Un articolo di qualche settimana fa rivelava che le persone non sono in grado di annoiarsi e di mantenersi in raccoglimento da soli per un quarto d’ora senza fare nulla. Piuttosto che stare in compagnia dei propri pensieri si sottoponevano a piccole scosse elettriche con cui rompere la noia. Un mese fa ho deciso di sottopormi anche io a quelle scosse elettriche : mi sono iscritto ad un sito di incontri.
Ho scelto quello più simile alla realtà, uno in cui sono le donne a decidere con chi parlare. Si può vedere il profilo delle iscritte ma non si può comunicare senza una previa autorizzazione della prescelta. L’unica possibilità per attirare la loro attenzione è mandare una specie di invito che è un po’ come dire” Hey! Hey! Guardami! Guardami! Sono qui!” e magari si riesce pure a scambiare due parole. La formula è persino spiritosa perché oltre agli spazi per descriversi ci sono pure alcune alternative simpatiche, tipo dotazioni e segni particolari. Tra questi ultimi scelgo “Broncio mattutino” perché non trovo il più realistico “Scazzo devastante da post-apocalisse” che è quello con cui di solito mi trascino per casa al mattino, sciabattando muto come una tomba fino a quando non ho preso il caffè e non ho finito di leggere il giornale del giorno prima. Leggo le notizie con due giorni di ritardo. Scoppiasse una guerra sarei l’ultimo a saperlo. Anche dopo la devastazione di casa mia.
Aggiungo quattro foto, due in cui sono rimasto bene, una recente (ma non troppo aggiornata con i parametri attuali di barba che hanno già oltrepassato la soglia “Gesù Cristo senza capelli” per dirigersi allegramente a quella “Gandalf senza capelli”. L’ultimo stadio è “Cugino it senza capelli“, un orrore.) con lo sguardo da “che tortura la vita” (per dovere di trasparenza) e una un po’ gigiona che lascia intravedere un po’ di fisico (anche se non si potrebbe). Il sito è gratis ma ovviamente per alcune cose bisogna pagare. Gli uomini hanno solo tre inviti al giorno. Se ne vogliono di più devono pagare. Dalle ore 18:00 alle ore 1:00 gli uomini non possono accedere al sito a meno che non paghino. Viene detto che ci sono troppe persone collegate ma, insomma, non prendiamoci in giro.
Parto mettendo una delle foto in cui sono rimasto bene (pare esistano) e descrivendomi in modo realistico. Finisco di completare il profilo e vengo immediatamente assalito da tre belle ragazze che attaccano a scrivermi e mi vogliono in esclusiva. Già solo per questo mi insospettisco. Poi nemmeno salutano e mi chiedono mail, skype, facebook, indirizzo, codice fiscale, nome da nubile della nonna della mia vicina. Scrivono con qualche errore, qualche lettera fuori posto, però, alla fine, capita a tutti se si scrive in fretta, mi ripeto (tipico atteggiamento del maschio che cerca di non rassegnarsi ad una realtà evidente). Dico che preferisco continuare in chat. La conversazione prosegue ma, costretta a parlare di più, mi pare che la ragazza si esprima come un google translate analfabeta con la voce di un Cheyenne nel peggiore stereotipo dei vecchi film western ” Io crcare umo simptico“. Questo all’inizio. Perché poi le frasi diventano incomprensibili e sgrammaticate in un guazzabuglio in cui però spiccano benissimo e chiaramente le parole “sesso“, “cam” e “mi sento sola” (snu snu allora, usiamo le parole giuste, checcazzo!). Mancava solo “io amore lungo lungo” e le citazioni cinematografiche c’erano tutte. In più non ho mai creduto alla figura mitologica della ninfomane ma solo a quella “dell’essere mitologico. Quello con il corpo di uomo e la testa di cazzo.” (cit). Blocco, segnalo e chiudo. In tutto il mese in cui rimango iscritto ricevo una trentina di approcci da spam. Di solito hanno il tag “piaceri solitari“. Ma veramente c’è qualcuno che ci casca? Evidentemente si. Ci saranno anche donne intraprendenti, ma magari almeno due chiacchiere le faranno prima no? Tanto per vedere se uno non è un rincoglionito totale. Non capisco a cosa servano ‘sti spam se non, forse, ad invogliare gli uomini a rimanere.
