Lame su amazon : raccolta e retroscena.

Sto di merda.

Credo ci fossero migliaia di altri modi più eleganti ed adeguati alla circostanza per esordire ma per tutta la giornata ho avuto in mente solo quello. Soffro di allergie e nonostante abbia fatto il vaccino, prenda spray al cortisone e broncodilatatori, ogni anno sono così scemo da procastinare il momento in cui debba prendere l’antistaminico fino all’ultimo. Ne risulta che quando non posso più evitare, sono completamente piallato dalla tosse e dall’infiammazione. Forse ho imparato. Anche perché fino all’anno scorso andavo pure a correre in mezzo ai campi.

Meglio il rincoglionimento da pastiglia che la tosse persistente per tutta la notte con questo senso di oppressione ai polmoni.

Ma non è di questo che volevo parlare.

Nonostante le mie traversie mediche oggi dovrebbe essere una bella giornata (benché l’abbia passata nell’intorpidimento) perché finalmente ho messo su Amazon la mia raccolta di racconti Lame di violenza improvvisa. Avrei voluto dire qualcosa tipo “Il dado è tratto” ma le frasi fatte o troppo inflazionate non mi sono mai piaciute. Come ho già fatto sulla pagina di FB vorrei ringraziare tutti quelli che hanno deciso di mettere “Mi piace” e chi lo metterà in futuro, chi sarà così gentile da segnalarla agli amici,

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La copertina. L’apparenza penalizza…

chi mi ha aiutato nelle interminabili riletture, chi mi ha consigliato, chi mi ha incoraggiato (e questo indipendentemente dai risultati) e chi avrà la voglia di provare a confrontarsi con questa raccolta. Mi concedo questo post per parlarne in maniera un attimo più approfondita e meno asettica di quanto mi viene concesso nelle varie piattaforme perché ho impiegato tre anni per mettere insieme questi racconti, tra smanie di scrivere, mancanze di ispirazione, di tempo, riletture, nuove impaginazioni ed esitazioni senza fine, prima di provare a fare questo salto. Non mi considero Victor Hugo e nemmeno Ernest Hemingway ma tutto sommato meglio di Moccia potrei anche esserlo esserlo (non che ci voglia tanto). Questa è solo l’occasione per togliermi una soddisfazione e mettere in mostra qualcosa che ho prodotto e di cui sono piuttosto orgoglioso (a ragione o meno) e di cui lo sarò indipendentemente dal fatto che qualcuno compri o legga questa raccolta piuttosto che cada in un dimenticatoio.

Un mio amico (profugo, sei sempre tu) una volta mi disse che secondo Calvino gli scrittori mettono tutta la loro anima nel primo libro perché è il momento in cui sono mossi da autentica passione. Non ho mai voluto verificare se questo fosse vero o se realmente lo avesse detto semplicemente perché mi piace pensare che in parte sia anche così.

Ammesso e non concesso che io ricordi bene.

Questi racconti sono sicuramente acerbi e qualcuno riuscito meglio di altri, ma di sicuro ci ho messo tutto me stesso. Scriverli non è stato difficile perché erano i personaggi a condurmi attraverso le loro vicende. Partivo da uno spunto e poi le situazioni si visualizzavano davanti a me come in un film e non dovevo fare altro che descrivere ciò che vedevo. E poi in un secondo tempo limare lo stile che, scrivendo di getto, a volte non era proprio dei migliori. Refusi, errori, ripetizioni e altro, ma scoprire che anche Fitzgerald aveva gli stessi problemi mi è stato di consolazione. Come il pensiero che altri rileggevano ossessivamente il proprio scritto e che comunque non ne erano mai soddisfatti.

Quando ho perso il conto delle riletture ho anche deciso che era il momento di piantarla e di tollerare errori o forzature che mi possano essere (ahimé) sfuggite.

Lame di violenza improvvisa è una raccolta di 12 racconti senza un genere preciso che non possa essere indicato con il vago “narrativa”. L’unica costante è la violenza come elemento comune sotto varie forme, dall’incomunicabilità alla brutalità vera e propria. “Lame” al posto di racconti perché volevo evocare qualcosa di tagliente e “improvvisa” perché in alcune di esse arriva con queste dinamiche. Ogni lama è indicata con un numero romano nel titolo che indica l’ordine di scrittura. E’ un vezzo che ho tenuto dall’inizio. Sul titolo ho sempre avuto qualche riserva e per un attimo avevo anche voluto cambiarlo ma ormai mi ero affezionato e ci avevo fatto l’orecchio quindi l’ho tenuto. Ogni personaggio ha qualcosa di mio, qualche mia idiosincrasia piuttosto che abitudine perché mi piaceva lasciar loro qualcosa che li rendesse più veri ma allo stesso tempo sono distante anni luce da alcuni loro pensieri e comportamenti che mi sono diamentralmente opposti.

