Non so se i crampi alla pancia facciano più male di quelli alla testa o se, in generale, abbia senso fare paragoni o stilare una classifica di ranking tra questi e altri dolori. Quelli al cuore sono molto quotati ma non mi sento proprio di assegnar loro una prima posizione. L’infarto è una delle prime cause di morte e noi ci struggiamo d’amore e di belle parole quando non siamo troppo impegnati a pugnalare alle spalle giustificandone l’uso con attenuanti ipocrite. Death has a hundred hands and walks by a thousand ways. E’ un caso che io abbia incontrato oggi questa frase? Io non credo (cit.). Perché mentre adesso Neil Young canta con la sua solita malinconia My My, Hey Hey (piccola precisazione per quel Bar di Milano che esibiva la foto di Kurt Cobain con la frase “It’s better burn out now than to fade away“. Non è sua. E’ del vecchio Neil e il buon Kurt l’aveva solo citata nei suoi diari) ripenso alla cronaca con cui mi sono incrociato oggi: “stupri correttivi” di lesbiche in Sudafrica, bambine vendute come schiave nei campi di cotone per 6 euro in India, Eritrei sequestrati, legati a testa in giù, picchiati e sottoposti a scosse elettriche mentre donne venivano portate via, profughi bruciati vivi, un ragazzo Nordcoreano, nato in un lager e cresciuto nella convinzione che quello fosse il mondo, che ha visto i genitori impiccati e il fratello ucciso da un proiettile in testa, un ragazzino seviziato in un autolavaggio, subdole apologie in difesa di crimini miserabili o di piccinerie da uomini minuscoli, sgozzamenti, sfruttamento, denaro, potere, prevaricazione, sangue, molestie, pedofilia, povertà, sofferenza, cadaveri, sangue e ancora sangue.
Non è una sensazione nuova, la incontro ogni volta che affronto la storia o ripenso alle mattine in cui mi alzavo a fare colazione in compagnia dei documentari de “La storia siamo noi” sul Nazismo, sui Gulag o le varie dittature e guerre che a turno hanno insanguinato e continuano ad insanguinare questa terra, ma ogni volta questa sensazione mi sorprende ugualmente perché ogni volta non riesco a capacitarmi di quanto il mondo sia un posto di merda e gli uomini feccia, un virus più mortale di quell’Ebola sotto i riflettori in questo momento.
Orrore, nulla più.
“The Horror. The Horror.”
Esatto.
Sai, spero, che questa storia del “c’è chi sta peggio” quando stai male davvero funziona solo a farti incazzare…
Mi ha sempre irritato sentirlo dire ma dopo quello che ho letto oggi mi è solo sembrato tutto irrimediabilmente brutto.
Vuol dire che stai diventando irrimediabilmente bello allora
Mi piacerebbe ma credo di dover sollevare molti dubbi in proposito.
Come sempre, c’è poco da aggiungere a quel che tu scrivi. Ma stavolta commento, perché è forse una delle cose più belle che tu abbia scritto fino ad ora, o forse una di quelle che sento più vicine. E’ che a volte, c’è poco da girarci intorno, l’essere uomini non può essere vissuto che come una vergogna. A volte anche gli spiriti più democratici faticano a pensare di dover dividere il mondo con certa feccia, come giustamente la chiami tu. A volte la bruttezza e la crudeltà pesano più di quattromila elefanti, lì, sul petto e sulla collo.
A volte credo che ci sia solo feccia. Magari in gradi diversi, ma sempre feccia. Non credo ci siano persone migliori, solo colpe minori. Altre volte invece, di rado ma capita, riesco a vedere gli spiriti di cui parli tu.
E’ vero, rende l’idea.
Forse hai ragione, forse siamo tutti malvagi, probabilmente per un intrinseco difetto di fabbricazione: è male anche il nostro pensare che chi fa male dovrebbe subire lo stesso trattamento (perché in genere è questo il primo pensiero). Però forse la differenza di tutto sta nella misura e nel rapporto pensiero-azione.
Ammetto una certa ambivalenza sull’argomento, spesso influenzata dall’umore. Mi viene da pensare che siamo tutti malvagi ma allo stesso tempo non riesco a rassegnarmi che sia veramente così. Perché a volte mi capita di vedere una delicatezza straordinaria e mi viene da credere che sia solo un problema del dove si guarda e che l’uomo in realtà sia fondamentalmente buono ma solo sfortunato nell’aver sofferto esperienze traumatiche che si trova a riperpetrare a sua volta.
Forse si. E’ una questione molto complessa e piena sfumature.
…nonché irrisolvibile.
Touché..
Ho pianto quando ho sentito la notizia del 14 enne seviziato, ho pianto di rabbia e di paura perchè ho due figli, poco più piccoli, e uno dei due è cicciotello come lo ero io alla sua età e come lo sono ora e ho sentito un conato di vomito ascoltando quella notizia 😦 e ho pensato anch’io che questo mondo fa proprio schifo e che mettere al mondo figli in un periodo così forse è “leggermente” egoistico… non riesco a farmi un’opinione, non riesco a farmi una ragione su certi fatti, non riesco a scusare ma penso anche che i ragazzi crescano come li si indirizza e che ci siano problemi familiari di fondo in ogni brutta storia, in ogni fatto delittuoso o in ogni pretesto per una guerra. Non so se sono dubbi da credente o da deficiente…
Non so sinceramente cosa dire. Non credo sia egoismo, la vita è dura e non si è mai preparati. E’ vero, l’indirizzo dei genitori è importante ma l’uomo è un essere complesso che risulta dall’interazione di così tante variabili che non è possibile prevedere le conseguenze. Credo siano dubbi umani, parli con un ateo non credente..o con un deficiente.