Rimango in un range compreso tra 5 anni, in più e in meno, rispetto la mia età. Guardo i profili, gli hobby, le foto e cerco qualcuna che sembri interessante o con cui almeno ci possano essere argomenti in comune. In realtà scrivono quasi niente e oltre la foto c’è poco altro. Le descrizioni dell’uomo ideale variano ma si assomigliano un po’ tutte. Ma di sé non dicono nulla. In compenso sono prodighe nell’elencare serie, film, libri e altre miriadi di gusti (sono dell’idea che, per esempio, ascoltare la stessa musica non significhi necessariamente andare d’accordo ma non voglio polemizzare). Mando qualche invito mirato ma nessuna mi caga. Nemmeno guardano il profilo. Tranne gli spam. Mi stufo presto. Vabbè, visto che ho ‘sti inviti, tanto vale usarli e, mantendendo il limite di età, inizio a mandarli abbastanza a casaccio. Mi sono asservito alla legge dei grandi numeri. Nel mucchio, penso, una avrà ben voglia di parlare. Ed è chiaro che il sito guadagni proprio su questa tendenza. Tre soli inviti sono frustranti per chi ha fretta. Io non ne ho. Voglio solo minchioneggiare e scriverci un post.
Cambio foto e metto quella vagamente svestito e tolgo pure la mia vera descrizione mettendo semplicemente la dicitura “difficilmente le mie foto potranno parlare più di me” e sotto “ragazza ricercata” scrivo “Mi accontento di chiunque abbia voglia di parlare“.
Le visite aumentano e riesco persino a parlare con qualcuna.
Prima : Autorizza la conversazione, la saluto, la ringrazio e le dico che è un piacere conoscerla. Sto aspettando la risposta ancora adesso.
Seconda: Risponde a monosillabi e per portare avanti una conversazione, devo sempre fare delle domande (cosa che detesto profondamente). Nel mentre penso “oh, ma se non ce n’hai per il cazzo di parlare perché sottoponi entrambi a questa tortura?“. Mi sembra di fare un quarto grado con la torcia puntata sulla sua faccia e la cosa mi fa sentire imbarazzato. Penso che anche lei si senta a disagio. Sulla comune passione per la fotografia la conversazione si anima un poco. Esordisce parlandomene come uno dei suoi interessi principali (che mi espone in un freddo elenco) ma dice di non fare tante foto belle perché ha una macchina di scarsa qualità (guarda a caso, lo stesso modello che avevo io e di foto belle sono riuscito a farne), le rispondo che alla fine la differenza la fanno gli obiettivi ma aggiungo anche “l’occhio di chi fotografa” forse lasciando intendere che se non sei capace, ma più di tutto non te ne frega nulla, magari non stare nemmeno a dirlo solo per darti un tono. Ma forse quest’intenzione era inconscia e arrivava dal fastidio di dover tirare fuori delle parole come se stessi usando delle tenaglie arroventate su di una povera vittima dell’inquisizione. Chiacchieriamo un poco e poi abbandoniamo perché non si andava da nessuna parte. Mi tolgo il saio da inquisitore.
Terza : Mando i soliti saluti poi visto che il suo nick ha a che vedere con un fiore mi viene la curiosità di cercare quale sia il suo significato: non vanno mai regalati perché indicano la chiara intenzione di fuggire. La persona mi blocca come indesiderato senza rispondere (ribadisco che mi aveva autorizzato lei e io avevo solo salutato). Un caso lampante di Nomen Omen.
Quarta : Soliti saluti e le chiedo il nome. Mi risponde lapidaria “XXXXXX.” con l’aggiunta del punto. E’ quello che mi turba parecchio. Rispondere con un parola ed un punto mi sa sempre molto di chiuso o di “mi stai rompendo il cazzo“. Me la immagino come Pozzetto in “Grandi Magazzini” quando l’Ingegnere gli chiede come si chiama. Memore della Seconda penso già all’agonia della conversazione. Visto che il nick è un chiaro riferimento ad un poeta le chiedo cosa fa nella vita oltra a leggere il tale poeta. Da questo punto in poi si scioglie e la conversazione è decisamente piacevole ed equilibrata, abbiamo studi in comune ed è una ragazza che parla, chiede ed interagisce senza starsene lì ferma ad aspettare. Ed è simpatica. Mi racconta alcune cose di sé in maniera, penso, trasparente. Poi ci salutiamo e chiudiamo augurandoci vicendevolmente in bocca al lupo. Non è una cosa scontata. Su internet la gente non si saluta più. E trovo sia irritante.
