Alla notizia delle dimissioni del papa inevitabilmente due cose vengono subito alla mente : i versi di Dante del III canto dell’Inferno riferiti a Celestino V (“Poscia ch’io v’ebbi alcun riconosciuto, / vidi e conobbi l’ombra di colui / che fece per viltade il gran rifiuto.” ) e il film “Habemus papam” di Nanni Moretti. E non sono stato da meno.
Mi considero ateo (anche se non ho mai mandato la famosa lettera per farsi cancellare dai registri della chiesa, semplicemente perché è stata una scelta dei miei genitori, fatta con le loro migliori intenzioni e quindi non voglio farli sentire in errore o pentire di qualcosa in cui magari loro credono. In ogni caso, in luce delle mie posizioni, se veramente dovesse esistere un dio, difficilmente potrà perdonarmi solo per un nome scritto sopra un registro. La religione non è una questione burocratica ma di spiritualità e fede. E io non credo. ) e anche piuttosto anticlericale. Detesto le ingerenze arroganti e presuntuose della chiesa (non tutti gli uomini di chiesa sono così) quando vuole imporre la sua visione delle cose a chi non la pensa come lei. Diversamente, sono per la libera autodeterminazione. Ognuno pensi e faccia quello che gli pare per la propria vita ma non rompa le palle agli altri. Semplice.
Questo per chiarire che non sono di certo un “papa boy”.
Le dimissioni del papa non mi hanno fatto gioire, arrabbiare, esultare entrare in polemica (stranamente! [divento sempre più vecchio..]) e nemmeno infierire (questo perché ho sempre odiato l’accanimento sugli sconfitti e sugli inermi. Esultare di fronte alla resa e umiliare lo sconfitto è da vili. Non esiste alcuna necessità di affossare ulteriormente chi già è in ginocchio, anche nel caso del proprio peggior nemico) : mi hanno stupito. Non so se ci sia una qualche motivazione di convenienza, qualche piano premeditato, se sia una questione di immagine, una trovata pubblicitaria o non so che altro, ma ero veramente incredulo. Ti aspetti che il papa rimanga sul suo “trono” fino alla morte (un po’ come i parlamentari). L’avvenimento mi ha solo dato da pensare. Se anche il papa (indipendentemente da quello che io possa pensare di lui) ha avuto il coraggio (si, ci vuole coraggio a fare qualcosa che hanno fatto in pochi) di mostrarsi debole e rinunciare ad una carica simile, forse il fermarsi, abbandonare e desistere non è necessariamente la cosa sbagliata da fare in alcune circostanze, forse. Per una volta non l’ho visto come l’espressione di un potere, ma solo come un uomo. Ho visto solo un uomo molto stanco, nulla più. Non so se sia così, ma mi piace pensare che la causa delle dimissioni sia stato un senso di smarrimento, di indecisione, di inadeguatezza, di dubbio o una qualunque delle dimensioni di incertezza che affollano la nostra quotidianità. Magari per un solo attimo ha messo in dubbio la sua fede, togliendosi la maschera dell’ortodossia e indossando quella del relativismo umano.
Se posso aver detestato il simbolo, forse ho provato rispetto per la debolezza dell’uomo che lo ha reso, per una volta, più vicino alle masse e meno il rappresentante di un dio spocchioso.
La frase che mi è venuta in mente in realtà è stata “I trampolini si possono non solo salire, ma anche abbandonare senz’essersi tuffati.” di Gunter Grass (da “Il tamburo di latta“. [Non ho mai fatto così tanta fatica a leggere un libro come quello, però qualche citazione bella l’ho trovata]) perché a volte dimentico che non è obbligatorio portare a termine le cose se non ci si sente di farle.
Non è scontato.
E anche io mi sento molto stanco.
P.S. “87” nel titolo è stato inserito dal mio gatto (forse il suo miagolare insistente era per suggerirmi questa aggiunta, non perché voglia uscire di casa [vedi post “Potrei essere su Marte“]) che ha iniziato ha passeggiare sulla tastiera del pc e di cui ho deciso di tenere il contributo.
A me ha commosso più questo gesto che la morte di Papa Wojtyla, proprio perché come hai detto ci vuole coraggio a mostrarsi deboli.
Forse perché martiri ce ne sono tanti, coraggiosi veramente pochi..
Non te la prendere, ma Merlino è sempre ineccepibile 🙂