La bacchetta dei desideri

Per esempio, se tu avessi una bacchetta magica con cui esaudire un tuo desiderio dal punto di vista lavorativo cosa sceglieresti?”

Fermiamoci un attimo.

La domanda è stupida. E’ evidente. La classica cazzata da dire in pieno marasma etilico con qualche amico in una serata in cui proprio non si hanno più argomenti. Alle scuole medie probabilmente. O quando si vuole provare a dare una svolta pseudointimista a fronte di una conversazione in cui le parole non sono altro che un breve intercalare tra una gara di rutti e una serie ripetuta di Continua a leggere

La confusione della confusione

Esistono iniziative per le quali il metodo corretto è un adeguato disordine.

Grazie Melville, per questa massima dietro cui ho nascosto il caos regnante in camera mia e nella sala di casa (durante gli anni universitari in cui accumulavo testi, su articoli, su riviste, su topolini, su fumetti e quant’altro mi passasse tra le mani, disponendo tutto disordinatamente sopra ogni superficie piana delle casa; a sedimentare ricoprendosi di polvere in attesa di essere consultati per aggiungere il giusto riferimento alla tesi o altro) agli occhi di mia madre.

Non sono un casinista, é caos creativo!“, dicevo.

Poi finita l’università dovetti optare Continua a leggere

Soffitti, attese, stupidi & illuminazioni

Questa sera ho acceso il mio pc e ho cercato su youtube “I still haven’t found what I’m looking for” degli U2. Ho atteso che la musica iniziasse e nel mentre mi sono accomodato sulla sedia. Braccia e gambe conserte, mi sono lasciato scivolare in basso fino ad appoggiare la nuca sullo schienale. Mentre la voce di Bono mi ricordava il Natale in cui mi regalarono la raccolta degli U2, mi sono ritrovato a fissare il soffitto della sala. Mi sono sentito un attimo ridicolo, perché forse le risposte andrebbero cercate nei tramonti estivi tinti di rosso, nelle stelle più luminose, nella luna piena, nel profondo di sé, nella sorte, nei fondi caffé, nelle carte dei tarocchi, nella rugiada al mattino, nell’anima, nei fili d’erba di Whitman, persino nella religione se vogliamo, ma non nei soffitti. Nei soffitti proprio no. Continua a leggere

Potrei essere su Marte

Il mio gatto è irriducibile. Prima o poi gli dedicherò un post (ci sto pensando da alcune settimane, ho già pronto il titolo) perché le sue idiosincrasie meritano di essere raccontate. Sono otto giorni che deve stare in casa con il collarino perché ha preso l’otite e gli acari nelle orecchie e per lui la cosa rappresenta una tortura. Anche per noi. Sono otto giorni che non viviamo. Miagola insistentemente e ripetutamente con la cadenza di un metronomo. Ogni cinque secondi. L’ho cronometrato. A volte aspetta dieci secondi. Ma dopo fa due miagolii di fila per recuperare. Continua a leggere