Non tutte le ciambelle riuscite con il buco risultano appetibili

In un altro post mi ero messo a riflettere su quanto fosse difficile comunicare tra sessi (“Comunicazioni di genere“) ripensando a tutte le figure di merda che ho sempre fatto, scivoloni e simili nei miei impacci sentimentali (che sono poi quelli di tutti, chi più e chi meno). Mi viene in mente un discorso fatto con il mio amico profugo, quello che prima o poi raggiungerò negli Stati Uniti. Mi lamentavo con lui di quanto mi sentissi goffo in certi momenti e di come avessi la sensazione di sbagliare tutto, di non riuscire mai a mettermi sotto la luce giusta. Siamo dalle parti di “Provaci ancora, Sam“, tanto per capirci (film che mi consigliò un altro caro amico per farmi capire perché forse in certi momenti risultavo così goffo). L’amico profugo mi disse che per lui le cose non erano diverse. C’erano momenti in cui nel porsi con una persona era “in volo” perché capiva di aver fatto le cose giuste e momenti in cui crollava a terra perché sbagliava clamorosamente. Perché in quei momenti ci sentiamo tutti giudicati e abbiamo paura di noi stessi. Era un continuo volare e cadere senza sosta. L’importante era mantenere la consapevolezza che si può anche sbagliare, ma poi si può recuperare perché è una dinamica che prevede sempre alti e bassi.

Tornando all’inizio, di figure di merda ne ho sempre fatte un’infinità ma tutto sommato ne vado parzialmente fiero. Perché nel bene o nel male mi hanno portato dove sono e mi hanno comunque permesso di conoscere le persone che mi interessavano (la maggior parte delle volte) nonostante i miei handicap comunicativi e le mie ambiguità. Il mio modo di essere a volte credo sia ingombrante e difficile ma sono pur sempre fatto così. Anche quando fai qualcosa di cui sei orgoglioso, quando ti sembra di aver fatto qualcosa di carino, non sempre dall’altra parte si parla lo stesso linguaggio.

Perché non tutte le ciambelle riuscite con il buco risultano appetibili.

Ricordo che qualche anno fa avevo conosciuto una persona che ritenevo interessante e che avrei avuto piacere di vedere in un’occasione più sociale ma non sapevo come fare, anche perché era sfuggente (o molto più banalmente lo era con me). Avevo solo il desiderio di poter parlare perché mi sembrava che avessimo argomenti in comune, cosa che non mi capita poi così di frequente. Dopo alcuni tentativi a vuoto perché aveva altro da fare (e già da questo avrei dovuto capire qualcosa) in un pomeriggio di estro creativo o in un raptus di imbecillità, mi ritrovo a scrivere questa cosa:

Ciao, come stai? Stasera vado a guardare le stelle cadenti (è oggi no?) all’XXXXXXX dalle parti di XXXXXXXXX hai voglia di venire anche tu? Non sono mai riuscito a trovarti per un pomeriggio e sei sempre impegnata.. Visto che non riesco a studiare ti risparmio un po’ di fatica e ti scrivo io un paio di risposte da usare…….

1) amnesica: …scusa ma tu chi sei?
2)surreale: guarda, non posso perchè ho lasciato un libro aperto e devo chiuderlo
3)rivoluzionaria: non posso, stasera io e il mio gruppo di guerriglieri stiamo organizzando una rivolta con cui sovvertire l’ordine governativo al fine di instaurare un governo popolare.
4)terroristica: devo andare a tirare statuette della torre di pisa contro berlusconi.
5) straniera: I don’t understand, could you repeat please?
6) afasica: Oggi aglio niente sera
7)allucinata: scusa devo parlare con un piccolo folletto che vedo solo io, ha un sacco di cose da raccontarmi!
8)scortese: Eh, beati voi rincoglioniti che non avete di meglio da fare..
9)preoccupata: ma sei uno stalker?
10) astrologica: Guarda, la predisposizione stellare dei pianeti nel mio segno mi sconsigliano di uscire con le persone il cui nome inizia con la “X” ed è seguito da “XXXXX”
11) medica: le stelle cadenti mi fanno venire le ciocche ai piedi.
12) psicologica: Purtroppo le stelle cadenti potrebbero fare riaffiorare traumi infantili che non ho superato, quando aprii il frigo per mangiare un budino e non lo trovai.
13)gallica (da Asterix): Per Tutatis e per Belenos!!! Le stelle cadono?? Ci cadrà il cielo sulla testa si salvi chi può!!
14)muta: ….
15) cinematografica: Francamente me ne infischio
16)citazionistica: YOU have a dream
17)extraterrestre: volentieri! Però ti avverto che verso le 19 dovrei essere rapita dagli alieni quindi, in effetti, potrei non esserci o arrivare in ritardo.. tu aspettami però!!!
18) religiosa: Il giorno in cui l’inferno gelerà.
19) probabilistica: se mi sparano alla nuca, mi fanno a pezzi, mi mettono in una valigia che poi spediscono ad un indirizzo a caso che possa risultare essere il tuo, ci sono forti possibilità che io venga! (questa l’avevo rubata da Venerdì 12 di Leo Ortolani)
19) sintetica: No
20) sintetica gentile: No, grazie.
21)sintetica entusiasta: Bellissimo!!! No.
22) Realistica: Guarda stasera non ci sono perchè ho altro da fare.. mi spiace
23) realistica ritardataria: (giorni dopo) Ciao! Guarda ho visto solo ora il messaggio, mi spiace..
24)scontrosa: cazzo vuoi?
25) depressa: Mi spiace ma stasera non posso, mi devo suicidare! (se fossi come woody Allen direi di fare prima allora..)
26) realistica molto scontrosa: Certo che no, anche te mi dici sempre tutto all’ultimo!
27) medico altruistico: mi spiace ma volevo andare a donare gli organi ed è meglio che vada prima di trovare la fila.. (altra citazione da Venerdì 12..)
28) giuridica: mi spiace ma gli articoli 11-12-14 del mio codice personale mi impediscono di rispondere a queste sue affermazioni. Tanto le era dovuto.
29)Burocratica: Mi spiace ma la sua domanda in carta intestata non è pervenuta entro i limiti di tempo prestabiliti. Cordiali saluti.
30) veterinaria: Scusa ma il mio brontosauro sta male e devo accudirlo..
31) epidemica: Ma non sai che le stelle cadenti fanno cadere i capelli? E tu non ne hai già pochi?

