Hercules – Ron Clements e John Musker

Zeus ed Era, Dei dell’Olimpo greco, hanno un figlio, Hercules, che un monito delle Parche indica come l’eroe che avrebbe impedito la presa del potere di Ade, re degli inferi, il quale per scongiurare questa eventualità futura incarica i suoi servitori, Pena e Panico, di rendere mortale il nascituro e poi di ucciderlo. Il piano non riesce fino in fondo, il piccolo non è più un dio ma riesce a salvarsi e viene adottato sulla terra da una coppia di umani. Una volta cresciuto Hercules non è consapevole delle sue potenzialità e riesce solo a distruggere ogni cosa a causa della sua straordinaria forza completamente1412435764_hercules-streaming fuori controllo, per questo quando i genitori adottivi gli rivelano le sue origini decide allora di diventare un eroe, recuperare il posto che gli spetta tra gli dei e.. da qui in poi è meglio guardare il film.

Tralasciando tutte le imprecisioni dal punto di vista mitologico che non ha senso stare ad elencare, il 35esimo classico Disney è comunque senza dubbio un buon lavoro di animazione. Il canone di svolgimento della trama è sempre lo stesso visto in tutti gli altri film che hanno reso famosa la celeberrima casa di produzione americana e da quello non si allontana. Il che non è necessariamente un difetto, gli ingredienti di una ricetta possono anche essere sempre gli stessi ma ciò non rende meno gradevole il piatto preparato. Ironia, amore, riscatto, un cattivo accompagnato dalle solite spalle imbecilli (nella versione nostrana hanno la voce di Zuzzurro & Gaspare) tutto sommato simpatico anche nella sua malvagità imagesww e una quantità enorme di canzoncine orecchiabili (Go the distance valse una nomination al Premio Oscar come miglior canzone) affidate ad Alex Baroni nella versione in italiano, costituiscono l’ormai decennale ricetta Disney che, tuttavia, in questo lungometraggio si fa anche un poco beffe di sé stessa (la pelle del leone è quella di Scar), lancia qualche vaga frecciatina al merchandasing ossessivo e alla vita delle città americane di cui la decadente Tebe è la metafora. Il clima generale può risultare stucchevole ma, del resto, è quello a cui si va incontro durante queste visioni in cui inevitabilmente ci si aspetta che le vicende finiscano bene. Infatti non è un caso se qualche critico ha coniato il termine “Disneyficazione” in riferimento a precisi mutamenti della realtà rivolti ad una sua edulcorazione o finzione. Tuttavia il pubblico imagesaaa cui è rivolto è pur sempre di bambini e, se proprio non vogliamo addolcire la pillola, nemmeno sarebbe giusto renderla amara più del necessario, in fin dei conti avranno tempo per rendersi conto di quanto la realtà sia peggiore delle aspettative e che il buono difficilmente riesce a vincere (“E’ inevitabile che un uomo, il quale voglia sempre comportarsi da persona buona in mezzo a tanti che buoni non sono, finisca per rovinarsi.” Niccolò Machiavelli). Comunque, fino a quando è consentito, è preferibile pensare che l’eroismo non risieda nella forza fisica, nel potere, nell’invulnerabilità o  nell’essere privilegiati sopra i comuni mortali ma nel cuore, nella capacità di rimettersi in discussione, nel sacrificio, nella bontà e nel non abbandonare il campo solo perché non si hanno più i numeri migliori. E’ troppo facile vincere e fare la voce grossa quando si hanno le carte giuste. Certo è che nella vita reale chi affronta l’esistenza ogni santo giorno rialzandosi è destinato a passare nell’ombra ma, del resto, gli eroi veri sanno anche essere silenziosi. E  non narcisistiche celebrità, come quelle che strumentalizzano la bontà solo per cercare un riflettore.

Ron Clements e John Musker, dimagessopo Basil l’investigatopo, La sirenetta e Aladin, non deludono e proseguono una buona sequenza di successi indimenticabili che subirà una botta d’arresto con i due successivi L’isola del tesoro e La principessa e il ranocchio.

Divertente. Anche se Disneyano fino al midollo. Chi ti esorta a conservare il cuore non sbaglia, è solo il mondo ad andare diversamente..

Curiosità: Il titano ghiacciato parla esattamente come Gollum e Filottete è una specie di Porky Pig peloso con la voce di Magalli… e Danny de Vito nell’originale..

Giudizio in minuti di sonno: Primo tentativo andato a vuoto qualche mese fa. Non arrivo nemmeno al rapimento di Hercules che cado svenuto sul divano. Stiamo parlando dei primi quattro minuti più o meno. Al secondo tentativo piazzo un assopimento di un paio di minuti verso la fine, in una scena direi piuttosto fondamentale, che recupero qualche giorno dopo, giusto per capire come si era arrivati ad un certo sviluppo.

 

2 pensieri su “Hercules – Ron Clements e John Musker

  1. A me piace il personaggio di Megara, è perfetta 🙂
    Sì sa che la Disney ha stravolto ogni storia come per cenerentola o biancaneve. Le storie originali sono piuttosto macabre in effetti xD

Secondo me....