Senza capo né coda ora disponibile su Amazon

Dalla Presentazione:

“Quando penso a questa raccolta di racconti mi viene subito in mente l’immagine di un album di fotografie.

Mi è capitato qualche volta di osservare il rapporto di Davide Tarozzi con le foto. È uno diSenza capo né coda quei fotografi che impiegano un tempo eccessivo nella ricerca della giusta luce e inquadratura, che si perdono per fotografare un adesivo che colpisce la loro attenzione e che si innamorano dei ritratti degli sconosciuti in treno. Uno di quelli che, credo, nello scattare una foto cerca un modo per mettere a fuoco anche un pezzetto di sé.

Senza capo né coda” è una raccolta di scatti casuali sul mondo di Davide e riassemblati in modo da assumere un senso e di raccontare la sua visione delle cose.

Alterna racconti carichi di caos, ritmo e colpi di scena ad altri ricchi di descrizioni articolate e precisi ritratti umani, lasciando spesso con un positivo senso di spiazzamento. Alcune di queste storie sono agitate da rabbia e violenza, altre ancora sono molto delicate e riflessive.

I protagonisti di Davide sono spesso gli emarginati e gli smarriti, o ancora bambini persi nel complicato percorso della crescita.

Il tutto è infine raccontato con un’ironia esplosiva e macabra, che lascia intendere che sì, viviamo in una realtà con aspetti desolanti e a volte anche ingiusti, ma che riderne può essere il modo migliore di combatterli.”

Marco Redaelli


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La vita davanti a sé – Romain Gary

Momo è un ragazzino arabo che vive a Belleville, banlieue di Parigi. Figlio di una prostituta,  è stato lasciato già da piccolo in un ricovero creato apposta per i bambini nella sua condizione. Lo gestisce Madame Rosa, una vecchia prostituta ebrea ormai lontana dalla strada, che cerca di mandare avanti la baracca nonostante i fantasmi del passato, l’obesità e l’infanzia difficile, ma vivace, dei suoi ospiti. Intorno a questa piccola comunità ruota un mondo non convenzionale, fatto di Continua a leggere

Una canzone prima di andare a dormire – Racconto

Capitan Futuro solcava i cieli dentro al suo mantello amaranto.

I venti di luna gli scompigliavano i capelli mentre si librava all’interno di rientranze rocciose azzurre. Una montagna bianca svettava sul fondo, dove il mondo rettangolare finiva in uno strapiombo in ripida caduta verticale.

La sua missione era stanare il malvagio sfregiato che si nascondeva in agguato da qualche parte, pronto per lanciare il suo micidiale attacco. Lo chiamava Scar-crow anche se non era troppo sicuro che fosse quello il suo vero nome. Ma a Capitan Futuro questo non interessava. Tutte le sue energie erano tese a Continua a leggere

Un pianto inconsolabile – Racconto

Era un luminoso lunedì di Maggio quando Tommaso iniziò a piangere.

Il sole era allo zenit e la terra era ormai completamente asciutta dalla rugiada del mattino.

Era seduto a terra, i fili d’erba gli solleticavano garbatamente le gambe scoperte mentre giocava con dei sonagli di legno chiaro e dei cubi colorati. I genitori erano in casa, la mamma cucinava e il padre lavorava al computer.

Nel giardino Tommaso stava all’ombra di un’alta pianta dalle folte fronde, circondato dal suo mondo di giochi silenziosi. Macchinine senza pile, strumenti musicali che non suonavano e Continua a leggere

La coccinella di Fatima – Racconto

Fatima era da sola in giardino.

Giocava sopra un rigoglioso albero gonfio di frutta. Le piccole albicocche se ne stavano ben nascoste tra le sottili foglioline verde chiaro, accessibili solo a chi ardiva la scalata. L’erba secca del campo antistante riempiva d’estate il circondario mentre l’aria calda ed afosa si lasciava portare a spasso per le campagne.

Stava coricata lungo un ramo e guardava il cielo attraverso un’ampia apertura nelle fronde. Giocava a Continua a leggere

I 400 colpi – François Truffaut

Antoine Doinel (Jean-Pierre Léaud) è un ragazzino solo e fondamentalmente non voluto dai genitori, la madre (Claire Maurier) lo tratta quotidianamente con disprezzo mentre il patrigno (Albert Rémy), per quanto sia gentile, non pare curarsi più di tanto della sua presenza. A scuola la situazione non è migliore dove, a parte René (Patrick Auffay), non ha nessun amico e per giunta viene preso di mira dal Continua a leggere

All’uscita di scuola – Racconto

La maestra la riprese perché parlava.

Mortificata reclinò lo testa, nascose le mani sotto il banco e fissò il suo astuccio colorato che riposava sul bordo nero dove si appoggiavano le penne. Non fu sgarbata, si limitò a chiamarla per nome certa che sarebbe bastato per riportarla nei ranghi dell’attenzione ma non poté fare a meno di sentirsi ferita. Era una bambina solitamente silenziosa ma nonostante questo aveva, ogni tanto, improvvise esplosioni di Continua a leggere

Mi capisci quando parlo?

La ricorrenza dei malintesi nella vita è piuttosto comune ma uno in particolare si sussegue con precisione svizzera. Ed è riassumibile con un episodio della mia infanzia.

Erano le elementari e mi trovavo sul pulmino della scuola. Ero quasi arrivato alla mia fermata. Me ne stavo sul mio sedile a farmi i cazzi miei quando un altro bambino mi si avvicina e mi fa:

<< Mi capisci quando parlo? >>

Il bambino in questione non era il ritratto dell’avvenenza e puzzava pure. Non solo. Ogni volta che parlava Continua a leggere