Quinta: Soliti saluti e visto che indovino il suo nome dal nick, ridacchia. Amareggiato, quasi mi viene da pensare che sia una cerebrolesa ma voglio essere positivo. Mi dice la sua professione, non le frega nulla del fatto che io sia addestratore di babirussa o qualunque altra cosa perché non mi chiede nulla, non risponde al messaggio successivo e sparisce.
Sesta : Soliti saluti, scambio di qualche messaggio in cui si descrive, azzarda a chiedere come sono, altre poche cose e poi la conversazione sfuma lentamente.
Settima: Soliti saluti, faccio un riferimento al suo nick che è ripreso da una nota tagliatrice di teste e mi pare che colga la battuta. Sbaglio clamorosamente il suo vero nome nonostante me l’abbia detto. Ero convinto di averlo letto giusto. Ecco che esce il rincoglionito che alberga in me di cui sopra. Si descrive e risponde alle domande ma non le frega una cippa di come io possa essere. Non che persone come Charles Manson andassero in giro esibendo una maglietta con su scritto “Sono un serial Killer” però, magari, due domande le farei anche, per la formalità della cosa. Espone la sua playlist musicale e mi manda messaggi pregni di senso solo per aggiornarmi ogni volta che cambia canzone nello stereo. Forse è Jukebox e si aspetta che le dia dei soldi. Ci annoiamo entrambi presto. All’ultima canzone che mi comunica le dico di stare attenta a passare dalla musica Rock al Metal perché a finire poi nella Death è un attimo e dopo ci sono solo i Cannibal Corpse. Non risponde più. Ce l’ho fatta. Charles, ci sei almeno tu?
Per concludere, dopo un mese e 83 inviti mandati il risultato è 7 “conversazioni” e trenta spam.
Ovviamente ci vuole anche un raffronto femminile e quindi mi ero aperto un profilo come donna.
Non ho scritto praticamente niente, ho messo solo una foto credibile di una ragazza abbastanza bella. Nello stesso periodo di tempo, senza fare nulla, entrando raramente ed evitando le ore di punta (in cui comunque per le donne l’accesso è libero) il profilo ha ricevuto 400 visite e 100 inviti. Tutti ovviamente respinti al mittente per assaggiare un po’ di quel potere decisionale che scorre nel lato oscuro del sesso femminile ma anche perché portare una farsa oltre certi punti mi sembrava esagerato. Non ho mai chattato con nessuno ma all’inizio ho guardato qualche profilo (studio della concorrenza): tutti artisti, musicisti, sportivi, atletici, poeti, viaggiatori, sognatori, romantici, dolci, carini, sensibili, grandi lettori, appassionati di cinema d’autore, fotografia, uncinetto, punto croce, giardinaggio e neanche uno a cui piacesse il calcio o che guardasse i cinepanettoni. Nemmeno uno che ruttasse o si infilasse le dita nel naso. Io lo faccio, per esempio. E poi costruisco dei monumenti con le caccole (cit). Uno dei più intraprendenti ha pure azzardato una citazione al posto della descrizione. Sbagliandola clamorosamente perché ha riportato la solita poesia di Marta Medeiros attribuendola a Neruda. Ci siamo cascati tutti una volta nella vita, però adesso basta, eh.. Forse non voglio nemmeno sapere cosa possano dire certi uomini visto che in molti profili di donne apparivano frequentemente messaggi del tipo” Astenersi morti di figa“, ” se non fai nemmeno lo sforzo di leggere il mio profilo evita di contattarmi“, “Cosa mi invitate a fare se poi non parlate?“, “Il minimo indispensabile è conoscere i congiuntivi“, “Ho 18 anni, se ne avete più di 28 lasciatemi in pace” , “Avere dei figli non è una malattia“, “Vendo una 500 gialla“, “Affitto ampio bilocale ammobiliato in centro paese“, ecc.
