Zuppa di farro alla Lucchese

Durante una trasferta a Lucca, in una notte buia e tempestosa, ero finito in una trattoria toscana (a quanto pare con un sacco di recensioni positive) e avevo cenato con una buona Zuppa di Farro alla lucchese e quindi provo a farla (quanto cazzo sarà mai difficile una minestra?).

Cerco qualche ricetta e ne trovo due diverse e contrastanti che decido di unire un po’ a caso, in maniera completamente arbitraria ed istintiva.

A cazzo, come si suol dire.

Quindi:

Ingredienti : Continua a leggere

Il silenzio dei rumori

Serata volontariamente da eremita.

Mi sono sistemato in una casa in mezzo al nulla. Da solo. In tutta la valle ci sono solo la strada, il fiume e qualche casa qua e là fagocitata dal verde. Fa un poco freddo e con questo pretesto mi sono bevuto un bicchierino di tequila. Avrei preferito qualche altra cosa perché il sapore mi ricorda molto una delle ultime sbronze che ho preso. A base di mezcal e tequila appunto. Prognosi: Continua a leggere

Lame di violenza improvvisa : l’ultima voce

Non so bene da che parte iniziare perché sono un attimo di corsa quindi andrò a casaccio, a flusso di coscienza e magari nemmeno riuscirò a terminare questo post o a dire tutto quello che vorrei dire. Ho scritto una raccolta di racconti intitolata “Lame di violenza improvvisa” e oggi mi è arrivata la versione cartacea che ho approvato per la distribuzione che dovrebbe iniziare (su Amazon e forse altri) tra 6 settimane. Quello che richiedevano c’era e non sono stato a riguardarla tanto altrimenti sicuramente avrei avuto l’impeto di fare ulteriori correzioni che avrebbero portato ad altri ritardi.

Lo ammetto.

Mi sono emozionato quando Continua a leggere

Rimanere indietro

In questa giornata piovosa mi ritrovo davanti al pc a guardare tastiera e schermo senza particolari entusiasmi o cose per la testa. Poco più in là vedo le sigarette che ha dimenticato il mio amico prima di ritornare negli Stati Uniti. Quasi mi verrebbe voglia di mettermi fuori a fumarmene una sotto la pioggia (e sono sicuro che lui mi direbbe di farlo), ma quelle stanno lì per essere restituite per quando finalmente mi deciderò ad andarlo a trovare. Ripenso a questo ultimo periodo e a quanto io mi senta amareggiato per quello che mi sta intorno. “Amo l’umanità è la gente che non sopporto“, questa frase di Schulz mi è sempre ronzata per la testa; in parte per misantropia congenita (quindi un problema di intolleranza mia) e in parte perché tutto quello che vedo non mi piace. Una sfiducia generalizzata verso le persone e i rapporti umani. Continua a leggere

Luddismo semplicistico della domenica al supermercato

Ieri sono andato nella tomba del mondo moderno : il centro commerciale (vedi “Soffitti, attese, stupidi e illuminazioni” per capire quanto mi stiano sulle palle questi posti). La domenica ci si ritrova tutti lì perché non si sa che cazzo fare (avrai avuto mille altre valide alternative [infilarmi le dita nel naso, dormire, leggere, contare i fili d’erba..] ma c’era da fare la spesa), trovo che siano dei luoghi alienanti ma ogni tanto bisogna andarci.

Se non altro per comprare da mangiare e guardare altri zombie come me.

Comunque, appena entrato mi presentano l’innovazione della domenica (in tutti i sensi) : previa registrazione (nulla di nuovo) nei loro database con la famosa “carta fedeltà” , ti viene dato Continua a leggere

Tutto cominciò con Susanna Agnelli..

Lo ammetto.

Spesso mi capita di mettermi a leggere le rubriche sui giornali in cui cuori infranti mandano lettere lacrimevoli sulle loro storie finite tragicamente (ogni amore ha una sua profonda tragicità diceva Herman Hesse, ma precisava anche che non è un buon motivo per non amare più).

Tutto è cominciato con Susanna Agnelli. Aveva una rubrica su Continua a leggere

Il grande Gatsby – Francis Scott Fitzgerald

Navighiamo di bolina, barche contro la corrente, riportati senza posa nel passato.

Il romanzo di Fitzgerald si conclude con questa frase che incarna uno dei temi principali e la vera ossessione del suo protagonista: il passato. Jay Gatsby (pseudonimo di James Gatz) è un uomo che vive nel desiderio di riprendere un sogno lasciato in sospeso 5 anni prima, quando si era innamorato di Daisy e con cui aveva iniziato una breve relazione interrotta dalla sua partenza per la guerra.

L’appartenenza a due mondi separati, ricca lei, di umili origini lui, rappresentavano un ulteriore ostacolo Continua a leggere

La confusione della confusione

Esistono iniziative per le quali il metodo corretto è un adeguato disordine.

Grazie Melville, per questa massima dietro cui ho nascosto il caos regnante in camera mia e nella sala di casa (durante gli anni universitari in cui accumulavo testi, su articoli, su riviste, su topolini, su fumetti e quant’altro mi passasse tra le mani, disponendo tutto disordinatamente sopra ogni superficie piana delle casa; a sedimentare ricoprendosi di polvere in attesa di essere consultati per aggiungere il giusto riferimento alla tesi o altro) agli occhi di mia madre.

Non sono un casinista, é caos creativo!“, dicevo.

Poi finita l’università dovetti optare Continua a leggere

Qualcosa che non mi mancherà

Passata la prima settimana all’insegna del cazzeggio per riprendere energie mentali sostanzialmente senza fare nulla di particolare. Film, libri, citazioni, macchina fotografica, allenamenti e perdite di tempo varie. Non mi sono mai dato tregua e mi sono sempre concesso poche cose, a questo punto una settimana di vuoto non fa di certo alcuna differenza. Culo a terra per culo a terra, tanto vale.. Il tempo schifoso non aiuta e ogni tanto mi vengono in mente le cose a cui ho rinunciato (stipendio e il cellulare) e nonostante il sollievo ed una insolita positività, Continua a leggere

Soffitti, attese, stupidi & illuminazioni

Questa sera ho acceso il mio pc e ho cercato su youtube “I still haven’t found what I’m looking for” degli U2. Ho atteso che la musica iniziasse e nel mentre mi sono accomodato sulla sedia. Braccia e gambe conserte, mi sono lasciato scivolare in basso fino ad appoggiare la nuca sullo schienale. Mentre la voce di Bono mi ricordava il Natale in cui mi regalarono la raccolta degli U2, mi sono ritrovato a fissare il soffitto della sala. Mi sono sentito un attimo ridicolo, perché forse le risposte andrebbero cercate nei tramonti estivi tinti di rosso, nelle stelle più luminose, nella luna piena, nel profondo di sé, nella sorte, nei fondi caffé, nelle carte dei tarocchi, nella rugiada al mattino, nell’anima, nei fili d’erba di Whitman, persino nella religione se vogliamo, ma non nei soffitti. Nei soffitti proprio no. Continua a leggere