Una madre ha deciso già tutto per la figlia, ha pianificato tutta la sua vita futura con tanto di tabellone per la gestione del tempo. Ma più di tutto ha pianificato i 54 giorni (mi sembra) di studio che mancano al termine dell’estate quando la figlia dovrà entrare nell’importante istituto che ha scelto per lei. Non c’è spazio per nulla che non sia orientato all’obiettivo. Ma qualcosa sfugge ai piani e la figlia un giorno rinuncia allo studio ossessivo per fare amicizia con lo strano aviatore che le abita accanto il quale le regala le prime pagine di una storia in cui si narra di un piccolo principe che viveva..e da qui in poi è meglio guardare il film.
Vedere o sentire citare “Il piccolo principe” ovunque (social e non), in tutte le salse e con qualunque pretesto in maniera piuttosto rasente al becero e al superciale, può creare un certo senso di irritazione persistente troppo prossima al pregiudizio per affrontare con serenità una pellicola che meriterebbe uno stato di attenzione diverso dall’indifferenza. Se si parte senza particolari aspettative, ci si ritrova infatti molto stupefatti nell’assistere ad un film di animazione decisamente molto ben curato nella costruzione visiva delle immagini, attraverso la computer grafica, con prospettiva ricercate e non banali, spesso mediante l’uso di simmetrie che risultano fotograficamente molto suggestive ed ispirate. La parte relativa alla narrazione della storia del piccolo principe è invece affidata ad un affascinante stop-motion veramente delicato e gustoso nella bellezza di alcuni dettagli, che possono andare dalle fattezze dei personaggi stessi fino alla coda della volpe fatta in carta (o qualcosa di simile suppongo). Lo sviluppo della storia che fa da contorno forse non è proprio originalissimo, ammicca a futuri distopici e alienanti tipo quelli di “1984” (visti e rivist
i), come nemmeno sono proprio nuovissime alcune virate che la storia prende ad un certo punto (in quanto prospettive esplorare in altre pellicole) ma è una deviazione talmente inaspettata che non può fare a meno di risultare godibile. Ottime scelte nel doppiaggio con un cast composto da Servillo, Cortellesi, Accorsi, Gassmann, Pif, Battiston,.. Nel complesso si tratta comunque di un ottimo lavoro: coinvolge, a volte commuove, a volte diverte reinterpretando una pietra miliare della letteratura (che uno l’abbia letto o meno) e forse per questo immagino (ancora non l’ho letto) che non ne esca bene dal confronto con un’ottica strettamente purista. Ciònonostante è decisamente un pregevole lavoro di animazione e di cuore, anche se forse non propriamente rivolto al pubblico a cui dovrebbe essere indirizzato, in particolare nei suoi risvolti apprezzabili quasi esclusivamente dai più “maturi” (vedi Maledizioni & Anatemi per le virgolette).
Da vedere assolutamente. Per guardarsi meno adulti e scoprirsi un po’ più bambini.
Molto Bello.
Maledizioni & Anatemi: Profondo fastidio per l’interruzione tra il primo e il secondo tempo per propinarmi dei fottuti pop corn. Ogni volta non posso fare a meno di imbestialirmi. I film vanno visti tutti d’un fiato! E’ come fermarsi a metà di una trombata molto coinvolgente per andare a bere un caffè o aggiornare lo stato di facebook (temo il giorno in cui ci arriveremo..)! Altrove mi ero già incazzato per la gente che non sa stare al cinema ma in questa occasione siamo arrivati alla fantascienza: due donne all’inizio del secondo tempo pensano bene di farsi una sana chiacchierata amabilmente ad alta voce parlando dei cazzi loro, la coppia vicino a noi costituita da: A) lei che sente l’impellenza di commentare ogni evento ad alta voce alternando la sagacia dei suoi commenti (“L’aviatore sembra un pensionato“…..Brillante, veramente!) a s
pecie di barriti che lei chiamava sbadigli e B) lui che continuamente dice, ovviamente ad alta voce, di voler andare a pisciare (lo avrei mandato a cagare volentieri ma purtroppo si tratta di funzioni diverse), l’uomo dall’altra parte invece manda messaggini con tanto di suoneria (era il caso di precisarlo?), ci acceca con la luce del suo cellulare mentre sta su facebook. L’unica che comprendo è quella che si incazza sbraitando perché quella dietro le prendeva a calci il sedile. E questo perché odio profondamente quelli che continuano a prenderti a calci il sedile ogni volta in cui si muovono. E tutte le volte si siedono dietro di me. Ma siete iperattivi che non riuscite a stare fermi? Possibile che nessuno sappia stare al cinema? Non necessariamente zitti ma nemmeno fare come se si fosse da soli.
Incivili e insensibili.
Vorrei che i sedili fossero dotati di botole e sensori sensibili a certe soglie di rumore: chi disturba merita solo di finire in un pozzo senza fondo pieno di merda.
Ai disturbatori della sala di quella sera auguro solo di ritrovarsi con la televisione che in eterno trasmetta a loop “Troppo Belli” a tutte le ore. E su tutti i canali. Anche da spenta. Doppiato in russo e captato poi da tutte le radio nel raggio di 2 km da loro.
Giudizio in minuti di sonno: Sveglissimo e pure un poco irritato quando non commosso.
Non leggo causa temere spoiler… ma il mio mi piace è perchè credo sia importante portare non tanto i bambini quanto la mia generazione di trentenni a vedere questo film!
Nessuno spoiler, tranquillo..
Hai assolutamente ragione!
allora ripasso, dopo!
Da qui non mi muovo.. 😉
Non mancherò ti guardarlo. Seguo il tuo consiglio!
Fammi sapere se ti è piaciuto.. 🙂