Questo spiega molte cose.
sono morta dal ridere.. tu sei un artista…. e un visionario..
cosa dire chapeau e ribloggo ..
p.s.
nick name: StellaStellinalanottesiavvicina…. e se mi becchi scansami che sennò rischiamo di parlare troppo…:-)
Sono contento che ti abbia fatto ridere.. 🙂
Non esageriamo..
😉 Peccato, mi sono cancellato subito dopo aver scritto il post! 😦
oh che non è vero”!!! visto mai qualcuno gli sconquinfera e mi cerca davvero..
cmq davvero analisi perfetta ..
🙂
Cosa non è vero?
che quello è il mio nickname!!!!
ah, no? 😛
(Tieni sempre presente del rincoglionito del post che alberga in me).. Mi sembrava un po’ strano però non volevo azzardare e mi sono detto “sai mai che anche lei non si sia introdotta in incognito e voglia scriverci un post”.. 😀
ahaha beh non sarebbe male l’idea.. però già dato !!!
p.s. toglimi l’apostrofo all’artista che pare che tu sia masculo!
🙂
A
Corretto.. 😉 Dicono, in effetti, anche se avevo un profilo femminile..
ahaha, sarai stato irresistibile
A quanto pare come donna non è poi così difficile.. certo, non con una mia foto. 😀
ci sono sempre tanti galli per una pollastra sola…
Eh si.. Una specie di assedio mi pare di capire!
come dire.. 🙂
L’ha ribloggato su Sguardi laterali e Opinionismo 2.0e ha commentato:
ermeneutica delle relazioni 2.0
Ma meglio la noia! Ma quella seria, quella da stato vegetativo per febbre a 39, in una cella d’isolamento completamente bianca. Ma forse meglio anche una porta nel muso, un mignolo del piede contro lo spigolo del letto, uno sportello dimenticato aperto dritto nel cranio. (Ho reso l’idea?)
ahahaha! Perfettamente. 😀
Sono entrato perché volevo provare e scriverci un post. Vedere quella realtà come funziona. Aldilà delle battute quello che turba è la distanza che c’è tra le persone e l’incapacità di comunicare.
Comunque anche quello è impressionante, se obbligate a stare da sole, ferme e in silenzio molte persone si davano la scossa.
Allora, se parliamo del fatto della scossa, ti do ragione: è desolante che non si sappia stare ad ascoltare i propri pensieri, che faccia così paura farlo.
Ma la chat, bé, secondo me c’entra poco con l’incomunicabilità. È solo che ha prevalentemente un fine diverso dalla conversazione.
Che il fine sia diverso immagino sia vero ma non toglie l’incomunicabilità e un qualche difficoltà relazionale..
A parte una, le altre non mi sembravano capaci di conversare (oppure non erano interessate ed è lecito). E credo che anche il “fine diverso” diventi molto difficile da raggiungere senza una conoscenza almeno superficiale. Credo che pure gli uomini che hanno in testa solo di infilarsi nelle tue mutande vadano poco lontano.. Se hai bisogno di una chat dietro cui sentirti celato è perché non sei in grado di relazionarti (spesso) con una persona reale.. Dietro uno schermo si può essere quello che si vuole. A volte anche se stessi. Ma allora perché non nella realtà? Penso ci siano delle debolezze. Poi c’è anche chi ci va per approfittarsi di quelle debolezze ma quello è una altro discorso..
È vero, anche per quello scopo serve un minimo di conoscenza, hai ragione. Quindi forse esiste un’incapacità all’apertura e alla conversazione. Ma a questo punto risulta contraddittorio il discorso della forza acquisita dietro ad uno schermo: dire qualcosa di sé è difficile tanto in chat, quanto nella realtà. O forse è questione di chimica, tanto nel virtuale, quanto nel reale, non credi?
Ni. La chat (internet in generale),secondo me, dà l’illusione di tutelare e finisce per far scoprire di più le persone o farle simulare ancora di più. Ma non ne migliora comunque le capacità di relazione.. Il mio profilo può essere veritiero e brillante, in un modo che nella realtà non sarebbe emerso, ma durante uno scambio di parole posso sembrare totalmente deficiente lo stesso..
Si, la chimica penso ci sia sempre ma su internet ha comunque un filtro distorcente che non tiene conto del non verbale, degli odori, del tono della voce e persino dell’umore di chi legge..
