Mi ritrovo in un vicolo cieco.
Dopo tanto girare ed annaspare tra questi cunicoli tutti uguali, fatti di pareti bianche levigate, sono in una strada senza uscita.
Qui non ci sono finestre e nemmeno porte.
Intorno a me solo luminose mura a delimitare angustissimi corridoi scavati dentro ad un viscerale silenzio.
La ricerca dell’uscita è quantomai complicata, in assenza di una direzione.
O, più banalmente, in assenza di una planimetria.
Avessi una mappa sarebbe tutto più semplice.
O forse solo più banale.
Di fronte a questo Continua a leggere