Qualcosa che non mi mancherà

Passata la prima settimana all’insegna del cazzeggio per riprendere energie mentali sostanzialmente senza fare nulla di particolare. Film, libri, citazioni, macchina fotografica, allenamenti e perdite di tempo varie. Non mi sono mai dato tregua e mi sono sempre concesso poche cose, a questo punto una settimana di vuoto non fa di certo alcuna differenza. Culo a terra per culo a terra, tanto vale.. Il tempo schifoso non aiuta e ogni tanto mi vengono in mente le cose a cui ho rinunciato (stipendio e il cellulare) e nonostante il sollievo ed una insolita positività, il futuro mi preoccupa un poco (come è ragionevole che sia). Martedì scorso ero scarico come ai bei tempi dei coniglietti zinco carbone (vedi “Il ritorno dei coniglietti zinco-carbone“) ma guardare “Il lato positivo” (il film ovviamente) quella sera mi ha restituito un attimo di energie, non per qualcosa di intrinsecamente terapeutico della pellicola quanto perché staccare il cervello è sempre d’aiuto. Qualcosa che mi ha restituito feedback positivi nel frattempo è accaduto, ma vedremo come proseguirà.

Nel frattempo mi concentro su tutta una serie di cose che non mi mancheranno e sulle voci di chi (e ringrazio veramente di cuore) mi dice di non aver fatto una cazzata. Non che non fossi convinto della mia scelta, ma i ripensamenti arrivano sempre nostro malgrado.

Un episodio in particolare mi ritorna ogni tanto, avrei voluto raccontarlo prima ma forse non ero ancora riuscito a mettere tra me e lui “La giusta distanza” (come il film). Ero in giro a destreggiarmi come venditore porta a porta (sob) in una zona industriale (ri-sob) della provincia di un venerdì pomeriggio (EVVAI!!!!) dei più freddi che ricordassi (ri-ri-sob), al punto che al posto di quelli che ricordavo essere i miei attributi, sentivo esserci un paio di acini d’uvetta secca, per non parlare del resto (desolazione totale) . Una delle combinazioni più deprimenti che mi venissero in mente. Passare una giornata grigia, umida e fredda a camminare per una zona industriale insaccando rifiuti vari e pesci in faccia non era il massimo dell’allegria. Dopo ci sono i funerali, forse. Ma guardavo il lato positivo: era venerdì (SEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!).

Durante il pomeriggio faccio le mie entrate al solito modo in cui mi presentavo insieme ai prodotti/servizi di cui ero rappresentante: chiedevo se c’era il responsabile che se ne occupava o se potevo avere un suo contatto per prendere appuntamento. Solitamente nome, numero di telefono o mail si riescono ad avere facilmente; nel caso in cui proprio non gli fregava un cazzo di niente, l’ultima spiaggia era quella di mandare almeno una lettera di presentazione con tutti i riferimenti in un secondo tempo (che ovviamente sarebbe stata ignorata), giusto per lasciare traccia del passaggio o fare un attimo di pubblicità.

Bene.

Riempo il mio cestino di pesci e poi arrivo di fronte a quel campanello messo sulla cancellata. Un’ampio piazzale mi separava dall’edificio. Vedo che c’è qualcuno più in là ma per educazione suono ugualmente. Il tizio di defila e chiude la porta dietro a sé. Sarà entrato ad avvertire il resto della truppa che è arrivato un untore, un lebbroso, un testimone di geova o peggio “UN VENDITORE”  (in certi momenti avrei tanto voluto presentarmi come “agenzia delle entrate” solo per poi poter dire “sollevato che sono solo un rappresentante, eh?”. In altri avrei voluto entrare nella finanza e ritornare in certi posti con la divisa per vedere se così mi avrebbero dato udienza).

Il citofono gracchia e questa è la conversazione che ne segue:

CIT. : << Si?>>

IO : << Buongiono Signora, sono *******, rappresentante della **********. Noi trattiamo *************, ********** e ************. Gentilmente potrei parlare con il responsabile o con la persona che se ne occupa?>>

CIT. : << Aspetti un attimo. >>

CLICK!

E butta giù.

IO : << …..>>

…………………(eh, vabbè)…………………

CIT. : << Guardì non c’è. >>

IO : << Ah, va bene. Mi potrebbe per favore lasciare il nominativo ed un numero di telefono da richiamare per prendere eventualmente un appuntamento in un secondo momento?>>

(N.B. il numero di telefono era scritto a caratteri cubitali su di un telone fissato al cancello)

CIT. : << Aspetti un attimo. >>

CLICK!

E butta giù.

