Una folgore d’argento urta
tra i declivi della tua pelle,
persa di brividi elettrici
nell’eternità del tuo sguardo.
Umile, mi disseto
nel dolce latte dei tuoi occhi,
profonde schegge di luna,
dove la vita nasce in un soffio
ed il tempo muore in un respiro.
L’ombra dei tuoi passi riempie
l’anima mia fragile mentre
il tuo profumo acceca la brama di te,
piccola splendida lucente,
radioso splendore sempiterno,
mi cullo tra i tuoi lobi,
leggero d’amore, inebriato
dalla tua divina bellezza.
O Venere terrena, musa superba,
senti,
me la dai o devo andare avanti ancora per molto?
E dalla curva si levò la ola per Jeremy! ahahahahahah. Mi mancavano questo poesie demotivazionali.
Ahahahaha!
92 minuti di applausi.
😀