Anche le rane s’incazzano

Mi sei venuta in mente poco prima di andare a dormire.

Erano quasi undici anni che non ti pensavo. Non è vero, precisamente undici anni che non pensavo a quella frase. E non sono più riuscito a prendere sonno. Ero tutto smielato nel farti capire che mi piacevi e come pronta risposta mi sentii direstai attento che sono piena di spine“. Ti dissi: “non importa, sei la mia rosa, sono disposto a sanguinare e portarti sul palmo della mia mano“. Ancora non so se pensare quel me di allora come un ingenuo coglione o solo uno sdolcinato innamorato. Che poi la differenza è spesso molto sottile.

Il fatto è che da fuori, a questa distanza, mi sembra solo un’enorme cazzata. Si perché questa storia della rana e dello scorpione che attraversano il fiume mi ha ormai veramente rotto i coglioni. La moglie del soldato ci ha rovinati e qualcuno non l’ha neppure visto. Sul serio, se ti presenti giustificandoti in anticipo dicendomi che inevitabilmente mi pungerai la schiena facendo affondare entrambi non mi stai dicendo solo che quella è la tua natura e che ti dovrei accettare per come sei fatta a mio rischio e pericolo, come piace tanto pensare a chi sciorina questa storia. No, mi stai dicendo anche che probabilmente sei imbecille perché farai qualcosa che danneggerà non solo te ma anche chiaramente me e, visto che ne sei pure consapevole, che in conclusione sei definitivamente stronza. E che nemmeno ti impegnerai. Si, perché le persone dovrebbero tendere naturalmente verso il miglioramento e, se hanno un minimo di autoconsapevolezza e vedono quello che fanno, hanno anche la possibilità di impegnarsi e cambiare. Piuttosto dimmi che non ti frega nulla di me, del fiume e, in ultima analisi, anche di te. Ma se non hai rispetto per te non devi trascinare me a fondo. Il discorso “sono fatta/o così” non sta più da nessuna parte. Se è così allora sei fatta/o male e io non sono Eddie Vedder che ingoiava veleno fino a diventare immune. Proprio per nulla. E anche ‘sta cosa che siamo istinti come giustificativo mi ha rotto i coglioni. Siamo ANCHE istinto perdio. Impara a dare valore alle cose senza illuderti che sia facile e che non costi fatica oppure se non ti sai tenere a bada fatti mettere in un recinto insieme ad altri animali, lontano da me. Forse anche Ted Bundy agiva seguendo il suo istinto. Allora devo pensare che facesse bene? Devo accettarlo e complimentarmi?

Cazzo, si! Quante volte l’ho fatto? Quante volte mi sono lasciato convincere e sono affondato in mezzo a quel fiume di merda per portarmi sulle spalle un maledetto scorpione incapace di controllarsi e solo di giustificarsi perché non sapeva dare valore alle situazioni, troppo concentrato dal “come sono” e “quello che ho voglia di fare lo faccio” per vedere la rana che nuotava sotto di loro? E magari che pure mi faceva sentire in colpa dicendomi “no, scusa, mi stai dando dello scorpione?” (“No, solo della stronza per non dire di peggio” avrebbe dovuto essere la risposta) mentre iniziavo a sentire un certo bruciore alla schiena perché, come se non bastasse, alla fine di tutto questo sei pure tu, rana, il carnefice. Perché se lo scorpione dopo averti infilzato piange e si dispera sofferente finisce pure per ispirare compassione. Non solo agli altri. Pure a te che mentre sei li che nuoti da solo verso l’altra riva incazzato come una bestia con tutto il suo peso addosso, sentendoti un’attimo intontito da tutto quel veleno, ignori il tuo dolore, ti lasci persuadare dalla teatralità convincente e inizi a pensare “ma si, forse è colpa mia in fin dei conti mi aveva avvertito. In qualche modo lo sapevo“.

Ho smesso di credere a chi si dispera, prima chiedo “tu che cazzo hai fatto per meritartelo?” poi di fronte ad assenza di colpa forse mi intenerisco. Ma soprattutto da rana incazzata, se ti presenti a me come uno scorpione, da ora in avanti, visto che “in qualche modo lo sapevo“, prima ti affogo nel fiume e poi mi vado a cercare da solo un ponte per andare dall’altra parte dove forse ci sono rane con cui nuotare insieme e non con la pretesa di farsi portare.

11 pensieri su “Anche le rane s’incazzano

  1. Non sono sicura esista più, nella nostra labile natura, la cosiddetta assenza di colpa.
    SI rende pertanto necessario, da rane, essere incazzati e illuminati. Ossì.

    Bel pezzo.

  2. Io sono stato scorpione, avevo avvertito che avrei fatto del male. Difatti è stato così e alla lunga ho capito che chi si è più fatto male sono stato io. Ma dagli errori come scrivi tu,

Secondo me....

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