Era Giugno, credo del 2008.
Il giorno dopo dovevo partire per la Slovenia. Ero andato a letto tardi ma con la tranquillità di poter dormire un poco di più la mattina successiva.
Nel sogno di quella notte entro in una casa ma non riesco a vedere nemmeno come sia fatta. Forse c’ero già stato. Varco la porta ed entro in una stanza subito dopo l’ingresso. In fondo ad essa una ragazza con i capelli neri, lunghi e mossi, sta lavorando sopra un tavolo con il capo chino. Sta impastando, sta cucinando, non lo so. Quello che conta è che mi vede entrare, alza la testa, mi guarda negli occhi (anche se io non riesco a vedere i suoi e nemmeno i lineamenti del suo volto) e fa uno dei sorrisi più belli al mondo. Quello di una persona quando è veramente felice di vederti, quando non vorrebbe vedere altro che te.
Io rimango sulla porta senza avvicinarmi.
Sereno, forse felice, forse rapito da quel meraviglioso sorriso.
Fine
Ricordo tanti sogni, alcuni anche elaborati e lunghi, in alcuni casi mi sono fatto un’idea di cosa volessero dire. In questo caso l’interpretazione venne dall’amico con cui stavo andando in Slovenia, ma di cui non parlerò.
La mattina successiva al sogno ricordo che mi alzai riposato come non mi ero mai sentito e stranamente in pace.
Mi sentivo veramente sereno.
Tranquillo, che per me è uno stato mentale sempre piuttosto estraneo.
Non so quanto tutto ciò avesse realmente a che vedere con il sogno ma è sempre piacevole ricordare le sensazioni che mi ha lasciato. Nella sua semplicità era riuscito a dare sollievo a tutti i turbamenti.
E tutto sommato, a volte sono le cose semplici a dare i maggiori piaceri. Siamo sempre intenti a cercare qualcosa e ci perdiamo il quotidiano. O almeno, per me forse è cosi.
Mi è sempre piaciuto pensare che quello del sogno fosse il sorriso di una persona felice di vedermi come prima cosa al mattino, sempre e comunque, senza la necessità di dover dire nulla in particolare.
Guardarmi, sorridere e basta.
C’è veramente bisogno di altro?
Non è forse questo che cerchiamo un po’ tutti?
Non so voi, ma io si.
Uno sguardo e un sorriso.