C’è qualcosa di me in loro ma non sono io, sia ben chiaro.

Ora più che una breve trama vorrei raccontare gli spunti piuttosto che i dettagli e i retroscena di ogni racconto.

Lama I R – Il Gargoyle. E’ il primo che abbia scritto, tre anni fa mentre stavo preparando l’esame del dottorato nelle sere in cui ero troppo stanco per studiare. E’ quello in cui molto di me come narratore e del protagonista, C.V. , finiscono per fondersi l’uno nell’altro. Il narratore volutamente (anche se non sarebbe corretto, mi ha fatto notare qualcuno) parteggia apertamente per il protagonista condividendo i suoi pensieri perché, in questo caso, sono ovviamente molto affini. Mi è stato chiesto se “C.V.” fosse un tentativo di dissimulare le mie iniziali “D.T.” o intendessi “Curriculum Vitae” visto che in quel periodo ero dietro alla ricerca ossessiva di un lavoro. Se i motivi erano quelli il mio inconscio lavora più di me. Ma è un’ipotesi che mi affascina. E’ la lama che racconta di un amore finito e di una persona che non è capace di staccarsi dal ricordo e dal passato vissuto con rancore.

Lama IV R – Un futuro non troppo originale. Questo l’ho scritto di getto in un giorno o qualcosa di più. E’ un racconto distopico che si muove nei territori di 1984 di Orwell e Fahrenheit 451 di Ray Bradbury per intenderci, che ai tempi non avevo ancora letto anche se, sapendo più o meno di cosa parlavano, ho messo qualche riferimento. E anche con il titolo volevo evidenziare la coscienza di aver percorso un sentiero ormai ampiamente battuto. In questa lama descrivo un futuro angoscioso, totalitario e classista in cui un piccolo incidente di percorso risveglia dal torpore alcuni schiavi che daranno inizio ad una ribellione.

Lama VIII R – La colazione di Hermila. Lo spunto di partenza è un fatto di cronaca che mi aveva colpito e commosso e su cui avevo deciso di scrivere qualcosa. Hermila Garcia è esistita veramente e ho provato a immaginare che persona potesse essere in un contesto neutro come la colazione insieme alla famiglia, ma soprattutto ho cercato di creare due mondi contrastanti, quello dei suoi pensieri invasi dai ricordi e quello innocuo del quotidiano. Il fatto di cronaca è quanto sapevo di lei, tutto il resto l’ho immaginato. Personalmente è uno di quelli a cui sono più affezionato.

Lama III R – Fratelli. In questa lama mi sono divertito a giocare un poco con le apparenze e di più non posso dire. E’ scritto in prima persona per poter riportare tutti i pensieri di Angelo, l’ambiguo protagonista di questa storia. E’ stata una delle prime a prendere forma e ne risente molto nei dialoghi credo.

Lama Fantasma – Il viaggiatore. In realtà questa non sarebbe propriamente una lama perché è cronologicamente molto precedente, per questo “fantasma”. Credo risalga al 2008. E’ nata come esercizio durante un laboratorio di psicologia in cui veniva chiesto di raccogliere una delle tante carte che erano distribuite a terra e poi scrivere una storia su di essa. Ricordo che addocchiai una subito una carta e pensai che doveva essere mia e mi ci avventai praticamente sopra. Era la carta del viaggiatore. Durante quel laboratorio scrissi questa lama.

