Una lucciola guarda solo al passato

Sembra di arrancare al buio.

Lì, in mezzo alle tenebre pastose, annaspi cercando di afferrare una flebile lucciola che guizza in ogni direzione, lenta, molle, smarrita.

Nemmeno lei sa bene dove voglia andare.

Costretta, peraltro, ad illuminare quello che le sta dietro piuttosto che le sue mete.

Terribile, sapere di possedere una luce e non potervi accedere per rischiarare i propri passi.

Il suo destino, o forse la sua condanna, non è di illuminare la strada per sé ma fare da apripista a chi le sta dietro.

Sempre nella speranza che non venga la malaugurata idea di fermarla, solo per osservare sul palmo della mano quella piccola luce sfuggente.

O, peggio ancora, di schiacciarla nella foga di afferrarla.

E ritrovarsi di nuovo al buio.

La polizia brancola nel buio

Questa mattina mi sono alzato incazzato con il mondo.

Ci sono quelle giornate in cui vorresti solo distribuire vaffanculo come biglietti da visita a chiunque ti rivolga la parola. Ma proprio a chiunque. Perché tolleri a malapena te stesso figuriamoci gli altri. La cosa brutta è che tutta questa rabbia si esaurisce nell’arco della giornata e si arriva alla sera spremuti e senza energie. E tutto il nervoso sparisce per fare posto a questo senso di stanchezza vitale difficile da togliere e alla netta sensazione che non si stia andando da nessuna parte, che non ci sia una meta.

Ieri quando sono rincasato ho trovato il mio gatto misantropo Continua a leggere