Joey O’Brien (Robin Williams) è un venditore che lavora in una concessionaria di auto. Donnaiolo incallito, piazzista e sciacallo, ha la parlantina facile, adora il suo mestiere e non esiterebbe a tentare di rifilare un’auto ad una vedova durante un funerale. Non solo, è indebitato fino al collo e rischia il licenziamento se non riesce a vendere dieci auto nel giorno di liquidazione. Peccato che tutto gli remi contro, sua figlia è scomparsa, riceve continue chiamate dalla ex moglie, dalle varie amanti e proprio quando avrebbe bisogno di tempo per intortare i clienti fa irruzione nella concessionaria Larry (Tim Robbins), marito cornuto, che tieni tutti in ostaggio con un mitra.
Autentico uragano vivente, Robin Williams veste i panni della categoria umana viscida per eccellenza: il venditore, per giunta della peggior specie quello con tendenze da piazzista (Li detesto e mi è toccato pure farlo Vedi “Incontri rurali del terzo tipo“, “Reminescenze di un venditore riluttante” e “Qualcosa che non mi mancherà“) subito dopo “L’attimo fuggente” e prima di “Risvegli“, due dei tanti film per cui è noto. E riesce pure nella titanica impresa di rendere simpatica una figura altrimenti da prendere a calci nel culo. Insieme a lui il grande Tim Robbins che solo 4 anni dopo ci regalerà la sua partecipazione a “Le ali della libertà” film indimenticabile (e ancora adesso non mi capacito che sia tratto da un racconto di Stephen King) e un paio di altre comparsate interessanti. Annabella Sciorra che lavorerà con Abel Ferrara in “Fratelli” e “The Addiction”, Fran Drescher più nota per la serie “La tata” (in cui suppongo abbia portato “Castagna“, quel cazzo di cane che in questo film abbaia di continuo. [Secondo me è lo stesso]), Lori Petty (ho visto una sua foto recente e cazzo se sono passati gli anni!!) che reciterà accanto a Keanu Reeves in “Point Break” (era la surfista di cui si innamorava) e il subdolo (nel film) Peter Guilfoyle, l’ormai noto Jim Brass di CSI (che in realtà può vantare una filmografia vastissima e non lo sapevo).
Ho aggiunto qualche curiosità perché non c’è molto da dire in realtà oltre alla trama e queste due cose. Film piacevole e gradevole. Non ci si annoia, ci sono alcune scene divertenti e ad ogni modo Robin Williams è sempre un piacere da seguire, tuttavia è un film piuttosto esile e siamo in piena commedia anni ’90. Di quelli da guardare quando ci si sente nostalgici dell’infanzia (per quelli che hanno la mia età) e non si ha voglia di pensare troppo. Cotonature ridicole e abbigliamenti improbabili a parte, un film godibile.
Poteva andare peggio. E’ il secondo film di Donaldson che vedo in poco tempo e forse è il caso di smetterla anche se questo è di gran lunga migliore dell’altro (“La regola del sospetto“).
Mi rimane solo un dubbio: Joey si scopre umano o soffre della Sindrome di Stoccolma?
Giudizio in minuti di sonno : Visto al secondo tentativo. Al primo ho iniziato a dormire dopo venti minuti per tutto il resto del film nonostante fosse pieno pomeriggio. Tuttavia avevo appena preso il collirio antistaminico che mi fa venire sonno. Al secondo tentativo ho dormito una decina di minuti all’inizio e basta.