Lama VII R – Elzevjer. Mi sono divertito da morire a scriverla (Settembre 2011, poco prima dell’Esame di Stato) anche se l’ho conclusa con un finale diverso rispetto a quello che avevo inizialmente pensato, molto più consolatorio. E’ la storia di un uomo che all’improvviso inizia a dire una parola sola (“Elzevjer” appunto) e da lì si muovono le sue vicende tragicomiche che metteranno a prova alcune sue convinzioni mediante un ironico contrappasso. La parola che dà il titolo alla lama e di cui non posso svelare il significato che le ho assegnato nel suo contesto è una storpiatura di “Elsevier” editore in ambito medico-scientifico di cui avevo usato qualche articolo per la preparazione all’esame di dottorato (o alla tesi non ricordo) e di cui mi piaceva l’idea di mettere un riferimento forse per ricordo o per esorcizzare una delusione, chissà. In italiano “Elzeviro” è un carattere tipografico molto elegante creato nel XVI secolo per la famiglia olandese “Elzevier” da cui deriva l’attuale “Elsevier” che io per mascherare ho fatto ritornare involontariamente alle origini.

Lama VI R – Un’esistenza impossibile. Ispirata alla vita di Richard Gerstl, pittore morto nei primi del ‘900. Avevo letto un breve articolo sulla sua vita su Mente & Cervello ed ero rimasto folgorato da un suo autoritratto che viaggiava tra l’angoscioso e il disperato. E da qui sono partito a delineare Jackob Tod, protagonista spaccone e irascibile, quanto sensibile e solitario. E’ l’unica lama in cui mi sono bloccato ed è rimasta incompleta per un certo periodo benché io sapessi perfettamente quello che avrebbe dovuto succedere. L’avevo iniziata prima di “Elzevjer” ma credo di averla finita solo a settembre 2012.

Lama comica – Le meravigliose avventure nel mondo dell’editoria di un aspirante esordiente.Se tutto il resto è finzione ed invenzione qui è tutto vero. Ho cercato di portare con ironia la mia esperienza e le mie vicissitudini per pubblicare questi racconti fino a che non ho deciso di fare tutto da solo. Il tono potrebbe apparire polemico, ed in parte lo è effettivamente, ma con questo non è mai stata mia intenzione sminuire il lavoro di chi opera in quel settore. Lo dico perché una persona mi ha fatto intuire molto educatamente di essersi sentita presa in causa e non era mia intenzione offenderla perché sono comunque consapevole dei tempi, della fatica ecc. Volevo solo usare l’ironia contro una situazione frustrante.

Lama XXI R – La preda. Brevissima incursione durante una corsa e i brutti incontri che si possono fare con la natura e sé stessi. L’idea mi era venuta un giorno in cui ero andato a correre da solo. Surreale.

Lama ripida – Caduta libera. Questa è la trasformazione in racconto di un’immagine che mi era venuta ai tempi del liceo. Un uomo inizia a salire le rampe di scale per andare nel suo ufficio ma qualcosa inizia a non funzionare, i passi si fanno stentati, la fatica a proseguire.. Paradossale.

Lama XXIII – Ferite. Un uomo che vive in solitudine lontano dal mondo è costretto suo malgrado a ritornare alla civiltà per la morte della madre e a rincontrare la sorella, il nipote ed un vecchio amore. Le ferite del titolo sono tangibili per una strana malattia di cui soffre il protagonista. In questa lama ho messo alcuni riferimenti alla valle in cui ho passato molte estati in villeggiatura dai miei zii e in effetti per le descrizioni ho preso spunto da quei paesaggi e da alcune leggende e curiosità. La lettera di Giulio a Carlotta l’avevo scritta i primi anni di università e non avendo trovato spazio tra le poesie del blog ho deciso di inserirla nel racconto.

Lama XVII R – Make up. Le estreme conseguenze del non sentirsi uguali agli altri e della bruttezza.

E questo è quanto.

Al momento è disponibile solo su Amazon per Kindle (chi non lo avesse lo può scaricare per PC o MAC qui) sto lavorando per renderli disponibili anche su formato ePub su altre piattaforme o in cartaceo con servizi Print on demand ma ci vorrà del tempo e ovviamente dipenderà dai riscontri.

Il prezzo che ho scelto per la versione online è di 2.99 Euro IVA inclusa (meno di 1 euro ad anno) per 154 pagine in formato word in una versione curata e comprensiva di copertina (in attesa della versione cartacea).

E indipendentemente da questo ho anche deciso di lasciarli su http://lamediviolenzaimprovvisa.wordpress.com/ in forma gratuita a consultazione di chiunque come precisa scelta.

Etica? Pubblicitaria? Lancio?

Non so, ma credo che chi avrà piacere di finanziare il mio lavoro lo farà, diversamente può sempre decidere di leggerli e basta.