Certo, non sono la stessa cosa, questo è appurato. Ma continuo a pensare ci vadano di mezzo tante dinamiche, oltre alla capacità o meno di saper mantenere una conversazione. Te lo dico pensando a me stessa, non ho la stessa capacità di relazione con tutti, anche in rete.
Quello di cui ho parlato è un effetto (difficoltà relazionali) di cause che, come dici tu, ovviamente possono essere molteplici. Ho solo notato una certa frequenza nel non mantenere una conversazione che, per una selezione a monte, penso sia molto presente nelle chat. Il fatto che tu non abbia le stesse capacità di relazione è normale in riferimento alla persona che hai (o pensi di avere) davanti, in luce di una conoscenza che emerge dai post. Banalmente uno ti può stare sul cazzo e uno no. La stessa cosa può avvenire quando ci si trova di fronte nella vita reale per tutti quegli aspetti che fanno parte della prossemica (indipendentemente che il giudizio sia giusto o sbagliato in entrambi i casi). Il non riuscire a sostenere una conversazione tra due sconosciuti che si stanno incontrando dietro ad uno schermo invece non credo che rientri in questi casi. Dopo un saluto e il mio mestiere cosa puoi pensare di sapere sul mio conto? Percepivo (ed è altamente soggettivo) una chiusura, risposte brevi a monosillabi, non strutturate, autoreferenziali, senza curiosità, senza nemmeno la forma dell’incontro reciproco..
Sì sì ma io ho capito cosa intendi, cercavo solo di darmi una spiegazione. Non so, mi fa un po’ schifo l’idea che non si sia in grado di conversare, preferisco pensare che tu abbia incontrato solo donne a cui non interessavi, magari arriviste, che si sarebbero sciolte se solo avessi detto che fai il broker e guadagni mille mila euro al mese…
Chiedo venia, pensavo non ci stessimo capendo. In realtà a me spaventa molto di più quell’opzione. Il fatto che ci siano difficoltà a conversare è perdonabile, la superficialità e il pregiudizio mi piacciono molto meno..
Ahah, sei un grandissimo! Con te in versione donna dall’altra parte, io mi sarei già innamorato.
ahahahaha! Parli della versione da risveglio vero? 😀
Ahahah, anche quella!
Standing ovation. Per il mutismo mattutino, perché saluti anche su internet, per l’essere mitologico e per “Lentamente muore”, ma soprattutto perché mi hai fatto piegare in due dal ridere! 😀 😀 😀
Pensa che è tutto vero! 😀
Sai che il saluto su internet lo patisco tantissimo? A volte mi capita di chattare con amici e sono pochi quelli che salutano. Di solito escono e basta.. e tu rimani lì e dici “vabbè, ciao eh!” Nella vita reale non prendi e te ne vai senza dire niente e se non hai tempo dimmelo e pace.. 😀
La penso allo stesso modo, su tutto… La prima parola che dico al mattino è il buongiorno quando entro in ufficio, e il saluto, è educazione 🙂
E’ veramente il minimo.. 🙂
Il discorso sulle chat comunque è ampio. Non sono mai entrata in una del tipo che hai frequentato te, ma li credo ci sia intanto da fare un filtro tra chi cerca veramente un “contatto umano” e chi altro. Mi viene da pensare che i primi tendono a nascondersi, magari per effettive difficoltà a relazionarsi, i secondi a simulare pur di raggiungere l’obiettivo. È vero che essere nascosti dietro un monitor può aiutare a scoprirsi, ma prima bisogna “ingranare”, è lì che vedo la difficoltà. Io stessa ho qualche problema a farlo nella vita di tutti i giorni, al primo contatto con persone che non conosco sono sempre un po’ chiusa, ma poi se c’è interesse reciproco non ci sono più problemi, ed è a prescindere dalla natura del rapporto.
Ancora diverso è il caso di altre chat in cui si arriva in maniera più casuale, tipo quelle che ormai sono all’interno di tutti quei giochi da cellulare che prevedono avversari on line. Qui non è prevista “l’ansia da prestazione”, il fine è giocare, la chat un accessorio. Casuale come un incontro al bar direi, è in un ambiente così ci si sente veramente più liberi, sia di fingere che di essere se stessi. E chi è dall’altra parte, con un po’ di sensibilità a volte percepisce la differenza. Per esperienza personale, e qui ce l’ho, può succedere di scambiare due parole con qualcuno senza che ne rimanga traccia, ma anche di stringere un rapporto vero che vada oltre il gioco ed entri nel personale, chimica compresa.
