La coperta

Ti vedo. Ti vedo mentre ti nascondi dietro alla tua spavalderia. Ti vediamo tutti. Solo tu non vuoi vederti per quello che sei realmente. Ma lo sappiamo che sei diverso da quello che ci mostri. Nessuno è quello che appare e tu non fai eccezione. Puoi passare tutta la vita a costruirti una corazza di forza e di muscoli ma non è nulla più che una coperta. Basta poco per ritrovarsi nudi. Non davanti ai nostri occhi ma ai tuoi puoi scoprirti fragile e delicato come sai di essere, anche se non lo vuoi ammettere. Adesso che ti sei accorto di non aver mai usato quelle parole, proprio ora che sembra essere troppo tardi e quando il tempo è poco per recuperare anni spesi in una direzione diversa, ti chiedi come puoi imparare in un così breve lasso di esistenza qualcosa a cui non ti sei abituato. Non ci sono parole adeguate, non ci sono mai per nessuna occasione, quindi non aspettarti di trovare quelle giuste. Le parole giuste sono quelle che dirai quando sarai tu a parlare. Ogni parola è solo una vaga approssimazione del terremoto che ci attraversa dentro. Sono metafore di un vissuto che conosci solo tu. Proseguiamo in linea retta senza la possibilità di tornare indietro, ma a volte ci rimane una piccola parte di quel percorso per non perdere l’occasione di non vergognarci a dire un “ti voglio bene” che viene detto sempre meno di quanto ne avremmo bisogno. Spendiamo molto più tempo a vergognarci dei nostri affetti di quanto non ne spendiamo a vergognarci delle nostre meschinità. Il dolore sembra insopportabile ma l’esitazione ci porta al rimpianto. E il rimpianto di non aver parlato quando era il momento sarebbe un dolore di gran lunga peggiore.

5 pensieri su “La coperta

  1. Ho imparato a parlare, a dire, da poco nonostante l’età e per merito di un buon insegnate.
    E adesso quando lo faccio, mi sento in pace con me stessa. Ne vale sempre la pena.
    Male che vada, ci ho provato, non mi potrei perdonare di restare col dubbio del “se… “

    • Sicuramente è meglio buttare fuori che accumulare occasioni mancante. Parlare quando si ha qualcosa da dire è comunque una forma di rispetto verso se stessi. E si evita il veleno dei se avessi..

Secondo me....

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