Grazie a tutti.

D.T.

Su Amazon Lame di Violenza Improvvisa

Pagina Facebook Lame di Violenza Improvvisa

23 pensieri su “Lame su amazon : raccolta e retroscena.

  1. Moooolto interessante. Lo prendo 🙂
    (capisco anche la tua allergia, però con me il vaccino, almeno per la tosse asmatica notturna, ha funzionato… è orrenda)

  2. ah, cavolo… ma senza un dispositivo per kindle non posso prenderlo?? pensavo di poterlo scaricare e convertire in epub come molti… (odio amazon). Adesso mi ci impegno.
    ps. nel caso vessi bisogno di fare il tuo ebook in epub mi offro volontaria! (aggratisse ovviamente)

  3. aaaaaaaaaaaaaaaaaargh! non mi fa nemmeno pagare con paypal?!?!?
    mi spiace… non riesco ad acquistarlo a questo punto… me lo leggo dal blog sicuro.
    (odio TANTO amazon)

    • Non ho mai incontrato questo problema perché per gli acquisti ho sempre usato PostePay.. Però credo che Lulu chieda PayPal e usi il formato epub, appena ho tempo cerco di metterlo anche lì.. 😉 E il problema sarà mio perché non ho mai usato PayPal! 😀 Grazie comunque! 🙂

  4. M’era sfuggito questo post! “Sto di merda” è un bellissimo incipit. Quello che hai sintetizzato relativamente alla tua opera è certamente di mio interesse: la violenza è un elemento essenziale e fondamentale della mia personalità. Quindi, se riesco a farlo, che io sono imbranata da morire, lo scarico, ma a pagamento, perchè appartengo a quella scuola di pensiero per la quale un artista, se ne desideri l’opera, va SEMPRE, pagato. Ho preferito evitare di leggere gli spunti e i dettagli relativi alla genesi dei racconti. Può essere interessante, per me, farlo a posteriori. Ma, di solito, preferisco non saperne nulla.

    • Intanto ti ringrazio per l’interessamento e per la tua scelta di dedicarmi attenzione. 🙂 Se avessi qualche difficoltà puoi chiedere anche a me comunque più o meno ho spiegato come fare.. A breve dovrei riuscire a metterlo anche su librerie online diverse da amazon e sto studiando per la versione cartacea ma vedremo.. In realtà credo tu possa leggerli perché sono stato abbastanza attento a non dire nulla che rivelasse la trama.. sono più che altro retroscena tipo da dove ho preso un nome o cose simili.. buona lettura allora! 🙂

      • Se dovessi avere qualche problema ti contatto. Non mi preoccupavo delle trame, ma è che proprio non voglio mai sapere da dove derivi lo spunto creativo. Non saperlo, per me, è molto più piacevole.

  5. Bravo, non avevo ancora letto questo post, è sempre bello per uno scrittore pubblicare qualcosa e fortunatamente con il selfpublishing adesso si può fare. Io posso dirti che paypal non è così difficile da utilizzare, io l’ho dovuto fare per mettere i miei libri su Lulu 🙂
    Per l’allergia volevo chiederti se usassi anche uno spray, perchè può essere un coadiuvante insieme all’antistaminico e ridurre molto l’asma. Non pensavo fossi allergico pure tu, siamo in tanti a quanto pare 🙂

    • Non mi considero uno scrittore, anche se scrivo. Infatti ho anche io paypal esattamente per lo stesso motivo.. 🙂 Sul selfpublishing mi riservo dall’esprimere opinioni per ora.. Assolutamente si, uso sia lo spray per il naso che il broncodilatatore.. siamo anche in aumento!! 😀

      • Che differenza fai tu tra uno scrittore e uno che scrive?
        Secondo te da cosa dipende l’allergia? Io penso che come base sia psicosomatica.

        • Scrivere non fa diventare automaticamente scrittori, come fare foto non fa diventare automaticamente fotografi.. ma in generale dipende da come una persona si sente.. 🙂 Suppongo esistano anche dinamiche del genere, nel mio caso immagino sia una questione organica, capita di avere delle intolleranze..

          • Ah, sì, intollerenza, capisco. Io ne ho una fortissima verso “l’Industria del Libro” , a cui anni fa non mi son voluta piegare 🙂

  6. Pingback: tilla durieux

Secondo me....

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