Anni ’70, Holland March (Ryan Gosling) è uno spiantato investigatore parecchio sfigato, ma anche molto intuitivo, che viene assoldato da una anziana signora per ritrovare la nipote Misty, una pornostar morta in un incidente d’auto che lei sostiene di aver visto alla finestra di casa dopo il trapasso. La sua ricerca lo porta sulle tracce di Amelia Kutner (Margaret Qualley) la quale però paga il picchiatore Jackson Healy (Russel Crowe) per allontanare potenziali malintezionati. Venuto a conoscenza delle intenzioni di March, Jackson fa quindi una visita di cortesia all’investigatore e gli rompe un avambraccio come avvertimento dissuasore dal proseguire la ricerca. Quando però due sicari fanno visita ad Healy per rintracciare Amelia, quest’ultimo si ritrova costretto a chiedere l’aiuto di March e…da qui in poi è meglio guardare il film.
Gustoso film dai toni ironici e semiseri che si destreggia con una trama noir da investigatori d’altri tempi in maniera anticonvenzionale ma efficace.
Shane Black, dopo Kiss Kiss Bang Bang, con questo suo terzo film conferma di essere pienamente a suo agio in ambiente investigativo, più che in quello dei supereroi ( Vedi Iron Man 3). The nice guys è imprevedibilmente molto ben calibrato e gode di una ottima gestione del ritmo, dei tempi e della tensione, seguendo quello che è il normale sviluppo di un’indagine noir in stile Philip Marlowe. Ciò che realmente lo impreziosisce è il duetto tra i due protagonisti, veramente ben riuscito e azzeccato per alleggerire la narrazione e aprire spazi comici dalle tempistiche perfette, senza dubbio sopra le righe, ma senza mai calcare troppo la mano. I due attori che li interpretano godono di una chimica d’intesa e anche di uno stato di grazia nell’interpretare i rispettivi personaggi con credibilità e, probabilmente, divertimento.
Ryan Gosling è sempre bravo, senza nessuna riserva, e non smette mai di confermarlo anche in un ruolo cazzone, scemo ma non troppo. Del resto pure Russel Crowe sembra non prendersi troppo sul serio e, ridotto ad una specie di botolo tarchiatello, funziona egregiamente e ha tempi comici impeccabili, specialmente quando si rapporta con lo stesso Gosling. Notevole anche Angourie Rice, nel ruolo della figlia di Holland March, la quale si inserisce all’interno dell’inedito duo andando a costituire un trio brillante. Il resto del cast è azzeccato ed in linea con una storia bizzarra e sopra le righe, compresa un’inedita Kim Basinger bacchettona e governativa.
Concordi sul fatto che non si tratti di un capolavoro, è comunque un buon prodotto in cui diversi elementi sono mescolati con giusto equilibrio (compresa una buona dose di pallottole e scene d’azione) e con la consapevolezza che non deve divertirsi solo chi guarda ma anche chi fa.
Ad ora, la migliore regia di Shane Black.
Nessuna pretesa, solo intrattenimento e per questo si lascia guardare con piacere.
Giudizio in minuti di sonno: pietà di me. Sono stati necessari otto tentativi prima di poterlo vedere fino alla fine: una mattanza in crescendo. Alla prima visione non sono andato oltre i titoli di testa, alla seconda e alla terza sono arrivato ai primi venti minuti e solo alla quarta e alla quinta sono riuscito a passare la prima metà. Le altre sono state visioni menomate da pisolini e integrazioni continue da riavvolgimento.