L’uomo a rovescio – Fred Vargas

Nelle Alpi Marittime francesi c’è un lupo che attacca greggi di pecore sgozzando ogni notte numerosi capi, tra le proteste dei pastori locali. Quando viene uccisa Suzanne, persona molto nota all’interno della comunità montana, inevitabilmente si rende necessario intervenire ma, contemporaneamente, si insinua tra le genti l’idea che non si tratti solo di un semplice lupo ma bensì di un
uomo-a-rovesciolicantropo. I sospetti, alimentati dalla superstizione, cadono allora sul solitario e bizzarro Massart, il quale sarebbe sprovvisto di peli sul corpo, esattamente come sostiene l’antica credenza secondo cui nei licantropi si troverebbero all’interno del corpo. Intenzionati a vendicare l’amica, Sol e “il guarda”, anziano pastore, si mettono sulle tracce dello scomparso Massart. I due coinvolgono nei loro piani anche Camille Forrestier la quale, non troppo convinta, preferisce invece contattare il meno avventato commissario Adamsberg, suo ex fidanzato, per aiutare l’eccentrico gruppo a fare luce sull’omicidio.

Secondo romanzo del commissario lento e riflessivo che, pur essendo descritto in questi termini, non sembra esserlo tanto più di numerosi altri suoi celebri colleghi.

E questo riporta un po’ al primo difetto del personaggio che è quello di essere vagamente anonimo e senza una caratterizzazione psicologica così marcata, come potrebbero essere quelle del Commissario Montalbano o Rocco Schiavone. Ha delle sue chiare peculiarità ma allo stesso tempo non esce dalle pagine del romanzo con la prorompente evidenza che caratterizza altri detective immaginari.

Si tratta comunque di una sottigliezza perché, non so se dipenda dal fatto di essere appena uscito dalla lettura prima di Anna Karenina e poi di Tropico del Cancro,  nel complesso si tratta di uno scritto estremamente scorrevole, chiaro e piacevole. Forse è il fatto di apparire molto poco, e solo verso la fine, che contribuisce a renderlo così poco carismatico. La questione sembra comunque dettata da una precisa scelta letteraria dell’autrice in termini di sviluppo della trama. Tuttavia, se da una parte crea suspance ed interesse (la costruzione è impeccabile!), dall’altra non valorizza quella che dovrebbe essere la figura protagonista il quale risulta essere evanescente, pur in un’economia complessiva perfettamente funzionante.

Lettura agile e piacevole che trova molto del suo valore nell’essenzialità e nella chiarezza ma una parte dei suoi difetti in qualche forzatura della trama e dello sviluppo che, alla fine, non lo penalizzano nemmeno più di tanto. Le peculiarità di questo romanzo si possono far invece risalire a quelle stesse singolarità che ne caratterizzano l’autrice: “Fred Vargas” sarebbe infatti lo pseudonimo di Frédérique Audouin-Rouzeau. Ricercatrice archeozoologica presso il centro nazionale francese per le ricerche scientifiche (CNRS), esperta in medievalistica, ha lavorato per anni ai meccanismi di trasmissione della peste dagli animali agli uomini, scrive i suoi romanzi in soli ventuno giorni, quelli delle ferie estive, per poi correggere le bozze insieme alla sorella durante le ferie, Natalizie prima e Pasquali dopo, per poi finalmente consegnare la stesura finale all’editore.

Complessivamente un’ottima lettura d’evasione e di stacco dai monolitici pipponi degli scrittori più elevati, semplice e originale, anche se, a tratti, vagamente forzata nella sua costruzione o non completamente credibile o plausibile.

3 pensieri su “L’uomo a rovescio – Fred Vargas

  1. C’è stato un periodo in cui Fred Vargas mi aveva preso molto, ho letto i primi cinque del commissario Adamsberg e i tre degli Evangelisti, poi m’ha stancato tutto insieme.
    Magari avevo fatto indigestione.

Secondo me....

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...