Durante una trasferta a Lucca, in una notte buia e tempestosa, ero finito in una trattoria toscana (a quanto pare con un sacco di recensioni positive) e avevo cenato con una buona Zuppa di Farro alla lucchese e quindi provo a farla (quanto cazzo sarà mai difficile una minestra?).
Cerco qualche ricetta e ne trovo due diverse e contrastanti che decido di unire un po’ a caso, in maniera completamente arbitraria ed istintiva.
A cazzo, come si suol dire.
Quindi:
Ingredienti :
- Una carota
- Una patata
- Una zucchina
- Una cipolla
- Un gambo di sedano
- Uno spicchio d’aglio
- Pancetta dolce (mi fa schifo ma quella avevo)
- salvia
- olio
- 300 g di fagioli borlotti
- Farro 250 g
- Pelati 300 g ( di quelli Bio perché volevo coccolarmi)
- Cavolo nero congelato (la verza non l’ho trovata e il cavolo nero è toscanissimo).
- Pepe bianco (ma preferisco quello nero)
- 2 litri di brodo vegetale
Preparazione
Mettere un po’ d’olio sul fondo di una casseruola e aggiungete, dopo averli tagliati (in dischi e poi a metà), la cipolla, la zucchina, il sedano e la carota (non in quest’ordine), l’aglio e un pizzico di sale. Accendere a fuoco medio e fate ammorbidire la cipolla (o fino a quando non ci si rompe i coglioni come nel mio caso). Aggiungere i fagioli borlotti e fateli tostare per cinque minuti e aggiungete salvia a piacere. A questo punto aggiungere la patata tagliata, la pancetta e i pelati. Il cavolo nero forse andava messo prima ma mi sono ricordato solo a questo punto di averlo e quindi l’ho aggiunto qui insieme ad un litro di brodo.
Far bollire disinteressandosene completamente per un paio di ore (magari andando ogni tanto a fare un rabbocchino di brodo). Se siete come me trovere facilmente altro da fare tipo lavare le quindicimila padelle che avete sporcato nel frattempo (da aggiungersi ai tre giorni di piatti arretrati) oppure andate a scrivere un post sul vostro blog come ho fatto io, leggete, guardate un film, insomma, fatte un po’ il cazzo che vi pare perchè tanto i fagioli devono cuocere per due ore.
A meno che non vogliate usare la pentola a pressione.
Mezzora prima della presunta cottura della minestra iniziate a preparare il Farro in una pentola a parte. Mettete un goccio d’olio sul fondo e fate tostare i 250 g di farro per qualche minuto, poi aggiungete tre mestoli di brodo delle verdure. Quando vi sarete rotti le palle di togliere i pezzi che finiscono dentro al vostro mestolo, lasciate perdere tutto, fate a parte dell’altro brodo e usate quello. Se lo avete già fatto per la minestra meglio ancora. Quando avrete realizzato che la ricetta parlava di 18 minuti di cottura, la confezione invece di mezzora con la pentola a pressione, realizzerete che ci vorrà un’ora per cuocere tutto. Per ingannare il tempo potreste leggere le etichette di fagioli e farro e scoprire che vengono rispettivamente da Canada e Germania (le risate delle Merkel echeggiano per tutta la vostra cucina) quindi magari fate attenzione quando siete al supermercato ed evitatevi questa scena.
Poco prima della cottura del farro passate direttamente nella pentola la minestra di verdura (se volete fare i raffinati togliete qualche fagiolo da usare come decorazione) e non scoraggiatevi se il colore risultasse talmente poco invitante da farvi supporre di averla già digerita.
Fatta questa operazione ugualmente, mettete il farro direttamente nel passato e terminate la cottura.
A questo punto saranno passate quasi tre ore da quando avete inziato a far da mangiare quindi, pur non essendovi sbattuti particolarmente, vi sarà passata la fame, avrete poca voglia di apparecchiare e realizzerete di aver fatto quantità di minestra per quattro persone mentre voi siete a casa da soli.
Ma la cosa non vi deve preoccupare, io l’ho fatta sparire in due pasti.
Aggiungere olio crudo e pepe a piacimento.
Al momento dell’assaggio vi accorgerete di due cose, innanzitutto è piuttosto buona e saporita, grazie anche al cavolo nero messo a cazzo, e, in secondo luogo, che proprio per il cavolo nero messo a cazzo il sapore non è quello della “Zuppa di farro alla Lucchese” ma è più vicino ad una “Ribollita passata con farro”.
Ottima ugualmente.
Buon Appetito!
ottima sicuramente e mai divertita tanto leggendo una ricetta 🙂
In certi momenti dubitavo, invece era realmente buona. Non avrei problemi a dire il contrario.. 😉
Sono contento che ti sia divertita, in cucina faccio sempre un po’ di casino ma quando mi impegno i risultati sono accettabili..a volte.. 😀
E tanti salute a Simone Rugiati!!! ;P
Vuoi mettere?? 😉
Manco per idea, tu lo surclassi in cucina ed in piacioneria! 😉
Direi che la tecnica “alla cazzo” ha funzionato perfettamente, sembra deliziosa! 🙂
Pare di si, ma è stata questione di fortuna e poi non era nulla di elaborato altrimenti avrei avuto l’apocalisse in cucina! 😉
Beh, io voto per l’Angolo della Cucina di Jeremy Merrick come un appuntamento fisso!!! Voglio altri ricette da parte tua e descritte come solo tu sai fare! ahahah. Grande Jeremy. E poi io, da grande estimatore della fagiolata alla Bud Spencer e della minestra d’orzo e via dicendo, beh, non posso che apprezzare il primo passo! 😀
Comunque il tocco di classe è il colore come se l’avessi già digerita. Mai giro di parole fu più poetico e politically correct!!! ahahahahaahahah 😀 grande!!
Ahahahah! Mi sono ripromesso di farlo ogni volta in cui mi cimenterò con qualche piatto diverso dal mio solito! 😀
Anche io!! Mi chiedo cosa mi abbia trattenuto dal farla simil-western con quel pizzico di lurido e bruciato che la rende tanto appetibile e indiscutibilmente figa!
Guarda, io sono il tuo primo fan se fai l’Angolo della Cucina (dell’Emporio Circolare – che è praticamente una delle cose più perfette al mondo, geometricamente parlando).
La fagiolata alla Bud Spencer è qualcosa di divino, non c’è niente da fare… Il pizzico di lurido ed il bruciato la rendono com’è.. gustosa ed unta.
Mi chiedo quale sia la sua praticità ma del resto mi diverto nelle complicazioni.. 😉 Arriverà sicuramente un post al prossimo tentativo culinario! 😀
tu sei veramente un grande!!! adesso mi diventi pure cuoco 🙂 ma ti sfido con le orecchiette con le cime di rapa.. ..vediamo!!!
Cuoco una parola grossa, però ultimamente ho voglia di provare a cucinare qualcosa di diverso! 🙂
Va bene! Ci proverò e ti scriverò il risultato! 😉
e perché no… l’importante è metterci passione..
🙂
🙂
ecco !!!