Il cambio faceva un rumore meccanico e quasi rugginoso ma sentiva che mai l’avrebbe abbandonato e lasciato a piedi.
Pedalava con costanza accompagnato dall’attrito dei copertoni ormai consumati dal tempo e dalle scampagnate tra strade sterrate e d’asfalto. La bicicletta blu notte con le forcelle colorate di verde fluorescente brillava sotto i raggi del sole che si riflettevano sulla carena, alternandosi insieme alle ombre degli alberi che stancamente cercavano di raggiungere la cima del cielo allungando a perdifiato i propri rami. Una vite di uva fragola senza frutti gli scorreva accanto sul ciglio della strada mentre l’approssimarsi di una piccola discesa gli permetteva di aumentare velocità con la sola aggiunta di un paio di pedalate e vivere di rendita per almeno una decina di metri di quel moto acquisito.
Fino a quel giorno in strada aveva sempre immaginato di essere un motociclista e di proposito cercava di piegare con la bici tenendo una gamba a squadra come faceva “Mick” Doohan, tuttavia senza gli stessi risultati e credibilità. Una volta infatti fece l’errore Continua a leggere