Marco Donati (Gianluca Grignani) lavora all’acquario di Genova e passa le giornate a rompere i coglioni a tutti facendo vedere di saperla più lunga degli altri ma un giorno scopre di avere un tumore ai polmoni. Non volendosi curare va comunque a rompere i coglioni al suo dottore che, appena lo vede, si stizzisce, gli risponde sgarbatamente e se ne va sgommando con la sua auto. Se persino la persona che avrebbe dovuto aiutare Marco non lo vede di buon occhio figuriamoci le altre. Infatti non c’è da stupirsi che si sia lasciato con la fidanzata (Valentina Cervi), probabilmente perché rompeva i coglioni anche a lei. Ma la domanda “starò mica sul cazzo a tutti?” non passa nemmeno vagamente tra i pensieri (?) del nostro antipatico protagonista. Solo e malvisto, riceve una lettera in cui viene invitato da una fantomatica riccona ad andare in India per costruire il più grande acquario del mondo. Parte subito per scoprire che la donna è morta ormai da tempo. Incontra però un gruppo di folli musicisti e si unisce a loro per esibirsi nelle fogne, con un inspiegabile successo di pubblico, almeno fino a quando non vengono invitati… e da qui in poi meglio guardarsi il film (ma anche no).
Il film, tratto dal primo romanzo di Ammaniti (il peggiore tra le altre cose, ad onesto parere di un fan) può vantare un singolare record. Dopo “L’ultimo capodanno” (Dal racconto “L’ultimo capodanno dell’umanità” della raccolta “Fango“) di Marco Risi era impensabile che qualcuno potesse fare un film più brutto ispirandosi ad uno dei libri di Ammaniti, ma con questo abominio viene contraddetta ogni più rosea previsione. Martinotti riesce egregiamente a confezionare una delle peggiori oscenità mai viste (tuttavia sempre dopo “Troppo belli“) e pure con un contributo dello stato di 33 milioni. “Scannati vivi” è quasi un capolavoro a confronto. Fortuna vuole che i romanzi successivi siano capitati tra le mani (molto più sapienti) di Salvatores (“Io non ho paura” e “Come dio comanda“) e di Bertolucci (“Io e te” [Qui devo andare sulla fiducia perché non l’ho ancora visto]). Prego ogni giorno che nessuno metta le mani su “Ti prendo e ti porto via” perché lo adoro e non potrei sopportare la visione di un suo deturpamento.
Gianluca Grignani è antipatico come poche altre persone al mondo e la prima volta nel film in cui alza il sopracciglio (come sulla locandina) alla sua solita irritante maniera (due secondi dall’inizio) viene subito voglia di prenderlo a legnate sulla faccia (ma anche una ginocchiata nei coglioni non mi sarebbe spiaciuta e infatti vengo accontentato). Ha la personalità di un tappettino da cesso e la sua interpretazione (una parolona) ne risente non poco. In una scena si mette a parlare con un pesce e ammetto di aver avuto un attimo di confusione quando si trovavano faccia a faccia perché le simili doti espressive delle due forme di vita non mi hanno dato modo di distinguerli e capire quale fosse quello con le branchie. Quello dentro all’acquario sembrava spiritoso, brillante e mi dicono che abbia conseguito un master ad Harvard, ma non vorrei influenzare con basse insinuazioni sull’intelligenza del cantautore (Altra parolona). Comunque non voglio essere troppo severo. Qualche volta mi sono anche messo a ridere mentre lo guardavo. Peccato che fosse perché mi era venuta in mente l’imitazione che gli facevano a “Mai dire Martedì“.
Troviamo i lati positivi: in qualche inquadratura si vede Genova, Valentina Cervi non è male e la canzone con cui si apriva il film era gradevole ( forse perché non era di Grignani).
In conclusione una vera boiata, una tortura, nemmeno mi viene voglia di scrivere delle differenze rispetto al libro.
Giudizio in minuti di sonno: devo essermi addormentato tuttavia per troppo poco tempo, cinque minuti al massimo. Quando mi sono svegliato c’era Grignani di fronte al culo di una mucca ma non voglio ripetermi a proposito di confusioni sui faccia a faccia…
cazzo grignani che fa l’attore???? O_O questa non la sapevo …. ma come ti è venuto in mente di guardarlo … la regia e il cast parlano da se …
Comunque io “io e te” l’ho visto .. niente di che, carino .. molto meglio gli altri …
*un piccolo regalo per riderci su ancora un po’
Ti garantisco che si vive bene anche senza saperlo. 🙂 Purtroppo me lo ricordavo perché avevo visto il trailer anni fa. Ahahah, la mia filosofia è di guardare (quasi) tutti i film e con un particolare occhio di riguardo (ogni tanto) alle cazzate clamorose per farmi due risate (o per autolesionismo)! 😀
Appena lo recupero provo a guardarlo ma ho sempre la sensazione che in questo caso sia meglio leggere i libri!
Ahahahaha! Grazie! L’avevo trovato per caso e mi fa morire dal ridere!! 😀
😉 .. sisi anche io guardo di tutto .. fai benissimo ..
bisogna sempre ruotare la testa come un gufo hahahahahahah
ahahahahah!
😉
una grave mancanza nella mia cultura cinematografica. Grazie di avermi obbligato a guardarlo
Ora mi ringrazi, dopo mi maledirai. 😀
io ho letto il libro, che è quello di Ammaniti che mi ha coinvolta di meno, ma dopo queste tua recensione, di sicuro non vedrò il film! 🙂
Anche io l’ho letto e non mi era piaciuto tantissimo. Mi aveva però colpito il modo in cui era nato il libro.. Film orrendi come questi vanno visti solo quando si ha la precisa intenzione di guardare un film orrendo.. ;D
Neanche io sapevo dell’esistenza di questo film e di Grignani attore! Pensa che da quanto mi sta antipatico, ho letto il tuo post coprendo il suo volto sul poster che hai inserito eheh Non ho il coraggio di vedere un film del genere eheh
ahahahahahaha! E’ insopportabile! 😀 In effetti ci sono voluti coraggio e pazienza per guardarlo! 😀
uahahhah ho le lacrime.
;D
Strepitoso!!!!! Parlo del tuo post non del film….mi sono sbellicato….soprattutto sulla personalita’ del tappetino da cesso…:D grandissimo!!
Ti ringrazio lupokattivo.. 😀