IO : << …..>>

…………………(inizio a capire l’antifona)…………………………

CIT. (con tono lagnoso) : << No, guardi non ci interessa, non vogliamo saperne niente, abbiamo già i nostri fornitori, siamo già a posto, ecc.. >>

IO : << Certo, sono tutti già a posto, a noi interessa solo avere la possibilità di fare un’offerta per i settori di nostra competenza.. >>

CIT. : << Aspetti un attimo. >>

CLICK!

E butta giù.

IO : << …..>>

…………………(Montalbano in questi momenti ripassava le tabelline, io avrei il tempo per leggermi tutto “Guerra e Pace“)…………….

CIT. (sempre con tono lagnoso) : << No, guardi non ci interessa, non vogliamo saperne niente, abbiamo già i nostri fornitori, siamo già a posto, ecc… >>

IO : << Va bene signora. Senta, potrebbe essere così gentile da lasciarmi un indirizzo mail così mando una lettera di presentazione per lasciare una traccia del passagggio e per farci pubblicità?>>

CIT. : << Aspetti un attimo. >>

CLICK!

E butta giù.

IO : << …..>>

…………………..(mi correggo : leggerlo due volte)……. …………

CIT (voce sempre più lagnosa) : << No, guardi non ci interessa, non vogliamo saperne niente, abbiamo già i nostri fornitori, siamo già a posto, ecc…se vuole può lasciare qualcosa nella cassetta delle lettere la prossima volta che passa nella zona..>>

IO : << Signora, ne ho una copia con me. Tanto vale che gliela lasci subito, almeno non devo ritornare. Se esce un attimo gliela do di persona.. >>

CIT. : << Aspetti un attimo. >>

CLICK!

E butta giù.

IO : << …..>>

…………………(vinco un paio di partire con i giochini del cellulare)……………..

CIT. (voce lagnosa e pure irritante) : << No, guardi non ci interessa, non vogliamo saperne niente, abbiamo già i nostri fornitori, siamo già a posto, ecc…lasci stare.. >>

IO : << SIGNORA, V-A-F-F-A-N-C-U-L-O! MANCO LO SFORZO DI ALZARE LE SUE LAIDE CHIAPPE DA UNA SEDIA E USCIRE DA QUEL SUO FOTTUTO UFFICIO DEL CAZZO PER PRENDERE UN FOGLIO DI MERDA DALLE MIE MANI? CHE CAZZO SONO UN LEBBROSO? MIIIIINCHIA!>>

Questo avrei dovuto dire.

Invece non dico praticamente nulla, facendo comunque trapelare un certo fastidio del fatto che almento uscire a prendere un cazzo di foglio poteva anche farlo.

Stronza.

Anche se un po’ mi fai pena anche tu; se devi chiedere il permesso per ogni cosa, non devi essere messa molto bene.

Decido che quello era l’ultimo ingresso della giornata perché ne avevo avute abbastanza, il mio cestino era pieno di pesci dopo questo storione dritto sulla guancia. Mestamente me ne torno alla macchina sentendomi una specie di misero subumano. Detesto essere insistente, invadente e quindi cerco di esserlo sempre il meno possibile ma nemmeno sopporto di essere trattato come una merda senza motivo. (Io sono uno di quelli che ogni volta che va dal distributore scende per stare al freddo insieme alla persona che mi fa benzina perché [mi sono sempre stati in culo quelli che abbassano il finestrino di un millimetro per far passare i soldi e starsene al caldo] almeno condividiamo la stessa condizione e magari facciamo anche due parole, che cazzo [anche se, mediamente, sono un introverso taciturno] sono lì per servire ma non sono degli schiavi!). Comunque è venerdì, vadano tutti al diavolo. Un attimo teatralmente mi chiedo se si possa stare peggio di così dopo una giornata simile e all’improvviso mi appare lui.

Un tizio che con tuta, giubbino e auricolari che stava facendo footing allegro e soddisfatto.

In una zona industriale.

Passi andare a correre con il freddo, l’umido, la pioggia, il fango (pure io l’ho fatto). Ma, cazzo, vieni in una zona industriale? In una grigia e merdosa zona industriale? Tra esalazioni, fumi, fabbriche quando poco più in là non c’è altro che campi e verde? Io ci vengo per lavoro ma tu che vieni di tua sponte che problemi hai?

Concludo che evidentemente c’è chi sta molto peggio di me.

5 pensieri su “Qualcosa che non mi mancherà

  1. Forse voleva solo respirare un po’ di fumi tossici e sballarsi( chissà quante volte ci è passato a correre da quelle parti!)

    … Comunque pure la signora dovrebbe andare a correre!!! Antipatica!

Secondo me....

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