Direi che bastano… Ad ogni modo spero di essere riuscito almeno a strapparti un sorriso e non a farti preoccupare come se fossi un folle..

Ciao ciao! “

Ecco.

Credo che i miei amici mi stiano prendendo per il culo ancora adesso dandomi del pazzo e del folle. Ma in ogni caso, lo devo dire, mi ero divertito veramente un sacco a scrivere questa cosa! La persona che invece l’ha ricevuta molto meno. E di questo mi dispiace. Infatti non mi ha risposto. Solo alcuni mesi dopo mi disse che non era chiaro se scherzassi o stessi parlando sul serio perché non capiva come una persona potesse inserire dei pretesti di rifiuto insieme ad una richiesta simile.

Che dire, come darle torto in un certo senso?

Ad ogni modo, è sempre una cosa che mi fa sorridere. Quantomeno avevo messo sul piatto qualcosa di mio e il fatto che potesse non piacere o dare fastidio è comunque più che lecito. E boh, non so perché oggi mi sia venuto in mente tutto questo. Forse perché voglio pensare che nelle figure di merda peggiori, come anche nei casini personali, le cose alla fine vadano comunque avanti. O, come mi aveva suggerito l’amico di Provaci ancora, Sam, non bisogna aver paura di cadere perché non si cade mai una volta sola per il resto della vita.

Anche delle cose peggiori, una volta alla giusta distanza, si può comunque sorridere.

Si sopravvive.

Inciampa piuttosto che tacere e domanda piuttosto che aspettare

Ivano Fossati

23 pensieri su “Non tutte le ciambelle riuscite con il buco risultano appetibili

    • Non lo saprò mai.. magari più semplicemente non le interessavo.. però mi rincuori sul fatto che possa essermi andata di culo! Mi aiuta a non pensare di essere esclusivamente io il problema.. 😉

      • beh tu hai messo sul piatto intelligenza e ironia, magari non le piacevi, ma poteva almeno darti una risposta.
        mi sa che il problema non sta in noi… sta nell’incontro con l’altro… 😦

        • Eh già.. proprio l’incontro (che trovo una bellissima parola) è un problema.. sia quando ci si deve conoscere che quando ci si conosce già.. anche quando si chiede solo un’occasione e nulla più..

  1. Se una persona mi scrivesse un messaggio del genere, credo che ci uscirei anche se fosse un serial killer perchè: mi ha fatto morire dal ridere; c’è dell’impegno, del “pensato”, nel messaggio; il “pensato” del messaggio è pensato bene. Non mi capacito di come qualcuno possa non aver compreso.

    • Ti ringrazio, veramente.. Non me ne sono mai capacitato nemmeno io, ma probabilmente mi sono posto male, non so.. 🙂 Sono felice di aver strappato un sorriso almeno a te, specialmente dopo aver letto quello che scrivi.. i tuoi post sono molto belli, ma anche molto sofferti..

  2. Le parole che hai scritto potrei averle scritte io. Il che mi fa pensare che non sono l’unica socialmente inadatta, se è vero che sono quelli come te e me e chissà quanti altri gli anormali! E’ rassicurante. Anche perché, nonostante io continui a prendere facciate (e, di nuovo, è consolante vedere che non sono l’unica!XD), continuo a pensare di non volermi uniformare ai cosiddetti normali. Prima o poi incontrerò qualcuno disposto a giocare al mio stesso gioco, no? Errore mio? E comunque, quell’invito era meraviglioso! 😀

    • Magari siamo tutti socialmente inadattati nel momento in cui non riusciamo a condividere e comunicare le nostre debolezze.. la normalità forse è solo un costrutto statistico, si tratta di convivere con sé stessi.. Ti auguro di trovarlo perché sono convinto che da qualche parte ci sia per tutti.. Ti ringrazio, fa piacere sapere che l’invito non fosse totalmente sbagliato.. 🙂

  3. Ecco, l’ho ritrovato. Senti che cosa assurda: mi ricordavo perfettamente di questo post, ma non ricordavo chi cazzo l’avesse scritto e dove l’avessi letto. E nemmeno per un secondo ti ho mai ricollegato al post. Misteri della mente.

    • Evidentemente era stato inviato alla persona sbagliata a quanto pare.. 🙂
      ahahah! Beh, quel giorno non mi sono limitato a fantasticare ma in preda ad un raptus di imbecillità l’ho scritto! 😀

Secondo me....

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