Condivido totalmente il tuo commento.
Penso che ci siano proprio, in generale, delle difficoltà ad ingranare..
Credo che in quelle situazioni ci siano effettivamente anche molte resistenze già di partenza (come in discoteca) e quindi il contatto è in qualche modo alterato da un vizio di forma. Invece nelle chat casuali (come negli incontri casuali senza intenzioni di partenza) non ci sono difese e si tende a vivere il parlare con più naturalezza e senza “ansia da prestazione”, come dici tu.
Tutto può succedere, per fortuna. Diciamo che personalmente voglio forzarmi a cercare relazioni nel reale.. 🙂
Tutto può succedere, proprio così. Che il reale sia meglio non c’è dubbio, hai subito tutto davanti agli occhi e non rischi delusioni… Ciò non toglie che ci si possa trovare in una situazione “particolare” anche senza essersela cercata, e può essere molto intrigante.
Assolutamente… 🙂
ahaha… sto scrivendo un post sulle chat.. penso che ti citerò!!
Farò riferimento anche al sito di cui parli… ma avrò poco da dire visto il tuo articolo dettagliato!
Grazie per la citazione.. 🙂
Verrò sicuramente a leggere allora!
Oddio ora quasi quasi mi iscrivo pure io, e poi ti dico perchè dei messaggi femminili che hai scritto alla fine del post.
Si ma che tu proprio non abbia usato il nick femminile… ma davero?daverodaverodavero?
(per il resto ho riso e sorriso…. se vuoi ti adotto io, basta che non sporchi in giro e la fai nella sabbietta)
Sarei curioso ma posso immaginare, non credo possano essere peggio dei dialoghi da spogliatoio di una palestra..
Davvero. Non so mentire e non mi piace farlo.
Sono molto indipendente. Le ciabatte e il caffè me li porto io, se fosse.
Ecco se non l’hai fatto tu, mi sento quasi obbligata a farlo io, per amore della scienza, mi devo immolare.
Se porti il caffè anche a me, ne possiamo parlare.
Attendo i risultati ma sospetto che gli uomini siano peggio..
Ovvio!! Spero ti piaccia nero e amaro.
Credo che sul peggio degli uomini, volendo abbia già anni di esperienza, potrei cominciare da lì 😛
Nero e amaro! Altrimenti non è caffè!
Immaginavo..ci distinguiamo sempre..
Ci capiamo perfettamente! Il caffé è servito.. 😉
Esperimento molto interessante! Grande Jeremy, ben raccontato. E ottima idea anche della versione femminile.
Grazie Zeus, come stai?
In effetti avrei dovuto cercare prima una partner femminile per avere pure quei dialoghi.. 😀
Tutto bene Jeremy. Tutto bene. Te?
Già, non sarebbe stata un brutta idea eheheh…
Andiamo avanti, alti e bassi, periodi morti e periodi più intensi.. 🙂
Mi hai fatto fare un mucchio di risate con questo post! 🙂
È ben scritto. Potrebbe quasi diventare un reportage…
Ben fatto!
Ciao!
Sono contento ti abbia fatto ridere.. 🙂
Ti ringrazio, ciao!
Avevo iniziato a leggere il tuo post due giorni fa poi presa dagli impegni è rimasto in standby, alleluia l’ho finito!Sto morendo dal ridere per il finale..! Comunque la situazione era a dir poco drammatica!
Carino il tuo blog, mi piace molto 🙂 Ti seguo molto volentieri!
Sono contento che ti sia piaciuto.. 🙂 Non ho dovuto nemmeno fare grandi sforzi di fantasia che non fossero dire quello che è successo.. 😀
Ti ringrazio.. mi pare sia da un po’ che ci seguiamo a vicenda no? Anche perché abbiamo sicuramente un grande interesse in comune che, a dire il vero, ho trascurato un poco ultimamente..
Grazie di tutto,ma soprattutto del FAUSTO!
Quasi avevo dimenticato.
ahahahaha! 😀
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