Un bagliore nel buio

Le illuminazioni arrivano all’improvviso.

Intuizione, insight, epifania che dir si voglia, l’idea è più o meno sempre quella.

Durante un ragguardevole viaggio di ritorno a notte inoltrata me ne stavo alla guida della mia autovettura immerso nei miei pensieri ed in particolare ad elucubrare in proposito di questo passaggio degli Eroici Furori :Desideriamo il bello e buono; ma il vedere non è bello né buono, anzi più tosto quello è paragone o luce per cui veggiamo non solamente il bello e il buono, ma anco il rio e brutto. Però mi pare ch’il vedere tanto può essere bello o buono, quanto la vista può esser bianco o nero: se dunque la vista (la quale è atto) non è bello né buono, come può cadere in desiderio?” e su tutte le sue possibili conseguenze gnoseologiche, quando la risposta al quesito immediata arriva sotto forma di un bagliore improvviso, roboante, potente, inevitabile in tutta la sia chiarezza fino a rischiarare a giorno la direzione della strada che stavo percorrendo accompagnato con un bicchierino di cognac da intellettuale bohémien e una buona aria di musica classica…

Ok. La smetto con le cazzate, la realtà è Continua a leggere

Anna – Niccolò Ammaniti

In una Sicilia post Apocalittica datata 2020 in cui tutti gli adulti sono morti a causa di una devastante epidemia conosciuta come “La rossa” due fratelli, Anna e Astor, provano a sopravvivere nella desolazione di un mondo totalmente abbandonato a sé stesso e completamente nuovo. Ad accompagnarli nell’esplorazione della realtà c’è solo un quaderno scritto dalla loro madre prima di morire, in cui è raccolta una summa delle regole che devono rispettare per non morire prematuramente e che li aiuterà ad affrontare una realtà ormai irrimediabilmente ridotta allo stato selvaggio.

L’ultimo romanzo di Ammaniti strizza l’occhio Continua a leggere

La visita ignota – Racconto

Oggi sono depresso.

E quando sono depresso l’unica soluzione è bere. Perché niente potrà salvare la mia anima marcia di alcol. Seduto a questo tavolino ci siamo solo io e te. E qualche donzella di vetro. Anche tu sei vuoto ma ogni volta ti riempo per svuotarti nuovamente. E’ un gioco piacevole anche se alla lunga mi provoca qualche cedimento alle gambe e alla coscienza, che scivola via tremante tra le ginocchia.

Sei un bel bicchierino.

Squadrato, trasparente, l’unica tua pecca è che la scritta che tanto mi inorgogliva nell’esibirla agli amici si sia sbiadita negli anni. Anche in questo non siamo poi tanto diversi. Anzi, tu sei l’esatta rappresentazione di quello che negli anni sono diventato. Una specie di ubriacone sbiadito senza identità.

Ma se proprio dobbiamo dirla tutta non me ne frega niente. Al punto in cui sono arrivato dovrei spegnermi una sigaretta sul braccio per riuscire a provare qualcosa per questo mondo schifoso e per il pattume che sono diventato. Eppure nemmeno mi vergogno. Semplicemente me ne frego. L’importante è che tu ci sia, sempre pieno, sempre torbato.

Il tavolo è coperto di giornali per evitare di sporcare. Non perché io li compri, sia ben chiaro. Li chiedo alla vicina di appartamento senza nemmeno leggerli. Sono polifunzionali e vanno bene per tutto. Ci apparecchio persino la tavola. A dire il vero l’ho fatto una sola volta e poi Continua a leggere

Il piccolo principe – Mark Osborne

Una madre ha deciso già tutto per la figlia, ha pianificato tutta la sua vita futura con tanto di tabellone per la gestione del tempo. Ma più di tutto ha pianificato i 54 giorni (mi sembra) di studio che mancano al termine dell’estate quando la figlia dovrà entrare nell’importante istituto che ha scelto per lei. Non c’è spazio per nulla che non sia orientato all’obiettivo. Ma qualcosa sfugge ai piani e la figlia un giorno rinuncia allo studio ossessivo per fare amicizia con lo strano aviatore che le abita accanto il quale le regala le prime pagine di una storia in cui si narra di un piccolo principe che viveva..e da qui in poi è meglio guardare il film.

Vedere o sentire citare Continua a leggere

Una lunga attesa – Racconto

Gli alberi non sanno di essere alberi.

Orhan Pamuk

Marco Lissa era scomparso nel nulla da due anni.

Alla moglie incinta disse solo che avrebbe comprato l’ultimo pacchetto di sigarette della sua vita e sarebbe tornato subito, il tempo di dire “pantasfoglie”.

L’imminente nascita del primogenito maschio lo aveva dissuaso dal continuare a fumare i consueti due pacchetti giornalieri che gli avevano fatto ingiallire gli interni della sua Mercedes CLA durante i lunghi viaggi verso il lavoro. Andare nel suo Continua a leggere