Me ne tornavo a casa nella nebbia accompagnato da Midnight City degli M83 (che mi ostino a chiamare M38 [come una pistola? che abbia una passione soffocata per le armi?] e non ne capisco il motivo). La trovo malinconica e non capisco il perché (non faccio testo, sento malinconia ovunque, anche in I get Around dei Beach Boys [e comunque non cambio idea!!]), sarà perché continua a ripetere “Waiting in a car / Waiting for a ride in the dark” ed il pensiero dell’attesa di qualcosa ha sempre un che di triste (l’estate scorsa ho letto finalmente Il deserto dei Tartari e mi ha devastato la psiche: ho iniziato ad essere fermamente convinto di stare sprecando tempo e buttando nel cesso la mia vita. E se non lo sto facendo, corro pesantemente questo rischio): passare il tempo ad espettare qualcosa non è la migliore delle prospettive. Una persona di cui ho molta stima oggi mi ha nominato Continua a leggere
Archivio mensile:gennaio 2013
Comunicazioni di genere
Ogni sera mentre mangio tornato dai miei giri mi ostino a guardare 5 minuti di televisione. Faccio zapping per tutti i canali e poi spengo. E ogni santa sera mi chiedo il perché. Sono 5 minuti della mia vita sprecati che nessuno mi ridarà mai indietro visto che non c’è mai un beneamato cazzo da guardare (Ebbene si, sono perseverante). Stasera però ho beccato la fine de Il Laureato e, porca miseria, non mi ricordavo che Dustin Hoffman nella scena finale del matrimonio, allontanasse gli invitati che cercavano di aggredirlo brandendo un crocifisso. Divento vecchio. E’ il genere di cose che dovrei ricordare e apprezzare. Per la pura dissacralità (non so se si possa dire ma mi piace) del gesto.
Del resto l’amore fa fare cose stupide.
O forse ci si sente stupidi.
Nel mio caso no, ero proprio stupido.
O almeno così dovevano sembrare Continua a leggere
La banalità dei film sentimentali
Ultimamente ho una gran voglia di guardare film sentimentali o che mi facciano ridere (in questo caso è impresa ardua visto che non rido mai per i film). E questo perché ho realizzato di avere nella mia cineteca solo opere d’autore oppure mattoni maledettamente tristi. Ho bisogno di evasione. Mi ritrovo quindi a guardare film d’amore (a volte anche visti e rivisti) nella speranza di trovarne finalmente uno che mi piaccia ma è veramente difficile perché sono sempre scontati e prevedibili. Finiscono sempre (ovviamente) nello stesso modo: i due protagonisti finalmente innamorati (nonostante avversità di varia natura) si mettono insieme, oppure si lasciano (uno dei due muore, trova un’altra persona) e….non ci sono altre grandi alternative. Forse perché diversamente non sarebbero storie d’amore. Quello che cambia è forse il tono, leggero, tragico, comico o chissà che altro. E quindi mi ritrovo a guardare Continua a leggere
Le leggi di Murphy applicate alla colazione del mattino
Esistono diverse formulazioni delle leggi di Murphy ma sostanzialmente recitano tutte che se una cosa può andare male, lo farà (quelle tragiche che andrà anche peggio). Si viene spesso additati come inguaribili pessimisti se si tirano in ballo le leggi di Murphy e in effetti difficilmente si può sostenere il contrario. Tuttavia detesto chi ti dice di guardare il bicchiere mezzo pieno. Io lo vedo già mezzo pieno. Ma di merda. Pure non mia. E comunque avevo ordinato un’altra cosa. Continua a leggere
La donna che visse due volte – Alfred Hitchcock
Inizio dicendo che finalmente sono riuscito a vedere il cameo di Hitchcock in uno dei suoi film (è cosa nota che amasse apparire in qualche fotogramma di ogni suo film, come passante o cose simili), non c’ero ancora riuscito, e a dire la verità pensavo pure di essermi sbagliato perché mi pareva fin troppo evidente. Continua a leggere
L’esperienza di laurearsi nonostante una madre rumorosa
Di poche cose sono orgoglioso. Ma alcune sono veramente motivo di vanto da sbandierare ai quattro venti.
