Non essere cattivo – Claudio Caligari

Vittorio (Alessandro Borghi) e Cesare (Luca Marinelli) sono due amici che vivono ad Ostia nel 1995. Rabbiosi e violenti, entrambi si dedicano quasi esclusivamente allo spaccio di droga e allo sballo, almeno fino a quando Vittorio non sperimenta un brutto trip e decide di abbandonare i vecchi giri per iniziare a lavorare in un cantiere. Intenzionato a tirare fuori anche Cesare, cerca di coinvolgerlo in attività più oneste ma per quest’ultimo la mancanza di denaro, i problemi famigliari e l’innata predisposizione all’essere una solenne testa di cazzo finiscono per riportare dentro le vecchie dinamiche e.. da qui in poi è meglio guardare il film.index

Sulla scia dei rispolveroni da trailer di coming soon (Vedi Ormai è fatta) questa volta è toccato ad un regista : Claudio Caligari. Scomparso recentemente dopo aver terminato il montaggio di Non essere cattivo ha dovuto pure subire lo sgarbo postumo di non ricevere nessun riconoscimento (almeno) ai successivi David di Donatello 2016 (quelli che per intenderci hanno assegnato il premio come miglior film a Perfetti Sconosciuti). Deve la mia conoscenza al trailer del suo secondo lungometraggio (risalente al 1998) : L’odore della notte (anche se mi pare che andassero in onda solo gli ultimi secondi). Non credo di averne più chiari i dettagli perché ormai è passato parecchio tempo da quando lo vidi ma ricordo che, a differenza della poca notorietà ottenuta, fosse un film decisamente pregevole.

Tra Non essere cattivo e L’odore della notte inevitabilmente si percepisce la separazione temporale (come immagino si possa sentire nei confronti di Aindexbffdmore tossico) dal punto di vista delle ambientazioni (ovviamente) ma non dal punto di vista dell’impegno. Guardare i film di Caligari fa pensare di vedere un Ken Loach italiano, dove l’attenzione tematica è orientata verso gli ultimi strati di una società vista attraverso la stessa tipica tavolozza di colori opachi e ruvidi ma senza che purtroppo ci sia stata la stessa mole di produzione.

L’operazione mnemonica del riportare indietro negli anni ’90 di Non essere cattivo riesce pienamente, si attesta ceeerrrrome un cinema di livello seppur all’apparenza mancante di quel quid che faccia gridare al capolavoro. C’è del bello, c’è dell’impegno, c’è la storia, c’è la dedizione, c’è il cinema ma sembra che manchi l’intuizione geniale da far accapponare la pelle perché coinvolge ma non troppo, stupisce ma non troppo, ecc. in una sotteranea sensazione che manchi qualcosa, come un dettaglio non messo bene a fuoco.

Detto questo il film rimane comunque notevole e degno di attenzione in particolare per l’interpretazione dei due protagonisti: bravo Alessandro Borghi anche se non particolarmente espressivo e versatile, bravissimo invece Luca Martinelli che se in Lo chiamavano Jeeg Robot non era riuscito a convincermi del tutto, qui sbanindexwca e fa il Jackpot con una interpretazione pulita e convincente.

Grezzo, essenziale, il classico film che non si vuole vedere e che poi finisce per lasciare molto più di quanto non intendesse fare.

Intenzionalmente o anche per osmosi.

Giudizio in minuti di sonno : Prima visione dormendo dopo nemmeno 5 minuti, seconda visione arrivando ad un quarto d’ora, il tentativo buono è quello subito successivo con cui concludo fino alla fine.

Secondo me....

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