I sogni segreti di Walter Mitty – Ben Stiller

Walter Mitty (Ben Stiller) lavora alla rivista Life nell’archivio dei negativi e si occupa personalmente degli scatti inviati dal grande fotografo Sean O’ Connel (Sean Penn) perché questi ritiene che sia l’unico a capire fino in fondo la sua poetica. Walter è un uomo timido dall’esistenza piatta e monotona, la cui mente è    popolata da numerosi sogni ad occhi aperti che lo distolgono da una realtà insoddisfacente (il che potrebbe fare di lui uno psicotico oppure una personaindex estremamente “visionaria”, dipende dal suo esame di realtà) fino al giorno in cui perde il negativo che avrebbe dovuto essere usato come ultima copertina della rivista prima del passaggio dalla carta al digitale; a questo punto per evitare di rimanere disoccupato si mette in viaggio per rintrecciare O’ Connel fino in Groenlandia e…da qui in poi è meglio guardare il film.

Stando a quanto dice il trailer, Mark Dinning della rivista Empire lo avrebbe definito “Il nuovo Forrest Gump” e automaticamente al termine della visione viene lecito chiedersi se Mark Dinning abbia mai visto il film di Robert Zemeckis perché i due non sono nemmeno lontanamente paragonabili sotto un qualunque aspetto (un modo garbato per dire che non c’entrano proprio un cazzo l’uno con l’altro): “Forrest Gump” è un’epopea delicata e toccante (per quanto ormai inflazionata all’ennesima potenza molto prossima al rompimento di coglioni) mentre “I sogni segreti di imagesnWalter Mitty” è semplicemente piacevole e carino nella misura in cui è gigione e prevedibile. Ben Stiller è stato bravo a confezionare un godibile Remake di “Sogni Proibiti” distante dall’originale ma visivamente interessante per alcune inquadrature (anche se ovviamente aiutato dagli splendidi paesaggi di Groenlandia, Islanda e Himalaya) e questo nonostante una trama invece piuttosto esile e banale, al punto che si può indovinare la maggior parte di scene dall’inizio alla fine.imagesx Come attore risulta insolitamente piacevole (almeno per me che non sono proprio un suo fan sfegatato [lo preferisco comunque al fastidiosissimo Owen Wilson] ) e ricopre un ruolo diverso rispetto alle sue interpretazioni medie rivolte al versante comico e francamente tutte uguali. Sean Penn ha un ruolo brevissimo eppure in quei pochi minuti riesce a conservare carisma e magnetismo che gli sono propri.

Tralasciando gli aspetti stucchevolmente melensi e la sequela di idee già viste, ci sonoimages alcuni pezzi comici divertenti e nel complesso è un film che si lascia vedere: intrattiene efficacemente anche se a volte prova subdolamente a toccare corde sensibili (e ci riesce pure) in maniera superficiale e commerciale. Inevitabilmente ci si identifica con la figura del sognatore che cerca la fuga nella fantasia per dare colore ad una realtà grigia e orrenda (un necessità comune, in fin dei conti Laborit non ha scritto “Elogio della fuga” a caso..), costretto finalmente a fare un passo verso quel “vivere” di cui si era da sempre privato.

Oggettivamente nulla di entusiasmante ma da vedere in quei momenti in cui si vuole guardare la vita con uno sguardo positivo.

Giudizio in minuto di sonno: Incredibilmente sveglio dall’inizio alla fine.

7 pensieri su “I sogni segreti di Walter Mitty – Ben Stiller

  1. Mi piace la tua recensione, non mi è piaciuto il film.
    Dici una verità: nulla a che vedere con Forrest Gump che come dici tu è “ormai inflazionata all’ennesima potenza molto prossima al rompimento di coglioni”, ma per me resta uno dei più bei film di sempre, per tecnica, innovazione, musica, attori, storia, ecc…
    Walter Mitty invece non mi ha lasciato nulla.
    Il messaggio è chiaro e banale e il remake è fin troppo commerciale, mi da la sensazione di un film che avrebbe potuto essere altro ma che non c’è riuscito.
    (PS: Io Stiller lo adoro, ma nella versione demenziale pura e geniale…vedi Zoolander, Mistery Men, ecc..)
    Baci

    • Forrest Gump è un film eccezionale, commuove e tieni incollati allo schermo senza mai un attimo di down. Però, veramente, non riesco a sopportare che sia citato ogni trenta secondi, anche se è l’ovvio prezzo del successo meritato. 😀
      Walter Mitty è semplicemente scontato. L’ho guardato con piacere per occupare due ore senza impegnarmi e senza farmi coinvolgere ma poi finisce tutto lì. La morale è facilona e per questo irritante se le aspettative create sono quelle di vedere un Forrest Gump, anche se si può facilmente immaginare che non sia così.
      Mi piace sicuramente più di altri ma non sono mai riuscito ad apprezzarlo fino in fondo. Non sono un amante dei film demenziali. Zoolander me l’avevano venduto come una figata di film ma non sono riuscito a godermelo. Tropic Thunder non mi era spiaciuto ma proprio non mi entusiasma come genere. In compenso ho adorato Tom Cruise in quella veste insolita. 😀
      Baci a te è sempre un piacere.

  2. Le tue recensioni sono sempre ottime Jeremy. Partiamo da Stiller che, effettivamente, smette i panni del comico per entrare in quello della commedia (non voglio neanche considerare Ti Presento I Miei come commedia) e riesce a non essere pesante. Wilson è molto più fastidioso e, sinceramente, è riuscito ad urtarmi molto anche diretto da Woody Allen.
    Mi piace che sottolinei il fatto che questo film e Forrest Gump non siano manco da mettere in relazione (avevo letto recensioni e commenti in cui veniva spacciato per tale…), forse sono io a non capire la vicinanza (me lo chiedo spesso visto che ci sono millemila commenti che dicono così e io non lo vedo… sbaglio io, no?). Commedia molto leggera, abilissima a strutturare tutta la trama sulla potenza delle immagini (peraltro girate in Islanda) che sulla storia in sé.
    Che poi, scusa se ti chiedo (come detto, son io che non capisco): come fai a paragonare Mitty a Gump, quando in Forrest Gump non c’è un sognatore, cioè, non nel senso proprio del termine… Gump non sogna, cavalca e si ostina ad inseguire degli eventi che si creano nel suo passaggio sul mondo.
    Mitty, invece, sfrutta la fantasia per evadere da un mondo per lui molto difficile.
    Scusa, mi sono appropriato del tuo blog.
    Pulisco le scarpe ed esco ehehehehe!

    • Concordo con te. Ti dirò però che l’unico (ma veramente l’unico) pregio di Midnight in Paris è proprio essere riuscito a rendermi sopportabile Owen Wilson per un’ora e mezza, diversamente proprio non avrei potuto resistere.
      No, è vero, non sono nemmeno lontanamente paragonabili ad eccezione del caso in cui una persona non abbia mai visto Forrest Gump, allora può dire quello che gli pare.. 😀
      Esattamente. Non solo sono due personaggi diversi ma la stessa regia è su due pianeti diversi.
      Tranquillo, sai che tu hai sempre carta bianca qui.. 😉

Secondo me....

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