Chiamate da Amsterdam – Juan Villoro

Juan Jesús e Nuria sono stati sposati per dieci anni prima che la loro unione finisse. Avrebbero dovuto trasferirsi ad Amsterdam, ma poco prima della partenza il padre di lei ha un malore e sono costretti a rinviare. Il successivo allontanamento dei due sarà motivo di riflessioni per Juan Jesús che, a distanza di anni dalla fine del loro matrimonio, rimane ancora legato a Nuria fino a quando non inizia a telefonarle da una cabina in calle Amsterdam a Città del Messico fingendo di risiedere invece in Olanda.

Brevissimo romanzo (77 pagine) del messicano Juan Villoro scritto con una prosa coinvolgente e delicata, Chiamate da Amsterdam è la Chiamate-da-Amsterdamstoria di un amore sospeso e mai elaborato che rimane incistato nella vita del suo protagonista, ritornando a bussare nella sua memoria come l’ossessione di un fiore mai sbocciato, di un’esistenza che non ha mai avuto l’occasione di esprimere la sua piena potenzialità. Jesús è un malinconico pittore fallito che patisce la sua vita attuale poiché priva di una specifica direzione e menomata dalla presenza di un grande amore che permane in memoria con tutti i suoi calorosi affetti e con fantasmi morbosi appena accennati. Il rimpianto e la follia di un amore impazzito sedimentano in questo personaggio che cerca una seconda occasione in un passato lontano mescolato con il desiderio di ricominciare qualcosa di nuovo nella consapevolezza della sua utopistica impossibilità. Non riesce a rassegnarsi alla fine di una storia importante, non capisce cosa sia successo e perché, come se la causa di tutto fosse quel viaggio mancato che Juan Jesús in qualche modo fa rivivere telefonando da calle Amsterdam a Città del Messico. Le “Chiamate da Amsterdam” sono chiamate che vengono direttamente dal passato in un agito che riporta in auge questioni in sospeso su cui non è mai stata posta la parola fine e che sembra avere ancora strascichi di sentimenti da risolvere.

Suggestivo e malinconicamente profondo, senza essere eccelso, lascia quell’amaro in bocca tipico del “cosa avrebbe potuto succedere se..?” di cui tutti si rimane tutti vittima, qualche volta.

Secondo me....

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