Rosso e viola

Un cielo rosso e violaceo mi spinge ad uscire a rimirare il tramonto in giardino. Mi rimane non più di una crepuscolare mezzora. Fisso l’orizzonte perdendo tempo, fingendo di pensare, ma la testa è vuota.

Un uccello si appoggia al gazebo. Sento gli artigli aggrapparsi al metallo, in controluce non riesco a riconoscerlo. Ondeggia la testa rotonda, sembra una civetta. Appena si accorge della mia presenza scappa via e non faccio in tempo ad esserne sicuro.

Appoggio il cellulare sul tavolino per sentire un poco di musica.

Zeta reticoli mi riporta alla mattina della maturità, quando in macchina la cantavo ossessivamente sperando mi passasse l’ansia. Subito dopo torno indietro all’estate scorsa quando all’arrivare della sera leggevo qualche pagina seduto sulle scale .

La puzza di piedi mi riporta al presente.

Ora non ho più abbastanza tempo.

Una coccinella mi vola di fronte agli occhi, una zanzara mi punge una spalla.

La narrazione dell’accaduto non ha nulla a che vedere con l’emozione, metti insieme tutto il racconto è prova a dire come ti senti.

Come mi sento qui ed ora?

A dire il vero non lo so.

Secondo me....

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