Gigolò per caso – John Turturro

Fioravante (John Turturro) è un fiorista sulla cinquantina che la crisi economica ha ridotto a lavorare solo due giorni alla settimana; anche il suo amico Murray (Woody Allen) è sul lastrico ma trova la soluzione ai problemi di entrambi nel reinventarsi con uno dei mestieri più antichi del mondo. Diventano quindiecco-il-poster-di-gigolo-per-caso-con-woody    gigolò e pappone, riuscendo già dopo la prima cliente (Sharon Stone) ad allargare il proprio giro di affari soprattutto grazie ai modi eleganti e decisi di Fioravante ma che, allo stesso tempo, attirano l’ostilità della comunità ebraica chassidica quando inizia a vedersi platonicamente con la vedova Avigal (Vanessa Paradis) e… da qui in poi è meglio guardare il film.

In Italia quando non si sa come tradurre un titolo si sceglie una parola che in qualche modo faccia riferimento al film e si aggiunge “per caso”, così, a cazzo, per non fare lo sforzo di pensare a qualcosa di migliore. Il risultato è che “Fading Gigolò” con il titolo Italiano fa supporre di andare a vedere una roba tipo “Gigolò per sbaglio” o il sequel  “Deuce Bigalowe – Puttano in saldo“, con un’assonanza piuttosto infelice per due film che non sono nemmeno lontanamente paragonabili nel loro sviluppo. I film con Rob Schneider sono due cagate demenziali, mentre nel film di Turturro la sindexostanza è decisamente diversa. L’argomento è ormai visto e rivisto in tutte le salse quindi non si aggiunge nulla di nuovo ed anche lo sviluppo della storia risulta piuttosto prevedibile in tutti i suoi svolgimenti; quello in cui però il regista riesce è nel conferire valore alla pellicola attraverso un’eleganza sfumata diffusa tra questi personaggi malinconici trincerati in una solitudine emotiva e fisica in cui Fioravante si inserisce con un garbo e una sensibilità che danno sempre la precedenza al cuore, anche quando dovrebbe essere un mero incontro di corpi.

John Turturro non sembra avere proprio il fisico del gigolò eppure risulta credibile nella suaimages fascinazione mai volgare, anche quando gli viene richiesto di esserlo. Anche gli altri attori non sono di livello inferiore compreso un Woody Allen menomato dalla voce di Oreste Lionello il cui ruolo è quello di spalla comica che, pur facendo rimpiangere amaramente i bei tempi andati dei suoi primi film, riscuote in sala un discreto numero di risate. A me non faceva troppo ridere, ma io non rido mai con le commedie quindi non faccio testo.

Commedia piacevole e gradevole, guardabile e sicuramente sopra la media di un certo pattume, tuttavia c’è la sgradevolissima sensazione del “già visto” che sovrasta la regiaimagesnm salda e le introspezioni emotive. Non è un brutto film ma, per citare la persona che mi ha accompagnato, “forse non vale il biglietto del cinema“; comunque conveniamo che “un passaggio televisivo vale la pena di dedicarglielo“. Certo, il nostro giudizio può essere stato influenzato pesantemente dalla coppia di cinquantenni DEFICIENTI che credevano di trovarsi nel salotto di casa e sentivano l’impellente esigenza di commentare tutto a voce alta (con pensieri non propriamente sagaci che andavano dal ripetere le battute fino al didascalizzare ogni azione degli attori [dovreste essere appesi per la lingua e soffocati nei pop corn, maledetti incivili!]), ma questa è un’altra storia (Il Liev Schreiber della foto, in un fotogramma del film, esprime chiaramente la mia posizione in merito alla questione). Credo che al cinema ci dovrebbe essere una severissima selezione all’ingresso e alcuni biechi individui SCASSACOGLIONI andrebbero soppressi prima ancora di entrare:

– Parli durante i film?

– Si, perché?

BANG!!!!

– Il prossimo!

Giudizio in minuti di sonno: Dopo un assopimento generalizzato nella seconda metà del film, pur essendo convinto di essere rimasto sveglio per tutta la durata, ho il sospetto di essermi addormentato per qualche istante da qualche parte perché c’era qualche passaggio che non mi tornava tanto.

13 pensieri su “Gigolò per caso – John Turturro

  1. Che spasso sono le tue recensioni e mi diverte da morire leggere “il giudizio in minuti di sonno” perchè in quelle righe c’è l’essenza della visione. Sei un perfetto ago della bilancia per stabilire se un film, una commedia o altro meriti o meno di essere visto.
    Complimenti Jeremy 🙂
    Buon fine settimana tra auguri, uova e colombe 😉
    Un abbraccio
    Affy

    • Mi fa molto piacere che ti piacciano.. Ahahah, nel giudizio in minuti di sonno c’è tutta la mia frustrazione del non riuscire più a stare sveglio! 😀 Ti ringrazio Affy, troppa responsabilità. 🙂
      Buon fine settimana a te e tanti auguri di buona Pasqua!
      Un abbraccio.

  2. “Ciao, io sono Stefania, e ho visto questo film.”
    Lo dico a scopo terapeutico per scrollarmi di dosso il piattume che mi ha trasmesso. Guarda, mi sarei aspettata di più…molto di più….sotto diversi punti di vista, anche sul finale che forse è stata la parte più deludente del film.
    Hai ragione su Turturro, che stranamente in questa veste riesce ad essere affascinante e galante come nessun altro, facendoti venire voglia di chiamarlo e noleggiarlo all’istante.
    Woody Allen l’ho trovato insignificante anche come spalla, oltre che come regista e protagonista dei suoi ultimi film.
    Stone & Vergara sono bone, e quello gli si chiedeva.
    Paradis nel ruolo del’ebrea radicata suo malgrado, indossa la stessa faccia dall’inizio alla fine, ma credo quello sia il suo modo di nonrecitare.
    Liv Schreiber è a mio avviso l’unico insieme a Turturro, che è degno di nota. Ha una piccola ma non indifferente parte che calza con il suo aspetto e col suo sguardo tra il brutale e il malizioso.

    Insomma Jeremy, io sono cinefila e non potevo mancare di vedere questo film, ma davvero sono rimasta delusa per le aspettative che trama e cast mi avevano fatto nascere. Posso scrivere a Turturro per esternare tutto questo??? 🙂

    • “Ciao Stefania! Benvenuta nel gruppo dei C.A.A. (Cinefili Amareggiati Anonimi)”

      Sinceramente un po’ me lo aspettavo che non fosse nulla di che, però avevo voglia di andare al cinema e stare in compagnia. Hai ragione, infatti non vale la spesa del biglietto. Woody Allen a me non faceva ridere ma in sala sentivo un sacco di gente che si divertiva. Del resto parliamo di persone che pensavano di stare in salotto e non al cinema quindi, ragionevolmente, non dovevano capire molto. Sul suo periodo turistico-europeo non potrei essere più d’accordo ma ci sarebbe da aprire un dibattito eterno. Li guardo per nostalgia ma non c’è nulla all’altezza delle vecchie glorie.
      Sugli attori hai detto cose perfettamente condivisibili e vere (ho sorvolato).
      La regia non era male (ma non entusiasmante), mancava tutto il resto. 😉
      Ahahahah! Secondo me dovresti! Ma per il film o per noleggiarlo?? ;P

Secondo me....

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