrovi a ricordare un evento accaduto anni fa. E questo passando per tutta una serie di episodi e parole, legate solo con la precedente e la successiva, nel tempo di una frazione di secondo; nel cervello vedi passare la laurea, quella persona che una volta ti ha detto quella cosa, una torta sacher, il film di Moretti, una poesia, una tragedia, per arrivare ad una cazzata. Perché alla fine tutto si riduce alle stronzate. Viste, fatte, sentite o vissute, l’estrema riduzione di ogni fatto è quella. Che magari risulterebbe più gradevole definire come Continua a leggere

La confusione della confusione

Esistono iniziative per le quali il metodo corretto è un adeguato disordine.

Grazie Melville, per questa massima dietro cui ho nascosto il caos regnante in camera mia e nella sala di casa (durante gli anni universitari in cui accumulavo testi, su articoli, su riviste, su topolini, su fumetti e quant’altro mi passasse tra le mani, disponendo tutto disordinatamente sopra ogni superficie piana delle casa; a sedimentare ricoprendosi di polvere in attesa di essere consultati per aggiungere il giusto riferimento alla tesi o altro) agli occhi di mia madre.

Non sono un casinista, é caos creativo!“, dicevo.

Poi finita l’università dovetti optare Continua a leggere

La polizia brancola nel buio

Questa mattina mi sono alzato incazzato con il mondo.

Ci sono quelle giornate in cui vorresti solo distribuire vaffanculo come biglietti da visita a chiunque ti rivolga la parola. Ma proprio a chiunque. Perché tolleri a malapena te stesso figuriamoci gli altri. La cosa brutta è che tutta questa rabbia si esaurisce nell’arco della giornata e si arriva alla sera spremuti e senza energie. E tutto il nervoso sparisce per fare posto a questo senso di stanchezza vitale difficile da togliere e alla netta sensazione che non si stia andando da nessuna parte, che non ci sia una meta.

Ieri quando sono rincasato ho trovato il mio gatto misantropo Continua a leggere

Potrei essere su Marte

Il mio gatto è irriducibile. Prima o poi gli dedicherò un post (ci sto pensando da alcune settimane, ho già pronto il titolo) perché le sue idiosincrasie meritano di essere raccontate. Sono otto giorni che deve stare in casa con il collarino perché ha preso l’otite e gli acari nelle orecchie e per lui la cosa rappresenta una tortura. Anche per noi. Sono otto giorni che non viviamo. Miagola insistentemente e ripetutamente con la cadenza di un metronomo. Ogni cinque secondi. L’ho cronometrato. A volte aspetta dieci secondi. Ma dopo fa due miagolii di fila per recuperare. Continua a leggere