Jonathan (Matt Dillon) ha trascorso un’infanzia di povertà all’interno della quale ha sviluppato una fissazione per il magnate del rame Thor Carlsson (Max Von Sidow) e per la ricchezza. Per questi motivi da adulto corteggia Dorothy (Sean Young), una delle due figlie gemelle di Carlsson. Quando questa rimane incinta la uccide inscenando un suicidio ed elimina tutti quelli che avrebbero potuto collegarlo alla morta. Si avvicina subito dopo alla sorella Ellen (sempre Sean Young) e i due iniziano a frequentarsi e..da qui in poi è meglio non guardare il film.
Fiacchissimo ed insignificante remake di Giovani senza domani, entrambi tratti dal libro omonimo Un bacio prima di morire di Ira Levin il quale sarebbe pure l’autore di almeno altri due libri divenuti trasposizioni cinematografiche piuttosto celebri : Rosemary’s Baby e I ragazzi venuti dal Brasile.
Il film è un’accozzaglia di citazioni e riferimenti Hitchcockiani buttati a vanvera (per non dire più realisticamente “a cazzo”) nella sterile illusione di dare un tono più intenso a quella che è irrimediabilmente una perdita di tempo (evitando di dire più realisticamente “una cagata”) per chi la guarda e di denaro per chi l’ha prodotto. Non c’è tensione e coinvolgimento, si svolge all’insegna della monotonia ripetitiva, nella più totale assenza di significati e di pregi. Lo si guarda per inerzia e nella speranza di un colpo di coda che non arriva mai mentre si assiste ad una pellicola dozzinale che si affossa da sola ad ogni passo trascinandosi sempre più verso il fondo del bidone dell’immondizia dove va a riposare.
Regia piatta ed inutile coadiuvata da un cast di famosi al loro minimo storico. Matt Dillon è monolitico ed inespressivo, chiuso nell’unica faccia posticcia e gommosa da subnormale che riesce a portare per tutto il film e che lo fa sembrare più una inamovibile statua dell’isola di Pasqua che un pericoloso killer. Ed è quantomeno grave se si considera che tra i lavori precedenti ci sono Rusty il Selvaggio e I ragazzi della 56esima strada ma avrà comunque modo di rifarsi l’anno successivo con Singles – L’amore è un gioco, senza dubbio migliore di questa vaccata; Sean Young è semplicemente bollita e vacua
in un’interpretazione da cui esce a brandelli, riuscendo a collezionare due meritatissimi Razzie Award, come peggiore attrice protagonista e pure come non protagonista avendo sostenuto entrambi i ruoli! Come farsi prendere per il culo due volte.. Si salva parzialmente Max Von Sydow, sprecatissimo per questo film, l’unico dignitoso anche se fa pensare più alla figura dell’ingenuo rincoglionito che allo scaltro industriale proprietario di un impero.
Un piatto di merda servito e confezionato molto male.
Da evitare come la peste.
Giudizio in minuti di sonno: Perdo un pezzo dell’inizio senza sentirne la mancanza; rimango sveglio più perché avevo già dormito tre ore che per altro.