No, manco per il cazzo.
Dopo anni trascorsi a sentir ripetere in ogni circostanza la massima “il fine giustifica i mezzi” come scusante per ogni genere di infamia gratuita e pretestuosa, dalla competizione sportiva ad ogni genere di disputa più o meno amichevole, scoprire che Machiavelli ne “Il principe” mai pronuncia una frase simile fa un poco incazzare. Perché è una frase fondamentalmente odiosa e idiota molto più rappresentativa della morale da sciacallo arrivista di qualche individuo altrettanto odioso e idiota che realmente ne ha fatto un mantra di vita, piuttosto che di quel Machiavelli dietro cui ci si è nascosti erroneamente all’ombra del “lo ha detto lui, mica io” per molto tempo. Infatti non solo è lontanissimo da quella formulazione ma è anche molto più saggio di quanto venga ricordato e di quanto ci si aspetti dopo secoli di critiche. Il principe è in realtà, non solo molto ben scritto, ma anche pieno di spunti che a volte esulano la realtà politica e militare (lo stesso motivo per cui spesso viene letto il molto meno vituperato L’arte della guerra di Sun Tzu) per sconfinare persino in riflessioni adattabili ad una dimensione più umana e quotidiana attraverso una prospettiva che vuole essere semplicemente empirica. E’ un’indagine basata sulla realtà dei fatti. Non giustifica, non consiglia, non suggerisce, non auspica, non inneggia, dice solo “le cose stanno così e sono andate in questa maniera per questo o per quel motivo“. Non definisce il Duca Valentino come un “esempio di virtù da seguire” (come scrive un testo da scuole superiori) ma ne analizza i successi e gli insuccessi in luce della situazione politica italiana del tempo come, allo stesso modo, mette al vaglio del proprio raziocinio (condivisibile o meno) l’operato di capitani di ventura del suo tempo, imperatori o condottieri romani e greci, a titolo di prove a sostegno delle sue idee. Basta leggere questo brevissimo testo per rendersi conto di quanto il suo pensiero sia stato manipolato e trasformato negli anni fino a coniare ingiustamente il termine machiavellismo come sinonimo del più bieco utilitarismo in politica di chi, fondamentalmente, non guarda in faccia niente e nessuno, senza scrupoli, agendo subdolamente e con violenza. Eppure, nonostante alcune rivalutazioni illustri siano state avanzate, ancora permane questo fantasma nell’immaginario comune. Stando all’introduzione all’opera, Jean-Jaques Rousseau nel Contratto Sociale scriverebbe che “Machiavelli sarebbe stato un onest’uomo e buon cittadino costretto dalle circostanze a mascherare l’amore per la libertà e fingere di dare lezione ai re, per dare invece una grande lezione ai popoli.” evidenziando tutta la crudeltà spesso celata nelle trame di palazzo ma anche indirettamente le implicite potenzialità del popolo e le sue responsabilità.
Quello che può essere considerato l’unico passaggio in cui Machiavelli scrive di mezzi e fini recita : “Gli uomini, in generale, giudicano più con gli occhi che con le mani, perché tutti vedono e pochi toccano con mano. Tutti vedono quello che sembri, ma pochi toccano con mano quel che tu sei, e questi pochi non osano opporsi all’opinione dei molti, che oltre tutto sono protetti dall’autorità dello stato. Nel giudicare le azioni degli uomini, e soprattutto dei prìncipi – che non possono essere convocati in giudizio – non si guarda ai mezzi ma al fine. Il prìncipe faccia quel che occorre per vincere e conservare il potere. I mezzi saranno sempre giudicati onorevoli e lodati da ognuno, perché il volgo bada sempre alle apparenze e al risultato. E nel mondo il volgo é da per tutto.” (vers. Italiano contemporaneo di Piero Melograni)
Sarà anche fastidioso e pessimista (realista?) ma, cazzo, non è proprio come dire “Il fine giustifica i mezzi” e comunque la si pensi, su una cosa ha ragione, “Tutti vedono quello che sembri, ma pochi toccano con mano quel che tu sei“.
Io direi che nella sua “antichità” questo testo è sempre attuale, specie in certi casi in cui un principe usa tutti i mezzi per farsi giustizia a modo suo 🙂 L’ultima frase la preferisco anch’io, sicuramente più dell’altra 🙂
Ancora attualissimo anche nel presentare dinamiche rimaste inalterate con il tempo. Alla fine cambiano solo i portagonisti..
L’ultima frase non è lontana dall’essere poetica..
Hai perfettamente ragione: la cosa è nota da tempo a chi si occupa di queste cose.
A tuo conforto aggiungo che questa interpretazione falsificante di Machiavelli viene dai gesuiti (chi ha orecchie per intendere intenda).
I quali, giusto perche’ non ci siano dubbi sul suo significato, accettano questa regola, data dal loro santo fondatore al suo ordine:
13. Quel che io ritengo bianco, è invece nero, se la Chiesa gerarchica decide così.
Dopo averlo letto ho infatti trovato conferme in proposito. Mi ha stupito quanto quella frase rappresenti una calunnia rispetto al tenore che mi sembra invece di aver colto nel Principe.
Sarò sincero, speravo in un tuo commento perché ero sicuro che mi avresti fornito l’origine dell’interpretazione. 🙂 Altrove l’ho trovata attribuita a Francesco de Sanctis ma c’erano altre versioni discordanti..
Una regola emblematica..
il grande, grandissimo De Sanctis e` certamente innocente; probabilmente riporta la frase, come sintesi.
ma e` tutto un problema di equilibri interni: per un rivoluzionario, come era Machiavelli, e` abbastanza ovvia l’assoluta priorita` dello scopo (come puo` essere stato, quattroicento anni dopo, per Lenin che non si fa scrupolo nel 1917 a farsi portare in Russia dai servizi segreti tedeschi.
ma la frase, estrapolata da questo contesto e da questa tensione per un rinnovamento radicale, e traformata in una regola ordinaria del vivere e` appunto gesuitica: i gesuiti, come dici tu molto bene, hanno il vantaggio di non prendersene neppure la responsabilita`, ma di poterla attribuire a Machiavelli, che ha detto qualcosa di simile, ma mai nei termini in cui la dicono loro per legittimare una pratica costante disonesta.
vedi anche qui, per esempio: http://www.rmfonline.it/?p=8746
e grazie per la stima!!! 🙂
Non metto sempre like e non commento di frequente ma ti leggo comunque spesso e ho ben chiaro il fatto che tu sia una persona preparata.. 🙂