Mi sono laureato in tempo nonostante mia madre (sia ben chiaro che non sto parlando con cattiveria e nemmeno penso che quanto segue sia stato fatto con l’intenzione di nuocermi, ma sono tutta una serie di situazioni che si presentavano ripetutamente e ciclicamente, che mi fanno [ora] e mi hanno fatto [forse ai tempi un po’ meno] ridere).
Sul serio, credo sia una delle imprese più titaniche a cui mi sia mai sottoposto. Scalare l’Everest sarebbe una passeggiata di salute al confronto.
Le persone normali hanno la capacità di sostenere 45 minuti di concentrazione continuativa (più o meno). Io ho un’autonomia di 5 minuti. Massimo. Continua a leggere
Skyfall – Sam Mendes
Ultimo uscito della saga degli 007.
In alcune recensioni ho letto che dovrebbe essere uno dei più belli, alla pari di “Dalla russia con amore” che sembra sia il migliore.
Ero piuttosto combattuto nelle aspettative.
Sam Mendes non ho ancora capito come inquadrarlo: “American Beauty” mi era piaciuto un sacco, “Jarhead” non mi aveva entusiasmato particolarmente e gli altri non hanno attirato la mia attenzione al punto da giustificare una visione completa. Continua a leggere
Reminiscenze di un venditore riluttante
Girare non mi piace e non amo in particolar modo la ricerca del contatto umano. Specialmente di umani che non desidero conoscere o con cui non prenderei nemmeno un caffè. Ma me ne sto facendo una ragione e tutto sommato cerco di convincermi che mi serve per diventare più spigliato e meno scontroso.
E devo comunque violentarmi per farlo.
Non lo dirò mai abbastanza.
Il vantaggio è che si ha la possibilità di fare tante conoscenze (che per un solitario è un vantaggio piuttosto relativo). Però nel mucchio ho avuto l’onore di incontrare persone che veramente meritano il massimo rispetto. Persone che lottano ogni giorno, sul serio. Persone dotate di umanità, quella cosa strana che ormai andiamo perdendo (“Amo l’umanità è la gente che non sopporto” Charles M. Schultz) e che mi infondono un senso di rispetto ma allo stesso tempo di impotenza, perché se sono tante le cose che non mi vanno e che vorrei cambiare o veder cambiate, è anche vero che non si sa da dove partire o a volte non ci si può far niente. Qualcuno, come al solito, potrà obbiettare “..O non si vuole!”. E’ vero, a volte non si vuole, ma a volte non c’è proprio un cazzo da fare.
Come al solito, sto divagando. Continua a leggere
Mia sorella è una foca monaca – Christian Frascella
Era da qualche anno che volevo leggerlo.
Avevo iniziato il primo capitolo in regalo con Repubblica, o più probabilmente Il venerdì, ma non l’avevo più comprato. Ma mi era rimasta la curiosità visto che mi era piaciuto. Veloce ironico e soprattutto leggero. Mi sale la voglia di leggerlo mentre in realtà mi sto dedicando ai Fratelli Karamazov (ma mi rifiuto di fare un commento/recensione futura, qualcuno ci ha fatto una tesi e io non ho tutto questo tempo), ma decido di mettere in stop il russo e concedermi un intermezzo alternativo e rilassante. Continua a leggere
Incontri rurali del terzo tipo
Non riesco a scrostarmi via dal commerciale porta a porta.
E dire che dovrei essere pure molto contento visto che avere uno stipendio fisso (almeno per il momento) è un privilegio veramente di pochi. Considerando la miseria economica personale (28 anni quasi compiuti e ancora non sono riuscito a vedere più di 500 euro di stipendio in una botta sola), la miseria economica nazionale (tralasciando quella etica, politica, morale, spirituale.. e non ho voglia di andare avanti, sappiamo tutti bene come siamo messi) e probabilmente la miseria economica mondiale ( anche qui il discorso sarebbe troppo lungo) forse dovrei solo essere felice. Molto felice. Eppure c’è sempre qualcosa che mi manca. Ma non è di questo che volevo parlare. Continua a leggere